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Lot # 1053 - Leon Battista Alberti (1404-1472), architetto, uomo di Lettere e di Scienze. Medaglia s.d. (1446-1450). D/ LEO BAPTISTA ALBERTVS. Busto a sinistra. R/ MATTHAEI PASTII VERONENSIS OPVS. Occhio umano alato; sotto, il motto QVID TVM; il tutto entro serto di alloro. Arm. I, 17, 1; Hill, Corpus 161; Hill-Pollard, Kress 56. AE. 88.00 mm. Opus: Matteo de' Pasti. Bella fusione antica con dettagli ripresi al bulino con maestria. Bella patina bruna. SPL.
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Lot # 1054 - Sigismondo Pandolfo Malatesta (1432-1468), Signore di Rimini. Medaglia 1447. D/ SIGISMVNDVS PANDVLFVS MALATESTA. Busto di Sigismondo a sinistra che indossa cotta e sopravveste. R/ PONTIFICII EXERCITVS IMP MCCCCXLVII. Braccio che impugna ferula. Arm. I, 21, 18; Hill, Corpus 182; Pollard, Bargello I 46. AE. 15.46 g. 31.30 mm. Opus: Matteo de' Pasti (?). Fusione originale. Foro di appensione. BB.
Capolavoro di Cristoforo di Geremia
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Lot # 1055 - Costantino (307-337). Medaglia commemorativa. D/ CAESAR IMPERATOR PONT PPP ET SEMPER AVGVSTVS VIR. Busto a destra con corona di foglie di quercia e mantello su corazza. R/ CONCORDIA AVG. Costantino regge caduceo alato della Pace, stringe la mano alla Chiesa che regge cornucopia. In esergo, SC; sulla linea d'esergo, CHRISTOPHORVS HIERIMIAE F. Arm. I, 31, 2; Hill, Corpus 755; Hill-Pollard, Kress 211; Pollard, Bargello I 157. AE. 72.00 mm. Opus: Cristoforo di Geremia. RRR. Foro. Esemplare eccezionale dai nitidi dettagli e dalla splendida patina. Fusione originale. qSPL. Cristoforo di Geremia faceva parte di una famiglia di artisti di origine mantovana. Fu attivo come orafo, medaglista e fonditore. Lavorò a Roma sotto la protezione del Cardinale Scarampi dal 1456 al 1465 e per Papa Paolo II fino alla sua morte nel 1471. Questa medaglia, in qualità dell’allegoria del rovescio che mostra la Chiesa ricevere il caduceo della pace da parte di Costantino, venne probabilmente eseguita per la visita di Federico III d’Aragona a Roma nel 1468.
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Lot # 1056 - Battista Fregoso (1450-1505), Doge di Genova. Medaglia s.d. D/ BAPT FVLGOS IANVE LIGVR Q DVX PETR DV FIL. Busto a destra con copricapo e veste. R/ PECVLIARES AVDACIA ET VICTVS. Trochilo in volo verso le fauci di un coccodrillo volto a sinistra su terreno roccioso solcato da piccolo corso d'acqua. Arm. I, 61, 1; Hill, Corpus 728; Tod.-Van. (1990) I, 166; Rizzini 87. AE. 43.20 mm. Opus: Battista (di?) Elia di Genova. RR. Originale. Alta conservazione, bella patina. SPL. Il trochilo, come racconta Erodoto (Historiae, II, 68) prendeva il suo cibo dalla bocca del coccodrillo.
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Lot # 1057 - Giovanni Francesco Betti (sec. XV). Medaglia di restituzione, metà del XVI sec. D/ GIO FRANCESCO BETTI 1452(retrogrado). Busto a destra con cappello e farsetto. R/ COMACI VICENES. Figura elmata e con armatura e scudo sale da una roccia su una barca; in alto, due astri. Attw. 1253 (AE, 64 mm). PB. 65.00 mm. Opus: Ignoto. RRR. Di estrema rarità. Fusione originale. Bel BB. La medaglia fu fusa attorno alla metà del 1500 per commemorare Giovanni Francesco Betti da Comacchio, personaggio di cui nulla sappiamo. L'autore prese come modello una medaglia di Antonio Vicentino, attivo all'epoca in Romagna, dedicata ad Ascanio Gabuccini da Fano (Attwood 402). La medaglia qui presentata ripropone, in stile decisamente più scabro, l'iconografia (sia del diritto che del rovescio) del prototipo del Vicentino. Anche la legenda del rovescio è chiaramente tratta da quella del modello: ANT VICEN F (Antonio Vicentino Fecit) e storpiata in una frase priva di senso: COMACI VICENES ([..?] di Comacchio).
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Lot # 1058 - Caterina Sforza Riario (1463-1509), signora di Imola e contessa di Forlì. Medaglia s.d. (c. 1488). D/ CATHARINA SF. DERIARIO FORLIVII IMOLAE Q C. Busto a sinistra con velo da vedova. R/ VICTORIAM FAMA SEQVETVR. Vittoria alata tiene ramo di palma e conduce biga di pegasi a destra. Arm. I, 8, 15; Hill, Corpus 1014. AE. 73.00 mm. Opus: Alla maniera di N. Fiorentino. Fusione posteriore. Bel BB.
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Lot # 1059 - Francesco Alidosi (1455-1511) cardinale di Pavia (1505), legato di Bologna e della Romagna (1508). Medaglia per la nomina a Cardinale Legato di Bologna (1508). D/ FR ALIDOXIVS CAR PAPIEN BON ROMANDIOLAE Q(VE) C LEGAT. Busto a destra, con berretto e mantellina. R/ HIS AVIBVS CVRRVQ(VE) CITO DVCERIS AD ASTRA. Giove, con fulmine, seduto su un carro trainato da due aquile; all’esergo, segni zodiacali dei Pesci e del Sagittario. Arm. II, 116, 45; Hill, Corpus 610; Hill-Pollard, Kress 186; Pollard, Bargello I 133. AE. 61.00 mm. Opus: Scuola bolognese dopo il Francia. RR. Foro di appensione. Lieve difetto di fusione nel campo del rovescio. Bellissima fusione originale, dall'incantevole patina. SPL. Francesco Alidosi fu Cardinale, discendente della famiglia imolese degli Alidosi; fu creato da Giulio II, di cui era stato segretario, vescovo di Mileto (1504), poi di Pavia e cardinale (1505), e legato di Bologna (1508) ove la sua durezza rinfocolò l'avversione dei partigiani dei Bentivoglio. Il 7 ottobre 1510 venne arrestato da Francesco Maria I della Rovere, duca d'Urbino e comandante delle forze papali, con l'accusa di cospirazione con i francesi; Giulio II rigettò le accuse e lo promosse vescovo di Bologna, carica che l'Alidosi sommò a quella di legato pontificio. Nel maggio del 1511 Bologna fu conquistata dai francesi e l'Alidosi fu costretto alla fuga verso Castel del Rio. Recatisi l'Alidosi e il della Rovere quasi contemporaneamente a Ravenna per discolparsi con Giulio II, questi accettò le spiegazioni del vescovo, ma si rifiutò di ascoltare il duca, il quale, ritenendo l'Alidosi responsabile del contegno del pontefice e esasperato per i vecchi rancori, affrontò il cardinale in una strada di Ravenna e lo uccise il 24 maggio 1511. L’Alidosi protesse letterati e artisti come Erasmo, Michelangelo e Raffaello, che ne dipinse il ritratto (museo del Prado, Madrid).
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Lot # 1060 - Girolamo Querini (1461-1543), Senatore veneziano. Medaglia 1540. D/ HIERON. QVIRIN. SENAT. INTEGERR. Busto a sinistra, quasi calvo e con corta barba, togato. R/ San Girolamo in preghiera davanti al Crocifisso, ai suoi piedi, leone; in esergo, AND. SPINELI. F./ 1540. Arm. I, 154, 2; Attw. 210; Volt. 320. AE. 39.00 mm. Opus: Andrea Spinelli. RR. Fusione originale. Al diritto fondi con graffiti d'epoca a creare un motivo a scacchiera. Bella patina riposata. qSPL. Girolamo nacque a Venezia intorno al 1461, si sposò nel 1513, dal suo matrimonio nacque un figlio di nome Paolo. Secondo la tradizione nobiliare Girolamo si dedicò alla vita politica; fu savio del Consiglio, Senator grande e fu ballottato Procuratore nel 1542 senza però essere eletto. Morì nel 1542. La posa di San Girolamo al rovescio riprende il San Girolamo penitente dell'incisione di Albrecht Durer datata c. 1496.
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Lot # 1061 - Francesco di Fermo Fermi (XVI sec.),. Medaglia s.d. (c. 1541). D/ FRANCISCVS FIRMVS. Busto a sinistra, barbuto e con drappeggio su corazza. R/ SICO HOMO OPERIBVS. Anello di diamanti, circondato da fiamme, che emerge da uno scrigno ornato da uno scudo recante stemma. Arm. II, 177, 2; Attw. 4; Pollard, Bargello III 838. AE. 32.00 mm. Opus: L. Leoni. RR. Originale. Bel BB.
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Lot # 1062 - Pier Luigi Farnese (1545-1547). Medaglia, c. 1547. D/ P LOYSIVS FAR PAR ET PLAC DVX I. Busto barbuto a destra, indossa corazza e mantello; sotto, Δ. R/ AD CIVITAT DITIONISQ TVTEL MVNIM EXTRVCTVM. La cittadella fortificata di Piacenza. Arm. I, p. 222, 7; Attw. 954; Pollard, Bargello III 781. AE. 37.50 mm. Opus: Gianfederico Bonzagna. RR. Foro. Fusione originale. qSPL/Bel BB. Alcuni progetti per la nuova fortezza erano stati vagliati da Pier Luigi sin nella primavera del 1545, quando ancora la città faceva parte della Legazione pontificia Cispadana. Il successivo 10 ottobre egli aveva emanato un editto affinché fossero liberati gli spazi antistanti un miglio dalle mura cittadine. Nel contempo, aveva promosso la redazione di un primo progetto, di cui presero visione sia Michelangelo Buonarroti sia Antonio da Sangallo nel novembre 1545. I propositi di iniziare i lavori all’avvio, inizialmente, erano falliti per il rifiuto di Paolo III di finanziare l’opera; solo nella primavera 1547 il papa diede il suo assenso: il nuovo progetto, in forma pentagonale, fu opera di Sangallo, mentre Domenico Giannelli assunse la direzione dei lavori. I lavori iniziarono nell’aprile 1547: il monastero di S. Benedetto dovette essere demolito; la prima pietra fu posta il 23 maggio. Tutte le successive fasi di realizzazione ebbero un ritmo serrato, sia per la cortina, sia per i baluardi, ma Pier Luigi non poté vedere la conclusione di tanti sforzi. Contro di lui, infatti, si preparava una congiura. [Dizionario Biografico degli Italiani Treccani on-line, s.v. Pier Luigi Farnese, duca di Parma e di Piacenza].
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Lot # 1063 - Diana di Poitiers (1499-1566), duchessa del Valentinois e amante ufficiale del re Enrico II di Francia. Medaglia s.d. (c. 1548). D/ DIANA DVX VALENTINORVM CLARISSIMA. Busto a sinistra con ricca acconciatura e doppio giro di perle. R/ OMNIUM VICTOREM VICI. Venere Vincitrice tiene arco e faretra di Amore, vinto steso a terra, sotto i suoi piedi. Jones I, 232; Manzerolle 453. AE. 52.00 mm. Opus: Ignoto. Bella fusione antica. qSPL.
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Lot # 1064 - Medaglia satirica anticlericale. Germania/Paesi Bassi, c. 1550. D/ LETABITVR IVSTVS IN VIRTVTE TVA. Busto del Papa con triregno, capovolgendo la medaglia: busto dell'Imperatore con corona. R/ CONSTITVES EOS PRINCIPES SVPER OMNEM TERRAM. Busto di vescovo con mitra, capovolgendo la medaglia: busto di cardinale con galero. Mitchiner, Jetons, Medalets & Tokens II, 3021.. AE. 9.31 g. 27.00 mm. Appiccagnolo. Originale. Bel BB.
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Lot # 1065 - Elena Marsuppini (XVI sec.), moglie di Francesco da Sangallo. Medaglia s.d. (1551). D/ ANDRODAMA DIA. Busto a sinistra. R/ VARIUM NOMEN ET OPUS. Mostro marino incatenato. Arm. II, 127, 1; Tod.-Van. (2000) 1416; Forrer V, 330. AE. 83.50 mm. Opus: F. da Sangallo. RRR. Originale. Piccolissimo foro. Numero di vecchia collezione al diritto. Bellissimo esemplare, in alta conservazione. SPL.
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Lot # 1066 - Girolama Sacrata, nobildonna ferrarese. Medaglia uniface 1560. D/ HIERONIMA SACRATA 1560. Busto di tre quarti a destra con gioiello pendente da collana di perle e capelli raccolti ornati da filo di perle; sulla troncatura del busto, P inciso. Arm. I, 206, 109; Cf. Attw. 600; Hill-Pollard, Kress 331. AE. 62.00 mm. Opus: Pastorino de' Pastorini. RR. Estremamente rara. Piccolo foro di appensione esterno alla perlinatura. Fusione originale. SPL.
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Lot # 1067 - Federico Cesi (1585-1630), Scienziato fondatore accademia dei Lincei. Medaglia 1561. D/ FREDERICVS EPS PRENESTIN S R E CARDIN CAESIVS. Busto a sinistra a testa nuda con mozzetta; nel taglio, F. P. R/ DIVE CATHERNE TEMPLVM ANNO CHRISTI. Facciata della Chiesa di Santa Caterina dei Funari; in esergo, MDLXI. Arm. I, 221, 1; Attw. 959; Pollard, Bargello II 591. AE. 35.00 mm. Opus: F. Bonzagna. Originale. qSPL.
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Lot # 1068 - Marco Mantova Benavides (1489 - 1582), giureconsulto e collezionista. Medaglia, circa 1565. D/ M MANTVA BENAVIDIVS PAT I C ET COMES. Busto a destra. R/ FESSVS LAMPADA TRADO. Bue accovacciato a sinistra. Arm. I, 248, 1; Attw. 316; Volt. 580. AE. 83.50 mm. Opus: M. da Bergamo. Originale. Tentativo di foro. BB. Il Benavides, nacque nel 1489 a Padova; fu il più autorevole giureconsulto padovano del '500. Ammesso a 21 anni nel collegio dei giuristi, si confermò per ben 62 anni come incontestato maestro del diritto. La Repubblica di Venezia, piuttosto restia ad affidare la cattedra di diritto civile ad un padovano, gli affidò l'onore del 'locum straordinarium' compensandolo con uno stipendio di 800 fiorini, il più alto fino ad allora elargito a docenti dello Studio. Consultato da principi e prelati, le sue sentenze costituivano il verdetto inconfutabile di spinose questioni. Per quanto la sua fama si fosse estesa in Italia e in Europa, preferì rimanere sempre nella sua città, rifiutando le allettanti offerte dell'Università di Bologna, del Re di Portogallo, del Papa Paolo III e dell'imperatore Carlo V. Abituali frequentatori della sua casa erano il Bembo, Marino Sozzini, Tiberio Deciano, Domenico Campagnola e lo scultore Ammannati che realizzò l'Ercole e lo splendido arco del suo giardino in via Porciglia.
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Lot # 1069 - Margherita d'Austria (1522-1586), Duchessa di Parma e Piacenza. Medaglia 1567. D/ MARGARITA DE AVSTRIA D P ET P GERMANIAE INFERIORIS GVB. Busto velato a destra indossa ricca veste e collana terminante con croce; sulla spalla, inciso: AET 45. R/ FAVENTE DEO. Figura femminile stante di fronte con palma, ramo d'ulivo e spada, su promontorio roccioso battuto dai venti e dai flutti; [in esergo, 1567]. Arm. II, 211, 40; Van Loon I, 87 Turricchia 43. AE. 56.50 mm. Opus: Jacques Jonghelinck. RR. Molto rara. Originale, bella patina. qSPL. Margherita nacque ad Audenarde, nelle Fiandre, dall'Imperatore Carlo V e da Giovanna Van der Gheynst, figlia di un lavorante di arazzi. Fu legittimata dal padre ed educata secondo i dettami previsti dal suo rango. Nel 1533 sposò Alessandro dé Medici che venne assassinato nel 1537. L'anno seguente, alla giovane età di 16 anni, sposò Ottavio Farnese, Duca di Parma e nipote di Paolo III. Il rovescio alluderebbe alla fermezza e costanza di Margherita nel contrastare i nemici della Religione sui quali, col favor di Dio (Favente Deo), si riprometteva una vittoria sicura (da Turricchia A., le medaglie dei Farnese).
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Lot # 1070 - Placchetta unifacie, inizio del XVII sec. D/ Busto muliebre semivelato di fronte. AE. 41.00 mm. Opus: Ignoto. Foro e due tentativi di foro. Fusione originale. qSPL.
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Lot # 1071 - Elisabetta Valguarnera Niscemi di Montaperto (XVII sec.),. Medaglia 1616. D/ Busto a sinistra con gorgiera alla spagnola. R/ Cavaliere, con spada sguainata, su cavallo alato che si staglia su una montagna spaccata da cui fuoriescono fiamme. Cf. Bargello vol. III, 855. AE. 47.00 mm. Opus: Ignoto. RRR. Estremamente rara. Esemplare originale, privo della legenda al diritto e rovescio. Piccola V incisa davanti al collo. Numero d'inventario in inchiostro nero al diritto. Bella patina cuoio. qSPL.
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Lot # 1072 - Maria de' Medici (1573-1642), Regina di Francia. Medaglia, c. 1625. D/ MARIA AVG GALL E T NAVAR REGIN (retrogrado). Busto a destra con copricapo vedovile e ricca veste con croce appesa; sotto il taglio, G. DVPRE F. R/ Cybele turrita, tiene globo e scettro; ai lati Giove e Anfitrite a sinistra e Diana, giunone ed Ercole a destra; in esergo, entro cartiglio, LAETA DEVM PARTV. Jones II 61; Mazerolle 694; Pollard 650-1. AE. 54.00 mm. Opus: G. Dupré. Appiccagnolo rimosso. Originale. SPL/qSPL. Ex Baldwin's Auction 64 (2010), lot 308; From The Micheal Hall Collection.
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Lot # 1073 - Pietro da Cortona (1596-1669), pittore e architetto. Medaglia unifacie. D/ PETRVS BERETINVS E CORTONNA. Busto a destra con manto drappeggiato; nel taglio, [F. CHERON F]. Tod.-Van. (1990) 28; Van.-Tod. (1987) p. 19, fig. 5; Pollard II-840/883; Rizzini 125-885; Mazerolle 1202. PB. 65.00 mm. Opus: Charles- Jean- Francois Chéron. Bellissima fusione antica in piombo, con ogni probabilità coeva alle fusioni in bronzo. qSPL. Pietro da Cortona, nato Pietro Berrettini, con Bernini e Borromini fu fra i massimi protagonisti del barocco a Roma. Ricco d'immaginazione, incastonando le sue scenografiche composizioni entro monumentali cornici di stucco e oro con figure, cartocci e ghirlande, creò un nuovo sontuoso stile decorativo che da Roma s'irradiò per tutta Europa in svariati sviluppi fino oltre la metà del Settecento. Il suo capolavoro pittorico, la decorazione del soffitto del salone di Palazzo Barberini, rivelò una piena e nuova libertà espressiva, che pure accoglie la tradizione veneta e correggesca e che riscosse un successo eccezionale a Roma. Nella nuova chiesa dei SS. Luca e Martina (1635-47) offrì una delle prime soluzioni convesse riscontrabili nella Roma del Seicento in una facciata di chiesa, mentre nel rifacimento di S. Maria della Pace (1656-59) costruì uno dei più suggestivi esempi di teatralità dell'architettura barocca. (Treccani, Enciclopedia online).
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Lot # 1074 - Ferdinando II de' Medici (1621-1670). Medaglia s.d. D/ FERDINANDVS II MAG DVX ETRVR V. Busto a destra. R/ VIRTVTIS PREMIA. Scettro e corona al centro delle sei palle medicee. Museo Cospiano, p. 428, 15. AE. 41.00 mm. Opus: Gaspare Mola. RRR. Foro di appensione. Fusione originale. Bel BB. Esistono due medaglie con lo stesso rovescio: la prima, opera di Michele Mazzafirri, per Ferdinando I e la seconda per Cosimo II, opera di Gaspare Mola, per Cosimo II.
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Lot # 1075 - Giovanni Corner I (1625-1629), Doge di Venezia. Medaglia 1647. D/ IO CORNELIVS DVX VENET OBIIT A D MDCXXIX. Busto a sinistra con mantello e corno dogali; nel taglio, AET S 78. R/ FEDERICVS S R E CARDINALIS CORNELIVS. Busto a destra con mozzetta; nel taglio, 1647; sotto, FRAN TRAVANVS. Volt. 939. AE dorato. 60.46 g. 50.00 mm. Opus: F. Travani. R. Medaglia ibrida,ottenuta con i diritti delle due medaglie dedicate ciascuna ad un Corner (Voltolina 937 e 938) e realizzata con tondello bimetallico (successivamente dorato). SPL. Federico Corner, figlio del Doge Giovanni, fu un importantissimo e potente Cardinale, attivo tra Roma, Padova e Venezia di cui fu Patriarca per 12 anni. Dal 1646 fu titolare di Santa Maria in Trastevere. Alla sua morte (1653) fu sepolto nella splendida cappella di Santa Teresa.
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Lot # 1076 - Accademia degli Sfaccendati di Ariccia. Medaglia 1672, con bordo modanato. D/ VIM PROMOVET INSITAM entro corona di quercia. Al centro, arco sciolto con quattro frecce; sotto, GLI SFACCENDATI scritto su nastro. R/ MITTIT ARICIA PORROS. Veduta della piazza di Ariccia con la Chiesa dell'Assunta sulla destra e palazzo Chigi a sinistra; il tutto entro corona di quercia. Petrucci, F. Giovan Francesco Travani, in 'L'Ariccia del Bernini', Ariccia 1998. Golzio, V., Documenti artistici sul Seicento nell'archivio Chigi, 1939, pp. 364-365. Lefevre, R. Accademici romani del '600: gli Sfaccendati, 'Strenna dei romanisti', XVIII, 1960. AE. 84.50 mm. Opus: Gioacchino Francesco Travani. RRRR. Probabile disegno di Gian Lorenzo Bernini. SPL. Splendida medaglia barocca, estremamente rara, fusa in sei esemplari, sconosciuta a tutti i principali repertori. Se ne ha notizia in F. Petrucci, Giovan Francesco Travani, 1998, p. 109: ' Si tratta di un eccezionale esemplare in bronzo della rarissima medaglia fusa da Gioacchino Francesco Travani (Roma 1634-1675) per il Card. Flavio Chigi nel 1672 in occasione della rappresentazione nel Palazzo dell'Ariccia della Favola drammatica per musica 'La sincerità con la sincerità ouero il Tirinto', allestita dall'Accademia degli Sfaccendati con scenografie di Carlo Fontana. Allo stato attuale se ne conosce soltanto un'altra versione bronzea di minor qualità presso il Medagliere della Biblioteca Apostolica Vaticana, che appare comunque essere una rifusione successiva, e una racchiusa in cornice. I pagamenti pubblicati da Golzio e più estesamente da Lefevre, riguardano in un conto del 10 gennaio 1673 l'ingente somma percepita dal Travani di complessivi 1095 scudi per la fornitura di nove esemplari in oro, venti d'argento e sei in rame -cioè bronzo-'. Come ritiene Lefevre, le medaglie d'oro furono probabilmente destinate ai nove membri del direttivo dell'Accademia degli Sfaccendati, mentre quelle in argento andarono forse a vari ospiti illustri. Sino ad oggi non è emersa alcuna medaglia in oro e in argento, mentre presso il 'Medagliere' della 'Spetiaria e Libraria' dell'Aricca (nel 1674 costituito da 204 medaglie. B. A. V., A. C., n. 2899-2901) ne era conservata una in bronzo dispersa assieme al resto della raccolta con la vendita Sotheby's del 14 maggio 1975 a Firenze. Il Travani ebbe 60 scudi anche 'per la fatica delli modelli fatti con la prospettiva della Riccia e con festone di quercia al dritto et anco al roverso delle quattro frezze', compresa 'la cornice saldata e tornita' che circonda la medaglia. L'iscrizione sul rovescio si riferisce al passo di Ovidio che descrive uno dei prodotti agricoli più noti dall'antica Ariccia, città latina ed importante municipio romano patria della famiglia materna di Augusto: 'Mittit praecipuos nemoralis Aricia porros' (Fast. lib I). L'interpretazione invece del motto posto al D/ della medaglia, è fornita dal testo introduttivo del libretto del Tirinto: '...se ella si compiacerà di considerare l'arco della nostra impresa, troverà, che non sta appeso per marcire; ben sì per tornare sempre, che bisogna al proprio uso. Così noi col distaccamento ad tempus delle solite cure, non intendiamo altro, che di ristorar l'animo per applicarlo poi più vigorosamente a quelle. Et acciò che il Mondo vegga, che anche l'ozio suggerisce sentimenti di virtù...' (cfr. capitolo 'Libri' in Petrucci, 1998). Il palazzo Chigi di Ariccia rappresenta un esempio unico di dimora barocca rimasta inalterata nei secoli, a documentare il prestigio di una delle più grandi casate papali italiane. Trasformato in una fastosa dimora barocca da Gian Lorenzo Bernini, oggi è adibito a museo ed è centro di molteplici attività culturali.
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Lot # 1077 - Valentino Farinola (1600-1683), Auditore dell'Amministrazione Granducale. Medaglia 1677 con bordo modanato. D/ VALENTINVS FARINOLA SEREN M D HETR AVDIT. Busto a destra in veste da magistrato; sotto il taglio, 1677. R/ IN VTROQ SVAVIS. Briglia con morso e redini. Van.-Tod. (1987) 4. AE. 67.00 mm. Opus: Massimiliano Soldani. R. Fusione originale. qSPL. Figlio di Alessandro Farinola, Valentino nacque nel 1600 a Bastia in Corsica; studiò legge e fu Auditore nell'amministrazione granducale al servizio di Ferdinando II e di Cosimo III de' Medici in vari tribunali della Toscana. Morì a Firenze nel 1683. Il rovescio della medaglia, una delle prime del Soldani, è una allegoria della Fermezza e della Temperanza.
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Lot # 1078 - Antonio Magliabechi (1633-1714), Bibliotecario. Medaglia s.d. (1714) per la morte. D/ ANTONIVS MAGLIABECHIVS FIORENTINVS. Busto a destra; sotto, ANT. DE IANVARIO F. R/ SCIRE NOSTRVM REMINISCI. Il Magliabechi in atto di leggere un libro seduto ai piedi di un albero; sparsi intorno a lui, libri aperti; sullo sfondo, un vecchio cammina aiutandosi con un bastone. Tod.-Van. (1990) III, 775; Forrer II, 240. AE. 46.00 mm. Opus: A. M. di Gennaro. RR. SPL. Antonio Magaliabechi era il bibliotecario di Cosimo III.
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Lot # 1079 - Antonio Magliabechi (1633-1714), Bibliotecario. Medaglia unifacie s.d. D/ ANTONIVS MAGLIABECHIVS. Busto a destra con berretta e mantello ornato di pelliccia. Cf. Van.-Tod. (1987) 139. AE. 74.00 mm. Opus: A. Selvi. Fusione antica. SPL. L'incisività e bellezza del ritratto portano a supporre che esso derivi completamente da una medaglia di Massimiliano Soldani non pervenuta o più probabilmente da un modello da lui preparato. E' noto infatti che il Granduca Cosimo III aveva ordinato al Magliabechi di posare per il Soldani e che il bibliotecario, personalità eccentrica e asociale, si era rifiutato; ma il Soldani deve aver eseguito ugualmente il ritratto a memoria.
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Lot # 1080 - Francesco Salviati (1510-1563), pittore fiorentino. Medaglia s.d. (XVIII sec.). D/ FRAN SALVIATVS PICTOR FLOREN (inciso). Busto barbuto a sinistra. Tod.-Van. (1990) 936. AE. 61.00 mm. Opus: Ignoto. R. Numero di inventario su piccola etichetta al rovescio. qSPL.
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Lot # 1081 - Federico II di Sassonia-Gotha-Altenburg (1676-1732), Duca di Sassonia-Gotha-Altenburg. Medaglia 1729, per il 53° compleanno del Duca. D/ FRID II ET MAGD AVG DVCES SAXO GOTH. I busti accollati di Federico II e della moglie Maddalena Augusta di Anhalt-Zerbst a destra; sotto il taglio, KOCH. R/ IVSTVS VIREBIT. PS 92. V. 13-16. Paesaggio con palmeto; sotto le due palme in primo piano, DET VOBIS DEVS ANNOS; sopra la linea d'esergo, 17-29; in esergo, PATRI PATRIAE D NATAL LIII QVI/ PRINC HERED CONIVG GARATIOR/ H. OBL. A- I. W. DE SEEBACH. Samlung merckwürdiger Medaillen, Vol. 7, 23. AR. 44.50 mm. Opus: Koch/I. W. DE Seebach. RRR. Estremamente rara, apparentemente mai apparsa in asta pubblica. Piccolo segnetto sul bordo al diritto, fondi levigati con agata. Bella patina riposata dai riflessi dorati. qSPL.
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Lot # 1082 - Napoli. Maria Carolina d'Austria (1752-1814). Placchetta uniface. D/ M CAROLINA A A SICIL REGINA. Busto a destra con elaborata acconciatura e veste drappeggiata. . AE. Opus: Benedetto Mastrellini. RR. 96 x 69 mm. Placchetta fusa, originale, con l'effigie della Regina. SPL+. Maria Carolina d'Austria fu Regina consorte di Napoli e Sicilia, moglie di Ferdinando IV di Borbone.
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Lot # 1083 - Almorò Pisani (1759-1836), podestà e vice capitano di Verona. Medaglia 1791 per il restauro del mattatoio. D/ HERMOLAVS III PISANVS PRAET PROPRAEF. Busto a destra; sotto, A GUILLEMARD F. R/ ANNONA RESTITVTA. Prospetto del mercato alimentare; in esergo, ORDO VERONENSIS/ EX DECR/ MDCCXCI. Volt. 1734. AE. 54.50 mm. Opus: Anton Guillemard. R. qSPL.
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Lot # 1084 - Giovanni Battista Morgagni (1682-1771), medico e anatomista. Medaglia 1808. D/ IOANN BAPTISTA MORGAGNI. Busto a destra con parrucca; notto il taglio, T. MERCANDETTI F. R. R/ SALVTI SCIENTIA. Minerva porge un bisturi ad Esculapio; dietro, il corpo di un cadavere dissezionato, parzialmente coperto da drappeggi; in esercgo, T. M. INV. ET SCVLP. ROMAE/ MDCCCVIII. Medicina in nummis 787; Johnson Medaglia II pag. 33 fig. 31 e pag. 36 n. 80. AE. 68.00 mm. Opus: T. Mercandetti. RR. Fa parte della Serie Uomini Illustri del Mercandetti. qFDC.
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Lot # 1085 - Francesco de Marchi (1504-1576), ingegnere militare e pioniere della scalata al Gran Sasso. Medaglia 1819. D/ FRANCISC. MARCHIVS. Busto barbuto a destra con armatura; sul bordo, T MERCANDETTI S ROMAE MDCCCXIX. R/ MVNIENDI ARTE RENOVATA. Minerva assisa a sinistra, riceve dal de Marchi un progetto di fortificazioni; sulla linea d'esego, T. MERCANDETTI SCVLPTSIT ROMAE MDCCCXIX. In esergo, TANTI VIRI SCRIPTA PENE OBLITA/ NOVA NOBILISSIMA EDITIONE/ INLVSTRTAVIT/ EQ ALOIS MARINVS. Wurzb. 5297. Peltro. 66.00 mm. Opus: T. Mercandetti. Colpetti al ciglio. qSPL.
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Lot # 1086 - Piacenza. Luigi Maria Rezzi (1785-1857), gesuita erudito e accademico della Crusca. Medaglia 1895 per concorso letterario. D/ PROF LVIGI MARIA REZZI PIACENTINO. Busto a destra con zucchetto; sotto, C MOSCETTI. R/ Leggenda su cinque righe in corona di alloro; sul bordo, inciso CONCORSO DEL MDCCCXCV. AG. 148.00 g. 74.00 mm. Opus: Carlo Moscetti. qFDC.

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