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Lot # 705 - Messina o Palermo. Ruggero II (1105-1154). Tarì, dopo il 1140. D/ Legenda circolare, sul primo giro: il re Ruggero esaltato da Dio; sul secondo, indicazione della zecca e della data; al centro globetto entro cerchio lineare. R/ Piccola croce su lunga asta; ai lati, IC-XC/ NI-KA; legenda marginale indicante zecca e data. Sp. 63; Travaini 1995 216; D'Andrea-Contreras 231.. AU. 1.06 g. 12.00 mm. Di insolita freschezza. SPL.
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Lot # 706 - Messina. Guglielmo II (1166-1189). Tarì. D/ Quattro globetti disposti a croce. R/ Croce processionale accostata da segmenti orizzontali e cerchietti; ai lati, IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo vittorioso). Sp. 101; Travaini 1995 354; D'Andrea-Contreras (Normans) 353. AU. 1.41 g. 14.00 mm. SPL.
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Lot # 707 - Messina o Palermo. Guglielmo II (1166-1189). Tarì. D/ Monogramma circondato da legenda pseudo cufica. R/ Grande croce processionale accontanata dalle lettere IC XC NI KA (Gesù Cristo vittorioso). Sp. 109; Travaini 1995 359; D'Andrea-Contreras (Normans) 359b. AU. 1.05 g. 11.50 mm. RR. qSPL. Il simbolo al diritto, non identificabile per Spahr e Travaini, è stato interpretato dal Balog come la parola araba 'bakh' (buono). Per quanto tutt'oggi incerta, l'attribuzione sembra essere in linea con l'aumento dei caratteri cufici delle emissioni in bronzo (Sicilia) e oro (Amalfi).
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Lot # 708 - Messina o Palermo. Tancredi (1189-1194). Tarì. D/ Lettera A; intorno legenda cufica (il Re Tancredi vittorioso per grazia di Dio); nel secondo giro legenda cufica indicante zecca e data. R/ Croce latina; ai lati, IC XC - NI KA (Gesù Cristo Vittorioso); sopra, cerchietti. Sp. 133/134; Travaini 1995 386; D'Andrea-Contreras (Normans) 392. AU. 1.14 g. 12.50 mm. R. Bel BB.
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Lot # 709 - Messina o Palermo. Guglielmo III (1194). Multiplo di tarì, datato 590 AH? (1194). D/ Stella; attorno, legenda cufica interna ( il Re Guglielmo vittorioso per volere di Dio); legenda cufica esterna con la data parziale. R/ Croce processionale accostata da segmenti orizzontali e cerchietti; ai lati, IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo vittorioso). Sp. 143; Travaini 1995 412; D'Andrea-Contreras (Normans) 411. AU. 1.48 g. 12.00 mm. RRR. Di estrema rarità ed eccezionale conservazione. SPL. Guglielmo III fu l'ultimo sovrano normanno a regnare sulla Sicilia. Sua figlia Costanza, andrà infatti in sposa ad Enrico VI di Svevia determinando il passaggio del regno dalla dinastia normanna a quella sveva. Durante il suo breve regno furono coniate soltanto poche monete d'oro di cui si conoscono alcuni esemplari di tarì e un numero esiguo di multipli. Questa tipologia risulta di per se già estremamente rara e il suo peso elevato ne accentua il valore, inoltre sembrerebbe parzialmente leggibile la data. Come riportato da Spahr nella nota, si rietiene che il Sambon abbia visionato un esemplare di cui crede aver letto la data 590 dell'Egira e la zecca di Messina. Sull'esemplare qui proposto è chiaramente visibile il doppio giro di legenda cufica e plausibile la presenza della data.
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Lot # 710 - Messina. Federico II di Svevia (1197-1250). Multiplo di tarì. D/ Croce potenziata con quattro globetti entro cerchio lineare; intorno legenda pseudo-cufica. R/ Croce latina con accanto IC XC NI KA (Gesù Cristo Vittorioso). Sp. 35; MEC 14, p. 158, Classe Bb n. 9; D'Andrea 75. AU.  1.43 g. 11.50 mm. RR. qSPL.
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Lot # 711 - Messina. Federico II di Svevia (1197-1250). Multiplo di tarì. D/ Le lettere FR entro cerchio lineare; nel giro legenda cufica stilizzata. R/ Lunga croce processionale accostata dalle lettere IC-XC / NI-KA (Gesù Cristo vittorioso). Sp. 63; MEC 14, p. 158 classe A; D'Andrea 62. AU. 1.65 g. 10.00 mm. R. SPL.
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Lot # 712 - Messina. Federico II di Svevia (1194-1250). Multiplo di tarì. D/ Cinque globetti disposti a fiore; nel giro esterno, legenda pseudo-cufica. R/ Lunga croce processuale; ai lati le lettere IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo Vittorioso). Sp. 85; MEC 14, p. 159, Classe D 5; D'Andrea 138. AU. 1.32 g. 11.00 mm. R. qSPL/SPL.
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Lot # 713 - Messina. Federico II di Svevia (1197-1250). Mezzo denaro 1228-1229. D/ Croce patente. R/ Busto frontale coronato. Sp. -; Travaini 1993 26a; D'Andrea 120. MI. 0.43 g. 14.50 mm. RR. Emissione molto rara. qSPL. In questa emissione compare per la prima volta il titolo di Re gerosolimitano in quanto durante la sesta crociata Federico riuscì, senza spargimento di sangue, a riottenere Gerusalemme barattandone i diritti sulla città con Damietta, strategico porto commerciale che dava accesso al mondo orientale. Dopo la battaglia di Hattin del 1187 finalmente Gerusalemme era ritornata cristiana.
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Lot # 714 - Messina. Federico II di Svevia (1197-1250). Denaro c. 1225. D/ Croce patente; nel secondo e terzo quadrante, tre globetti disposti a triangolo. R/ Testa stilizzata coronata volta a sinistra. Sp. 113; Travaini 1993 27; D'Andrea 121. MI. 0.88 g. 19.00 mm. SPL.
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Lot # 715 - Messina o Brindisi. Federico II di Svevia (1197-1250). Mezzo denaro c. 1243. D/ Aquila ad ali spiegate volta a sinistra. R/ Testa coronata volta a destra. Sp. 127; Travaini 1993 36a; D'Andrea 165. MI. 0.34 g. 14.50 mm. Tracce di argentatura. Bel BB.
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Lot # 716 - Messina. Pietro e Costanza d'Aragona (1282-1285). Doppio denaro. D/ Aquila coronata ad ali spiegate volta a sinistra. R/ Stemma aragonese a losanga. Sp. 27; MIR (Sicilia) 176. MI. 0.86 g. 18.50 mm. Bel BB.
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Lot # 717 - Messina. Martino I il Giovane (1402-1409). Pierreale. D/ Aquila coronata ad ali spiegate volta a destra entro ornato di otto segmenti decorati con cerchietti. R/ Scudo aragonese coronato entro ornato di otto segmenti decorati con cerchietti; ai lati, C - C. Sp. 28/34; MIR (Sicilia) 220/2. AG. 3.25 g. 24.50 mm. Patina riposata. SPL.
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Lot # 718 - Messina. Medaglia 1848 per l'assedio della città. D/ Corona di alloro racchiude la pianta della fortezza; fra i bastioni cinque granate; all'interno, giglio borbonico. R/ Corona di alloro entro cui ASSEDIO DELLA CITTADELLA DI MESSINA 1848. Ricciardi 185; D'Auria 214 bis. AE. 17.78 g. 34.00 mm. RRR. Molto rara. Gancio di sospensione rimosso. BB. La medaglia fu istituita il 19 maggio 1849 per il Comando (in oro) , per gli ufficiali (in argento) e per le truppe (in bronzo) che parteciparono all’assedio di Messina dal 3 al 7 settembre 1848.
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Lot # 719 - Milano. Carlo Magno (774-814). Denaro. D/ Croce. R/ Monogramma di Carlo. CNI 24; MEC 1, 743; MIR (Milano) 4/1. AG. 1.49 g. 20.50 mm. RR. BB+.
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Lot # 720 - Milano. Prima Repubblica (1250-1310). Ambrosino ridotto da 8 denari. D/ Croce patente accantonata da trifogli. R/ Sant'Ambrogio nimbato con tiara di fronte seduto su trono regge pastorale e benedice con la mano destra. CNI 28; MIR (Lombardia, zecche) 68; Negrini-Varesi 45. AG. 2.08 g. 21.00 mm. SPL.
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Lot # 721 - Milano. Enrico VII di Lussemburgo (1310-1313). Grosso. D/ Aquila ad ali spiegate volta a sinistra. R/ Croce accantonata da trifogli con stelo uscente dal centro della croce. CNI tav. III, 25 (disegnato); MIR (Milano) 51; Negrini-Varesi 51. AG. 2.81 g. 23.00 mm. RR. Patina riposata. Molto raro. Bel BB.
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Lot # 722 - Milano. Filippo II di Spagna (1556-1598). Doppia 1578. D/ Busto a destra paludato, corazzato e radiato; sotto il busto, 1578. R/ Scudo coronato inquartato con l'aquila e la biscia. CNI 18/30; Crippa 4/A; MIR (Milano) 301/1. AU. 6.61 g. 27.00 mm. Un esemplare di eccezionale freschezza. Encapsulated by Classical Coin Grading MS 61.
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Lot # 723 - Milano. Chiesa di Santa Maria Rotonda in San Giovanni in Laterano. Tessera di carità 1601 per il pane. D/ La Beata Vergine col bambino Gesù' in braccio. R/ San Giovanni stante con lunga croce e agnello al fianco. Vandoni tav. VII, 16. Ottone. 5.88 g. 29.00 mm. RR. qSPL. Non da confondersi con quella di Roma, questa chiesa di Milano, ubicata in Contrada del pesce (oggi via Paolo da Cannobio) Porta Romana, è scomparsa nel 1936 per effetto del nuovo Piano Regolatore. Il luogo pio era in origine una Scuola o Confraternita già affermata nel 1500 che somministrava ai poveri pane di frumento, legna e assegni dotali.
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Lot # 724 - Milano. Ferdinando I d'Asburgo-Lorena (1835-1848). Medaglia o gettone (mezza lira) 1838 per il giuramento. D/ Testa laureata a destra. R/ La corona ferrea; sotto, REX LONGOB ET VENT / CORONAT MEDIOL / MENS SEPT / MDCCCXXXVIII. CNI 13; Cr. 8/D; MIR (Milano) 522/4. AG. 3.29 g. 18.50 mm. Encapsulated by Classical Coin Grading MS 60.
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Lot # 725 - Mileto. Ruggero I (1072-1101). Follaro ribattuto su follis bizantino di classe C. D/ Croce gemmata con globetto al centro; RO - GE / CO - ME nei quarti. R/ Grande T sormontata da globetto. Travaini 1995 156; MEC 14, 88; D'Andrea-Contreras (Normans) 126. AE. 8.97 g. 26.50 mm. R. Bellissimo esemplare in patina verde; uno tra i più pesanti che ci sia capitati di esitare. Bel BB.
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Lot # 726 - Mileto. Ruggero I (1072-1101). Trifollaro, 1098-1101. D/ Ruggero a cavallo gradiente a sinistra con elmo a cono, tiene uno stendardo su lunga asta appoggiata alla spalla destra. R/ La Beata Vergine nimbata su trono volta a destra, tiene fra le braccia il Bambino con nimbo ornato. Travaini 1995 160; MEC 14, 93; D'Andrea-Contreras (Normans) 131. AE. 9.22 g. 28.00 mm. R. Esemplare dai nitidi dettagli. Bel BB+. Questa moneta rappresenta un unicum nella monetazione dell'epoca. Apparentemente non sembrerebbero esserci modelli formali di riferimento per la scelta iconografica. Secondo Travaini (1995) questo non soprende visto la grande personalità di Ruggero. Morto il Guiscardo, Ruggero era senza dubbio il più forte signore normanno. La scelta del cavaliere, simbolo della classe politica normanna, allude probabilmente alla 'crociata' che Ruggero aveva appena compiuto per conquistare la Sicilia, preparatoria a quella per la Terra Santa. Questa iconografia è stata infatti accostata a quella delle moneta dell'Oriente Latino e in particolare al cavaliere presente sull'arazzo di Bayeux. Per quanto riguarda la scelta della Vergine col Bambino, anch'essa senza parallelismi se non nell'arte bizantina dove risulta come forte richiamo alla Cristianità.
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Lot # 727 - Modena. Clemente VII (1523-1534), Giulio De Medici. Mezzo giulio. D/ Stemma Medici a cuore sormontato da chiavi decussate e tiara. R/ San Geminiano nimbato e mitrato, seduto su sgabello e rivolto a sinistra, benedice con la destra e regge con la sinistra pastorale che appoggia sulla spalla; sotto, in esergo, arma della città tra due foglie di vite. CNI 22/29; M. -; Berm. 886. AG. 1.84 g. 23.00 mm. RRR. Di grande rarità. Bel BB.
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Lot # 728 - Modena. Clemente VII (1523-1534), Giulio De Medici. Mezzo giulio. D/ Stemma Medici a cuore sormontato da chiavi decussate e tiara. R/ San Geminiano nimbato e mitrato, seduto su sgabello e rivolto a sinistra, benedice con la destra e regge con la sinistra pastorale che appoggia sulla spalla; sotto, in esergo, arma della città tra due foglie di vite. CNI 15/21; M. 115; Berm. 886. AG. 1.59 g. 21.50 mm. RRR. Di grande rarità. BB.
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Lot # 729 - Modena. Ercole II d'Este (1534-1559). Bianco da 10 soldi. D/ Testa volta a destra. R/ Stemma di Modena. CNI 57/63; Rav. Mor. 19; MIR (Emilia) 646. AG. 4.88 g. 27.00 mm. R. Insignificante piccolo salto di conio al diritto. SPL. Di alta conservazione e gusto incisorio. Nonostante non si conosca l'incisore dei conii si ipotizza che questa emissione sia stata curata da Geminiano da Lodi.
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Lot # 730 - Napoli. Carlo II d'Angiò (1285-1289). Mezzo denaro gherardino. D/ Tre gigli sormontati da lambello. R/ Croce patente. P/R -; Cf. MIR (Napoli) 26. MI. 0.44 g. 13.00 mm. RRRR. Apparentemente inedito. Di estrema rarita. BB. Trattasi con ogni probabilità di un mezzo denaro gherardino, ad oggi non censito da bibliografia alcuna. La tipologia del metallo, di bassa lega, può far pensare ad una imitazione coeva.
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Lot # 731 - Napoli. Giovanna I d'Angiò (1343-1347). Fiorino. D/ Stemma bipartito con le insegne di Gerusalemme e degli Angiò. R/ San Giovanni, stante di fronte, benedice con la destra e regge con la sinistra lunga croce astile; in alto, a sinistra, giglio sormontato da lambello. P/R 2; MIR (Napoli) 31; PdA 4014; Fried. 812. AU. 3.02 g. RR. Alla morte del nonno Roberto, Giovanna ereditò il regno all'età di soli diciassette anni. Clemente VI, a seguito di contrasti tra le famiglie, incoronò insieme a Giovanna anche il marito Andrea d'Ungheria che poco dopo fu assassinato nel 1345 ad Aversa. Seguì un periodo di grande travaglio per il Regno, minacciato da re Luigi d'Ungheria, e per Giovanna stessa, sottoposta ad un processo inquisitorio dal Papa. Dopo tre matrimoni, nel 1382, fu fatta prigioniera da Carlo III di Durazzo (a sua volta incoronato re di Napoli da Papa Urbano VI) e assassinata nel castello di Muro di Puglia. Encapsulated PCGS AU 55.
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Lot # 732 - Napoli. Tessera mercantile, XIV secolo. D/ Scudo a mandorla tronca con gigli di Francia; nel giro, otto gigli intervallati da bisanti. R/ Croce con estremità gigliate accantona da quattro gigli; nel giro, otto gigli intervallati da bisanti. AE. 2.55 g. 23.50 mm. Interessante tessera che richiama alla mente gli Angiò di Napoli. Bel BB.
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Lot # 733 - Napoli. Ferdinando I d' Aragona (1458-1494). Mezzo carlino o armellino. D/ Stemma coronato ottagonale inquartato con le armi di Aragona, Francia, Ungheria e Gerusalemme. R/ Armellino gradiente a sinistra sormontato da nastro recante la scritta DECORVM; sotto, in esergo, I tra due rosette (Jacopo Cotrullo maestro di zecca). P/R 22c; MIR (Napoli) 74/1. AG. 1.74 g. 22.00 mm. Patina riposata. Bel BB.
Splendido ritratto di Carlo V
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Lot # 734 - Napoli. Carlo V d'Asburgo (1516-1556). Mezzo Ducato. D/ Busto grande corazzato volto a destra con testa con corona d'alloro e folta barba; dietro, le sigle IBR (Giovan Battista Ravaschieri maestro di zecca). R/ Stemma piccolo coronato della casata Asburgo, caricato da aquila bicipite. P/R 14; MIR (Napoli) 135. AG. 14.88 g. 34.00 mm. R. Altissima conservazione. Ritratto austero di alto gusto incisorio. Encapsulated by Classical Coin Grading MS 61.
Splendido ritratto di Carlo V
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Lot # 735 - Napoli. Carlo V d'Asburgo (1516-1556). Mezzo Ducato. D/ Busto medio corazzato volto a destra con testa con corona d'alloro e folta barba; dietro, le sigle IBR (Giovan Battista Ravaschieri maestro di zecca). R/ Stemma piccolo coronato della casata Asburgo, caricato da aquila bicipite. P/R 14; MIR (Napoli) 135. AG. 14.95 g. 34.00 mm. R. Insignificanti abrasioni al diritto. Altissima conservazione. Ritratto austero di alto gusto incisorio. SPL+.
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Lot # 736 - Napoli. Filippo II di Spagna (1554-1598). Scudo 1582. D/ Testa senile radiata volta a destra; dietro, sigle GR / VP (Germano Ravaschieri maestro di zecca e Vincenzo Porzio maestro di prova). R/ Stemma a cuore coronato e ornato in cartocci. P/R 5; MIR (Napoli) 168/3. AU. 3.29 g. 23.50 mm. NC. Bel BB.
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Lot # 737 - Napoli. Filippo IV di Spagna (1621-1665). Grano 1633. D/ Busto radiato sdoppiato del re volto a sinistra. R/ Stemma coronato. P/R 60; MIR (Napoli) 259. AE. 10.10 g. 30.50 mm. R. Un drammatico slittamento di conio rende questa moneta unica nel suo genere. BB.
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Lot # 738 - Napoli. Ferdinando IV di Borbone (1759-1816). 5 tornesi 1798. D/ Stemma Borbone in corona d'alloro; sotto lo stemma, P (Domenico Perger maestro di incisione). R/ T. 5 sormonato da grande corona; ai lati, R C (Regia Corte); sotto, in esergo, 1798. P/R 100; MIR (Sicilia) 392/2. CU. 12.15 g. 25.50 mm. SPL.
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Lot # 739 - Napoli. Repubblica Partenopea (23 gennaio-19 giugno 1799). 12 carlini A. VII. D/ La Libertà in piedi drappeggiata volta a destra tiene con la destra lunga asta su cui poggia un berretto frigio mentre con la sinistra poggia su fascio littorio. R/ CAR/LINI/DODI/CI entro corona d'alloro. P/R 1; MIR (Napoli) 413. AG. 27.51 g. 39.00 mm. Consuete debolezze di conio. Spazzolata ma di ottima conservazione con bei fondi. SPL.
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Lot # 740 - Napoli. Giuseppe Napoleone (1806-1808). 120 grana o piastra 1808. D/ Testa nuda a sinistra. R/ Stemma coronato e fiancheggiato da due sirene. P/R 3; MIR (Napoli) 433/3. AG. 27.44 g. 37.50 mm. R. Patina riposata. Di buona conservazione per il tipo. Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone entrò in Napoli nel 1806 e fu proclamato Re della città. Nel 1808 lasciò il trono al cognato Gioacchino Murat e divenne Re di Spagna. Encapsulated by Classical Coin Grading MS 60.
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Lot # 741 - Napoli. Ferdinando II di Borbone (1830-1859). 30 ducati o decupla 1848. D/ Busto a capo nudo a destra. R/ Genio borbonico alato in piedi poggia la mano destra su cuscino con corona reale, appoggiato su colonna; con la mano sinistra, regge scudo con tre gigli. P/R 9; MIR (Napoli) 486/3. AU. 37.81 g. 36.00 mm. RR. Colpi al ciglio. Bel BB.
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Lot # 742 - Napoli. Ferdinando II di Borbone (1830-1859). 30 ducati o decupla 1852. D/ Busto a capo nudo a destra. R/ Genio borbonico alato in piedi poggia la mano destra su cuscino con corona reale, appoggiato su colonna; con la mano sinistra, regge scudo con tre gigli. P/R 13; MIR (Napoli) 487/2. AU. 37.85 g. 36.00 mm. R. Colpi al ciglio e segni da contatto. Fondi ancora lucenti. Bel BB+.
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Lot # 743 - Napoli. Ferdinando II di Borbone (1830-1859). Medaglia 1846 per la linea di confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno delle Due Sicilie. D/ Stemma borbonico del sormontato da corona reale e stemma pontificio sormontato da triregno; entrambi entro rami di quercia ed alloro. R/ UNO DEI SEGNI / COLLOCATI PER INDICARE / LA LINEA DI CONFINE TRA / LO STATO PONTIFICIO ED IL / REGNO DELLE DUE SICILIE / STABILITA COL TRATTATO / CONCHIUSO L’ANNO / 1846. Ricciardi 170. D'Auria 196. FE. 801.00 g. 110.00 mm. RR. Molto rara. SPL. Queste medaglie furono fuse in occasione della delimitazione del confine tra Regno di Napoli e Stato della Chiesa. Esse sono testimonianza di tale confine in quanto furono sotterrate in maniera simbolica lungo i termini di tale confine che andava dalla foce del canale Canneto (presso Terracina) fino alla foce del Tronto.
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Lot # 744 - Napoli. Francesco II di Borbone (1859-1860). Cammeo su conchiglia sardonica, XIX sec. D/ Ritratto del giovane principe a sinistra, a testa nuda con leggeri baffi. 44 x 36 mm. Interessantissimo cammeo d'epoca. In scatolina originale in velluto rosso con tracce dell'impressione in oro del giglio Borbone coronato sul coperchio. Apparentemente si tratta di un gioiello ufficiale, forse commissionato dalla stessa Corte. All'interno della custodia il nome della manifattura Laici.
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Lot # 745 - Ortona. Carlo VIII re di Francia (1495). Cavallo. D/ Scudo coronato di Francia con tre gigli. R/ Croce gigliata. CNI 1/20; D'Andrea-Andreani p. 357; MIR (Italia merid.) 502. AE. 0.67 g. 17.50 mm. RR. Leggera ondulazione e infrazione radiale del tondello. Molto raro. BB.
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Lot # 746 - Orvieto. Repubblica autonoma (1256-1265). Denaro. D/ Grande V accostata da tre rosette. R/ Croce patente. CNI 1/6. MI. 0.51 g. 16.00 mm. RR. Di ottima conservazione per il tipo. Unico nominale per la zecca di Orvieto. BB+. Su base documentale il Fumi ('Sulla vera epoca in cui Orvieto ha battuto moneta' Rassegna Numismatica 1904, pag. 21) attribuisce il quattrino alla repubblica autonoma e lo data alla metà del XIII sec. Secondo taluni invece la zecca di Orvieto sarebbe stata aperta per decreto del Comune in data 5 agosto 1341 e poco dopo, nel 1355, avrebbe cessato l'attività di coniazione a seguito del ricongiungimento al dominio della Chiesa per opera del Cardinale Egidio Albornoz.
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Lot # 747 - Palermo. Ruggero Borsa (1085-1111). Tarì. D/ Legenda araba su tre righe (coniato per ordine del Duca Ruggero possa Dio guidarlo alla vittoria); attorno, legenda speudo cufica riportante zecca e data. R/ Legenda cufica su tre righe (non vi divinità se non Dio, Maometto è il messaggero di Dio); attorno, legenda pseudo cufica. Sp. 2 (Ruggero I); Travaini 1995 67; D'Andrea 40/41. AU. 1.03 g. 12.50 mm. RR. Bel BB.
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Lot # 748 - Palermo. Ruggero II (1105-1154). Ducale. D/ Busto frontale del Redentore che regge nella sinistra il libro dei Vangeli. R/ Re Ruggero con corona di foggia bizantina con pendenti in abito lungo gemmato, con globo crucigero nella sinistra ed alla sua destra il figlio Ruggero in tunica militare, la destra appoggiata sull'elsa di una spada.Entrambi sostengono una croce greca su lunga asta posta su tre gradini. Sp. 72; Travaini 1995 241; D'Andrea-Contreras (Normans) 241. AG. 2.38 g. 24.00 mm. R. Nonostante la presenza della legenda AN RX (anno regni X), per i diversi stili dei coni si ipotizza una coniazione più duratura, probabilmente fino alla morte di Ruggero (1154). Di insolita freschezza. qSPL/SPL. Tra le tante monete Normanne questa moneta è senza dubbio una delle più belle e significative. L'iconografia ricorda l'investitura del ducato di Puglia concessa da Innocenzo II a Ruggero, secondogenito di Ruggero II. Anche da questa tipologia si può desumere il gusto bizantino richiamato dagli histamenon nomisma. Ancora una volta è possibile trovare una 'contaminatio' tra culture che vede l'aspirazione del Re al titolo di 'basileus' dell'Imperatore d'Oriente e, allo stesso tempo, richiami alla cristianità come la mano stessa del sovrano che tocca la croce.
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Lot # 749 - Palermo. Ruggero II, Duca Normanno (1105-1154). Terzo di ducale, classe A (C arrotondata) (1140-1141). D/ Legenda araba su due righe seguita da globetto. R/ Croce forcata ornata di globetto. Sp. 73/75; Travaini 1995 242a; D'Andrea-Contreras (Normans) 242. AG. 0.87 g. 13.50 mm. R. Schiacciature da conio. Alta conservazione per il tipo. SPL.
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Lot # 750 - Palermo. Ruggero II, Duca Normanno (1105-1154). Terzo di ducale, classe B (C squadrata) (1140-1141). D/ Legenda araba su due righe seguita da globetto. R/ Croce forcata ornata di globetto. Sp. 75; Travaini 1995 242b; D'Andrea-Contreras (Normans) 243. AG. 0.83 g. 14.00 mm. R. Schiacciature da conio. SPL.
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Lot # 751 - Palermo. Guglielmo I (1154-1166). Ducale (1156-1164). D/ Busto del Redentore di fronte. R/ Guglielmo con corona di stile bizantino, in piedi, con lungo abito gemmato, regge globo con la sinistra e lunga asta con croce con la sinistra; alla sua sinistra, il figlio Ruggero in tunica militare con berretto tiene la destra sull'elsa della spada e con la sinistra, regge, come il padre, asta con croce. Sp. 94; Travaini 1993 300a; D'Andrea-Contreras (Normans) 335. AG. 2.54 g. 23.50 mm. R. Bel BB.
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Lot # 752 - Palermo. Carlo VI d'Asburgo (1720-1734). Grano 1735. D/ Aquila coronata [con stemma austriaco sul petto] volta sinistra. R/ VT FACI LIVS 1734 in quattro righe entro ornato con due cornucopie laterali. Sp. 74; MIR (Sicilia) 663; 1300-1500. CU. 3.79 g. 22.50 mm. RRR. Emissione molto rara e di grande interesse. BB. Fin dal settembre 1734 le truppe spagnole avevano cominciato a bloccare gli accessi alla città di Siracusa; il vero assedio iniziò a metà Aprile e , bersagliata per terra e per mare, la piazza dovette arrendersi il 15 giugno. Durante questo assedio furono battute due monete in bronzo. Il conio, rozzo e trascurato, nonchè possibili differenze di peso tra gli esemplari sono indice chiaro trattarsi di emissione ossidionale effettuata con mezzi di fortuna.
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Lot # 753 - Palermo. Carlo di Borbone (1734-1759). Oncia 1751. D/ Busto del Re con lunga capigliatura volto a destra; in basso, sigle V B. R/ Fenice sul rogo ad ali spiegate con testa volta sinistra; in alto, sole raggiante; ai lati, P N (Placido Notabartolo maestro di zecca dal 1750 al 1758). Sp. 78; MIR (Sicilia) 567/3; Fried. 887. AU. 4.39 g. 22.00 mm. Debolezze da conio e graffietti di aggiustamento ponderale. SPL.
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Lot # 754 - Parma. Repubblica a nome di Ottone IV (1208-1209). Grosso. D/ Le lettere I P (Imperator) sormontate da omega. R/ Castello a tre torri. CNI 1/6; MIR (Emilia) 902. AG. 1.27 g. 17.00 mm. R. Graffietto al diritto, altrimenti. SPL.
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Lot # 755 - Parma. Ottavio Farnese (1547-1586). Parpagliola. D/ Stemma Farnese ovale in cartella ornata e coronata. R/ Mezzo busto di San Ilario con mitria e paludamento volto a destra. CNI 136; MIR (Emilia) 944. MI. 1.76 g. 22.00 mm. RR. BB.
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Lot # 756 - Parma. Maria Luigia d'Austria (1815-1847). Da 5 soldi 1815. D/ Busto diademato a destra. R/ Monogramma di Maria Luigia coronato; sotto, 5 SOLDI. Pag. 12; MIR (Emilia) 1097. AG. 1.27 g. 15.00 mm. Altissima conservazione. Encapsulated by Classical Coin Grading MS 63 Prooflike.
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Lot # 757 - Pavia. Lotario II (945-950). Denaro. D/ Monogramma di Lotario. R/ Le lettere P A P I A disposte su due righe. CNI 1/9; Limido-Fusconi 13. AG. 0.92 g. 19.00 mm. RR. Piccolissimo forellino e tondello irregolare. qBB/BB.
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Lot # 758 - Pavia. Berengario II e Adalberto (950-961). Denaro. D/ La scritta (ADALBERTVS) REX. R/ Le lettere P A P I A disposte su due righe. CNI 1/7; Limido-Fusconi 14. AG. 1.34 g. 18.50 mm. RRR. Molto raro. Bel BB.
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Lot # 759 - Pavia. Enrico IV di Franconia (1106-1105). Denaro. D/ Le lettere HE / RIC / N su tre righe. R/ Le lettere PA / PIA su due righe; in alto, cuneo (?). CNI 1 ; Limido-Fusconi 29; MIR (Lombardia, zecche) 838. AG. 0.97 g. 16.50 mm. RR. La presenza delle lettere HE legate rende questo esemplare di grande rarità. Di peso calante rispetto all'unico esemplare censito dal CNI. BB.
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Lot # 760 - Perugia. Repubblica (autonome) (1260-1506). Sestino riferibile alla cedola del 25 agosto 1321 e proseguite nel secondo quarto XIV secolo. D/ Grande P accostata da due stelle. R/ Croce patente accantonata da stelle nel primo e quarto angolo. CNI 30; Finetti 46. MI. 1.16 g. 18.50 mm. Tipologia con N inversa con globetto al centro. SPL.
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Lot # 761 - Perugia. Repubblica (autonome) (1260-1506). Bolognino riferibile alla prima zecca di Fabrizio di Pellolo (1374-1376). D/ Grande A accostata da quattro rosette. R/ Busto di San Ercolano mitrato con piviale chiuso da rosetta. CNI 22; Finetti 56. AG. 1.17 g. 19.50 mm. SPL.
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Lot # 762 - Perugia. Repubblica (autonome) (1260-1506). Trino di II tipo, databile a partire dall'ordinanza del 1503. D/ Grifone coronato rampante a sinistra. R/ Grande P. CNI 57; Finetti 133. MI. 0.76 g. 14.50 mm. R. qSPL/SPL.
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Lot # 763 - Pesaro. Carlo, Pandolfo e Galeazzo Malatesta (1429-1438). Quattrino. D/ Le lettere K P G disposte a triangolo attorno a cerchietto. R/ San Terenzio, nimbato, in piedi di fronte con ramo di palma nella destra e libro nella sinistra. CNI tav. XXIV, 2; Cav. PS 1. MI. 0.67 g. 17.00 mm. RRR. BB.
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Lot # 764 - Pesaro. Carlo, Pandolfo e Galeazzo Malatesta (1429-1438). Quattrino. D/ Le lettere K P G disposte a triangolo attorno a cerchietto. R/ San Terenzio, nimbato, in piedi di fronte con ramo di palma nella destra e libro nella sinistra. CNI tav. XXIV, 2; Cav. PS 1. MI. 0.71 g. 17.00 mm. RRR. qBB.

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