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Lot # 764 - Agrigento. Ruggero I (1072-1101). Tarì. D/ Grande tau contenente globetto accostata da due globetti e globetto in alto; legenda cufica circolare con la formula zecca-data ([..] è stato coniato in Sicilia nell'anno ... R/ Legenda cufica su tre righe (Ruggero sultano di Sicilia). Sp. 9; Travaini 1995 130a; D'Andrea-Contreras (Normans) 94. AU. 0.94 g. 16.00 mm. R. Raro. Nonostante la lettura da parte di alcuni autori attribuisca questa tipologia alla zecca di Agrigento, non è certo che per tutti gli esemplari di questa tipologia la zecca rimanga la medesima. qSPL.
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Lot # 765 - Amalfi. Duchi Amalfitani (X-XII sec.). Tarì al tipo di quelli emessi da al-Mu'izz. D/ Globetto entro cerchio e due giri di legende pseudo cufiche. R/ Globetto entro cerchio e due giri di legende pseudo cufiche. MEC 14, p. 68-69; Travaini 1995 53; D'Andrea-Contreras (Campania) 5. AU. 0.94 g. 18.50 mm. RR. Segnetti. Bel BB.
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Lot # 766 - Amalfi. Federico II di Svevia (1197-1250) sotto la reggenza della madre Costanza. Tarì. D/ Palmetta entro due giri di legenda; uno in lingua latina (Federico Re di Sicilia) e in arabo in scrittura cufica (coniato nel regno per lui nell'anno 595). R/ Croce patente entro due giri di legenda cufica; nel primo (Costanza imperatrice dei romani) e nel secondo (coniato ad Amalfi nell'anno 1198). CNI 1; MEC 14, pag. 165-166; D'Andrea 84. AU. 0.87 g. 22.50 mm. RRRR. Di estrema rarità. SPL. Secondo Grierson la moneta in questione deve essere stata coniata nel mese di novembre dell'anno 1198 in quanto Costanza morirà il giorno 27 dello stesso mese. Questo tarì dunque dovrebbe celebrare l'investitura dell'infante Federico a futuro sovrano del regno grazie al costoso (i documenti riferiscono un'appannaggio di 30000 scifati) affidamento da parte della madre a Papa Innocenzo III, che diverrà insieme ad altre personalità di spicco, suo precettore.
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Lot # 767 - Ancona. Paolo II (1464-1471), Pietro Barbo. Bolognino marchigiano. D/ Stemma Barbo sormontato da chiavi decussate e triregno. R/ Il Papa seduto di fronte in pontificale, benedice con la destra e tiene lunga croce nella sinistra. CNI 8; M. 63; Berm. 426; Villoresi 158. AG. 0.82 g. 18.50 mm. R. Bel BB.
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Lot # 768 - Ancona. Paolo IV (1555-1559) Giampietro Carafa. Giulio. D/ Stemma Carafa sormontato da chiavi decussate e triregno. R/ San Paolo di fronte regge nella destra la spada eretta e nella sinistra il Libro aperto. CNI 71; M. 40; Berm. 1046; Villoresi 267. AG. 3.11 g. 27.00 mm. Patina riposata. qSPL.
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Lot # 769 - Ancona. Gregorio XIII (1572-1585), Ugo Boncompagni. Testone. D/ Busto a destra a capo nudo con piviale decorato. R/ Stemma Boncompagni sormontato da chiavi decussate e triregno. CNI 152; M. 299; Berm. 1220; Villoresi 292 b/3. AG. 9.44 g. 30.00 mm. RR. BB+.
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Le monete delle Marche. I testoni di Gregorio XIII per la zecca di Ancona.

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Lot # 770 - Arezzo. Repubblica di Firenze, seconda dominazione (1385-1530). Quattrino. D/ Croce patente. R/ Mezza figura di San Donato nimbato e mitrato di fronte volto a sinistra benedice con la destra e regge il pastorale con la sinistra. CNI 1; MIR (Toscana, zecche) 23. MI. 0.68 g. 17.00 mm. RR. BB+.
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Lot # 771 - Avignone. Urbano VIII (1623-1644), Maffeo Barberini. Quadrupla 1641. D/ Busto a destra con piviale ornato con le figure di San Pietro e San Paolo; in basso, al centro, armetta Sforza. R/ Stemma Barberini sormontato da cappello cardinalizio e caricato su croce di Santo Stefano. PdA -; M. 206; Berm. 1787; Fried. 55. AU. 12.99 g. 28.50 mm. RR. Bel BB.
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Lot # 772 - Benevento. Gisulfo II Duca (742-751). Solido, in nome di Giustiniano II. D/ Busto diademato che tiene globo crucigero nella destra.. R/ Croce potenziata che poggia su globo su quattro gradoni; ai lati, monogramma e monogramma e ς. CNI 3; MEC 1, -; D'Andrea-Moretti 37/38. AU. 4.06 g. 21.00 mm. RR. Bell'esemplare, patina delicata e dai riflessi caldi su fondi brillanti. SPL+.
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Lot # 773 - Benevento. Adelchi (853-878) e Angilberga (853-875). Denaro. D/ Croce potenziata su tre gradini. R/ Croce battesimale. CNI 42/50; MEC 1, 1116/1117; D'Andrea-Moretti 103. AG. 0.82 g. 17.00 mm. RR. Patina di monetiere. Eccezionale conservazione e centratura per il tipo. SPL+.
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Lot # 774 - Brindisi. Federico II di Svevia (1197-1250). Multiplo di tarì. D/ Aquila stilizzata ad ali spiegate volta a sinistra; davanti; globetto. R/ Croce latina; ai lati, IC +C - NI KA (Gesù Cristo Vittorioso). Sp. 66; MEC 14, p. 159, Classe E n. 1; D'Andrea 140. AU. 2.64 g. 12.00 mm. R. Bel BB.
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Lot # 775 - Cagliari. Filippo V di Spagna (1700-1707). Scudo d'oro 1702. D/ Stemma d'Aragona in cartella coronata; sotto, nel giro, 1702. R/ Croce trifogliata con quattro fogliette al centro. CNI 4; Piras 171. Fried. 145. MIR (Piem. Sard. Lig. Cors.) 93/2. AU. 3.21 g. 22.00 mm. R. Conservazione eccezionale con fondi a specchio. FDC.
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Lot # 776 - Castro. Pierluigi Farnese (1545-1547). Grosso. D/ Scudo Farnese coronato. R/ San Savino stante di fronte benedice con la destra e regge lungo pastorale con la sinistra. CNI tav. XVII, 14. AG. 1.49 g. 23.00 mm. R. Tosato. qSPL/BB+.
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Lot # 777 - Ferrara. Urbano VIII (1623-1644), Maffeo Barberini. Mezzo bolognino 1623. D/ Stemma Barberini sormontato da chiavi decussate e triregno; ai lati, TA - B (Tommaso e Agostino Bellegrandi incisori). R/ FERRARIAE su tre righe accostato da elementi ornamentali; sotto, in esergo, 1623. CNI 74/75; M. 62a; Berm. 1666. CU. 8.50 g. 28.00 mm. R. Bel BB.
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Lot # 778 - Firenze. Repubblica (Sec. XIII-1532). Fiorino grosso detto guelfo del fiore, simbolo rosa a cinque petali, 1315 II sem., Donato di Lamberto della Antella (?). D/ Il giglio di Firenze. R/ San Giovanni seduto in trono con nimbo perlato indossa un mantello di panno e tunica di pelo; regge con la sinistra lunga asta con croce e benedice con la destra sopra la quale piccolo fiore. CNI 15; Bern. II 2819/2821; MIR (Firenze) 46/3. AG. 1.78 g. 20.00 mm. RRR. Di grande rarità e di difficile apparizione sul mercato. Tondello leggeremente ondulato, graffi e ossidazioni. Doratura coeva. BB. Questa emissione del tutto particolare per lo stile del giglio e l'iconografia di San Giovanni viene fatta risalire dopo alterne datazioni al I semestre 1314. Di ancora incerto valore nominale questa moneta viene identificata come 'guelfo del fiore' per via della presenza del fiore sopra la mano benedicente di San Giovanni. Inizialmente il fiore veniva interpretato dai principali autori come simbolo dello zecchiere ma la presenza di un segno variabile a inizio legenda ha fatto si che questo elemento sia diventato caratterista peculiare dell'emissione che, per via dello scarso numero di esemplari, si suppone che sia durata solo per un breve lasso di tempo (1314-1315).
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Lot # 779 - Firenze. Repubblica (Sec. XIII-1532). Fiorino piccolo o picciolo II serie, simbolo nicchio, 1323 I sem., Stefano di Cambio maestro di zecca. D/ Il giglio di Firenze senza fiori. R/ San Giovanni di fronte con tunica di pelo benedice con la destra e regge lunga asta terminante in croce nella sinistra. CNI -; Bern. II -; MIR (Firenze) -. MI. 0.47 g. 16.00 mm. RRRR. Esemplare insolitamente ben conservato e di chiara lettura. Apparentemente inedito. Bel BB. Il simbolo nicchio presente al rovescio ascrive per la prima volta il simbolo riferibile allo zecchiere Stefano di Cambio alla tipologia monetale del fiorino piccolo di II serie (giglio senza fiori). Attualmente si conosce il simbolo nicchio unicamente con riferimento all'emissione di I serie e ciò quindi sposta la datazione della tipologia 'senza fioretti' a un anno precedente rispetto all'attuale datazione sostenuta dal Villani (1324).
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Lot # 780 - Firenze. Tessera mercantile, XIV-XV sec. Famiglia Albizi(?). D/ Coppia di mazze decussate; attorno, 15 bisanti. R/ Coppia di mazze decussate; attorno, 15 bisanti. Vanni (Arezzo) 50 (per il R/); Banti 821. AE. 4.36 g. 23.00 mm. Alta conservazione, bella patina omogenea verde scuro. SPL. Le mazze, se legate da correggia, sono riconducibili all'arme della famiglia Gondi. Se invece slegate il segno di zecca è da attribuirsi a quello di Filippo di Lando Albizi, zecchiere a Firenze nel 1325 (Bernocchi II, p. 146). Per ulteriori possibili attribuzioni vedasi Banti al n. 821.
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Lot # 781 - Firenze. Niccolò Francesco di Lorena Duca (1634-1635). Quarto di ducatone o testone 1635. D/ Busto drappeggiato a capo nudo volto a destra. R/ Stemma inquartato dei Lorena sormontato da corona fogliata. CNI 2/3; Gal. XL, 6/9; MIR (Firenze) 319/2. AG. 8.58 g. 31.00 mm. R. BB.
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Lot # 782 - Firenze. Ferdinando III di Lorena (1814-1824). Lira 1821. D/ Testa a capo nudo volta a destra; sotto, nel giro, S. e martello (Giovanni Fabbroni zecchiere e Carlo Siries incisore). R/ LIRA in corona d'alloro. CNI 19; Gal. VI, 1; MIR (Firenze) 438/1. AG. 3.92 g. 22.00 mm. R. Impercettibile colpetto al ciglio. Leggera patina e metallo lucente. SPL+.
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Lot # 783 - Firenze. Governo della Toscana (1859). Fiorino 1859. D/ Leone gradiente a sinistra con vessillo sorretto con la zampa destra. R/ Il giglio di Firenze. CNI tav. XXXIII, 11; Gal. II; MIR (Firenze) 467; Pag. (decimali) 228. AG. 6.80 g. 24.00 mm. Insignificante colpetto sul ciglio del rovescio. Bei fondi. SPL+/qFDC.
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Lot # 784 - Foligno. Pio II (1458-1464), Enea Silvio Piccolomini. Picciolo. D/ Chiavi decussate e legate con occhiello. R/ Croce gigliata. CNI 1/12; M. 36/37; Berm. 378. MI. 0.71 g. 14.50 mm. RR. Di chiara lettura ed in alta conservazione per il tipo. qSPL.
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Lot # 785 - Gaeta. Monetazione anonima attribuita a Marino II (978-984). Follaro. D/ Busto frontale di Sant' Erasmo. R/ A e Ω. CNI 1/8 e 9/12; Travaini 1995 430; MEC 14, 48/52; D'Andrea-Contreras (Campania) 37. AE. 2.92 g. 24.00 mm. RR. Di buona conservazione per il tipo. Bel BB. La presenza del busto frontale di Sant'Erasmo al diritto e la presenza dell' alpha e dell'omega al centro del rovescio sono chiari riferimenti alla religione Cristiana.
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Lot # 786 - Genova. Repubblica Ligure (1798-1805). Sigillo del Magistrato dell'Interno. D/ MAGISTRATO DELL'INTERNO. Stemma della Repubblica ligure; sotto, iniziali R.L. Ottone. 33.12 g. 39.00 mm. R. Bel BB.
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Lot # 787 - Gubbio. Federico di Montefeltro (1444-1482). Bolognino. D/ Grande A gotica accostata da globetti. R/ Le lettere (FEDER) I C V S disposte a croce attorno a globetto. CNI 1; Cav. 7. AG. 0.98 g. 18.00 mm. R. Patina riposata. SPL.
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Lot # 788 - Livorno. Cosimo III de' Medici (1670-1723). Tollero 1717. D/ Busto a destra paludato a testa nuda. R/ La fortezza vecchia di Livorno sormontata da corona granducale. CNI 90/91; Rav. Mor. 16; MIR (Toscana, zecche) 65/6; Di Giulio 151. AG. 27.11 g. 44.00 mm. R. Bel BB.
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Lot # 789 - Lucca. Repubblica (1369-1799). Ducato. D/ Il Volto Santo in mezzo busto di tre quarti con manto e corona a due fioroni. R/ San Martino a cavallo gradiente a sinistra in atto di tagliare il mantello pel mendico di fronte a lui. CNI 144/146 e 160/165 (zecchino); MIR (Toscana, zecche) 169/3. AU. 3.45 g. 21.50 mm. Conservazione altissima per il tipo di moneta. Il Volto Santo è di stile magistrale. qFDC.
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Lot # 790 - Lucca e Piombino. Elisa Bonaparte e Felice Baciocchi (1805-1814). 5 Franchi 1805. D/ Busti accollati a destra. R/ 5 / FRANCHI in corona di rami d'alloro. CNI 1/4; MIR (Toscana, zecche) 244. AG. 24.97 g. 38.00 mm. Esemplare superbo, con incantevole patina dai riflessi dorati. qFDC/FDC.
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Lot # 791 - Macerata. Sisto V (1585-1590), Felice Peretti. Quattrino. D/ Stemma Peretti sormontato da chiavi decussate e triregno. R/ San Giuliano in armatura, in piedi di fronte, tiene nella destra il vessillo e nella sinistra la spada. CNI 5/13; M. 120; Berm. 1379. MI. 0.66 g. 17.00 mm. RRR. Rarissimo. Tracce di imbiancatura. Bel BB.
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Lot # 792 - Malta. Luis Mendez de Vasconcellos (1542-1623), Gran Maestro dell'Ordine di Malta. Medaglia 'unicum' lavorata al bulino, XVII sec. D/ L.M.D.V. su stemma di Luis Mendez de Vasconcellos. R/ Lo stemma del Sovrano Ordine di Malta. AE. 51.00 mm. Opus: Ignoto. Medaglia lavorata artigianalmente, Il tondello è stato dapprima abbassato sulle due facce al tornio e poi inciso al bulino, appiccagnolata. Di grande interesse storico. qSPL.
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Lot # 793 - Messina. Ruggero II (1105-1154). Tarì. D/ Grande Tau ornamentale accostata in basso ed in alto da globetti; sopra, globetto; ai lati, legenda cufica (per comando di Ruggero II). R/ Legenda cufica su tre righe (non v'è Dio se non Lui l'unico senza eguali non v'è divinità). Cf. Sp. 40; Cf. Travaini 1995 170; Cf. D'Andrea-Contreras (Normans) 200. AU. 1.16 g. 13.50 mm. R. Tipologia apparentemente non censita, recante globetto sopra la tau. BB.
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Lot # 794 - Messina o Palermo. Ruggero II (1105-1154). Multiplo di tarì. D/ Legenda cufica su tre righe (Re Ruggero il Magnifico potente per volere di Dio); sopra, stella. R/ Croce greca accantonata da due globetti per braccio; nei quarti, IC-XC/NI-KA (Gesù Cristo Vincitore). Sp. 60; Travaini 1995 190; D'Andrea-Contreras (Normans) 219. AU. 1.46 g. 14.00 mm. BB+.
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Lot # 795 - Messina o Palermo. Ruggero II (1105-1154). Tarì, dopo il 1140. D/ Legenda circolare, sul primo giro: il re Ruggero esaltato da Dio; sul secondo, indicazione della zecca e della data; al centro globetto entro cerchio lineare. R/ Croce latina; ai lati, IC XC - NI KA (Gesù Cristo Vittorioso). Sp. 63; Travaini 1995 216; D'Andrea-Contreras (Normans) 231. AU. 0.59 g. 11.50 mm. SPL.
La prima moneta riportante il nome di Gesù Cristo
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Lot # 796 - Messina. Ruggero II (1105-1154). Doppio follaro concavo, 1112-1130. D/ Ruggero in trono regge con la destra croce processionale; nel campo a destra R/II. R/ Busto del Salvatore frontale; ai lati, GE-S/VS. Sp. 51; Travaini 1995 174; D'Andrea-Contreras 205. AE. 6.58 g. 24.00 mm. R. Di alta conservazione per il tipo di moneta. qSPL. Da questa moneta è possibile cogliere l'influenza Bizantina sulla monetazione Normanna. Sul modello del trachy in mistura questo follaro risulta nettamente più spesso e di miglior metallo. Come nella monetazione bizantina la moneta riporta l'effige di Cristo e quella dell'imperatore ma in questo caso l'effige di Cristo si trova dalla parte concava e non in quella convessa. Il significato, evidentemente non compreso dai coniatori, era di tenere l'effige di Cristo sul lato convesso per testimoniare la superiorità spirituale sul potere non religioso. Questa è la prima moneta che riporta il nome Gesù ai lati dell'effige.
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Lot # 797 - Messina. Guglielmo II (1166-1189). Multiplo di tarì. D/ Stella a sei raggi; attorno, legenda cufica ( il Re Guglielmo bramoso di essere esaltato da Dio). R/ Croce processionale accostata da segmenti orizzontali e cerchietti; ai lati, IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo vittorioso). Sp. 102; Travaini 1995 356; D'Andrea-Contreras (Normans) 355. AU. 2.49 g. 12.50 mm. RR. Molto raro. SPL.
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Lot # 798 - Messina o Palermo. Guglielmo II (1166-1189). Tarì. D/ Giglio o fiordaliso. R/ Croce latina sormontata da due globetti; ai lati, IC - XC / NI - KA (Ges Cristo Vittorioso). Sp. 104; Travaini 1995 357; D'Andrea-Contreras (Normans) 356. AU. 0.70 g. 12.00 mm. R. Le lettere I ed N sono invertite. BB+.
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Lot # 799 - Messina o Palermo. Tancredi (1189-1194). Tarì. D/ Lettera V; intorno legenda cufica (il Re Tancredi vittorioso per grazia di Dio); nel secondo giro legenda cufica indicante zecca e data. R/ Croce latina; ai lati, IC XC - NI KA (Gesù Cristo Vittorioso); sopra, cerchietti. Sp. 134; Travaini 1995 386a; D'Andrea-Contreras (Normans) 392. AU. 0.88 g. 11.50 mm. R. Sambon ritiene che la lettera 'V' debba intendersi come indicazione dell'assunzione al trono di Guglielmo III (Dicembre 1193). qSPL.
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Lot # 800 - Messina o Palermo. Federico II di Svevia (1197-1250). Tarì. D/ Croce potenziata accantonata da globetti nel primo e nel quarto angolo entro cerchiatura; nel giro, legende in pseudo cufico (Federico Re di Sicilia). R/ Croce latina accostata dalle lettere IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo Vittorioso). Sp. 39; MEC 14, p. 158, Classe B n. 13 (Federico II); D'Andrea 78. AU. 0.64 g. 10.00 mm. RR. Tipologia molto rara. L'attribuzione di questa moneta rimane incerta per via della forte analogia con l'emissione di Enrico VI. BB.
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Lot # 801 - Messina. Federico II di Svevia (1197-1250). Multiplo di tarì. D/ Piccola croce patente accantonata da quattro cerchietti; nel giro esterno, legenda pseudo-cufica. R/ Grande croce processionale accostata dalle lettere IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo Vittorioso). Sp. 44; MEC 14, p. 158, Classe Bb 14; D'Andrea 80. AU. 3.87 g. 11.00 mm. RRR. Di estrema rarità. Un esemplare eccezionale per compattezza di flan e impronta. SPL.
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Lot # 802 - Messina. Federico II di Svevia (1197-1250). Multiplo di tarì. D/ Sei globetti disposti a fiore; nel giro esterno, legenda pseudo-cufica. R/ Lunga croce processuale; ai lati le lettere IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo Vittorioso). Sp. 85; MEC 14, p. 159, Classe D 5; D'Andrea 138. AU. 1.79 g. 10.50 mm. R. Bel BB.
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Lot # 803 - Messina o Brindisi. Federico II di Svevia (1197-1250). Mezzo denaro c. 1243. D/ Aquila ad ali spiegate volta a sinistra. R/ Testa coronata volta a destra. Sp. 127; Travaini 1993 36a; D'Andrea 165. MI. 0.34 g. 14.50 mm. Tracce di argentatura. Bel BB.
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Lot # 804 - Messina. Ludovico d'Aragona (1342-1355). Pierreale. D/ Aquila coronata ad ali spiegate con testa volta a destra. R/ Stemma aragonese, con due cerchietti ai lati. Sp. 7; MIR (Sicilia) 190. AG. 3.23 g. 25.00 mm. Patina riposata. Bustina di vecchia collezione. BB+.
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Lot # 805 - Messina. Tessera mercantile di epoca aragonese, c. XIV sec. D/ Aquila coronata ad ali spiegate con testa volta a sinistra. R/ Stemma aragonese sormontato da croce entro teoria di archetti; ai lati, lettere F F (?). cf. Vanni F. M. Le tessere mercantili italiane, in Cronaca Numismatica Settembre 2001, p. 59. AE. 3.03 g. 19.00 mm. Iconografia di chiara ispirazione dal Pierreale. Presenti lettere ai lati dello stemma: iniziali(?). SPL.
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Lot # 806 - Messina. Tessera mercantile di epoca aragonese, c. XIV sec. D/ Stemma con inquartatura in croce di Sant'Andrea con, al 1° e 4° quarto, le barre d'Aragona e con, al 2° e 3° quarto, l'aquila di Svevia-Sicilia volta a destra, tutto entro corona lobata circondata da anelletti. R/ Croce rigata entro cerchio a sua volta circondata da corona lobata circondata da anelletti e rosette. cf. Vanni F. M. Le tessere mercantili italiane, in Cronaca Numismatica Settembre 2001, p. 59. AE. 2.34 g. 20.00 mm. qSPL.
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Lot # 807 - Messina. Tessera mercantile di epoca aragonese, c. XIV sec. D/ Stemma con inquartatura in croce di Sant'Andrea con, al 1° e 4° quarto, le barre d'Aragona e con, al 2° e 3° quarto, l'aquila di Svevia-Sicilia volta a destra. R/ Stemma con inquartatura in croce di Sant'Andrea con, al 1° e 4° quarto, le barre d'Aragona e con, al 2° e 3° quarto, l'aquila di Svevia-Sicilia volta a destra. cf. Vanni F. M. Le tessere mercantili italiane, in Cronaca Numismatica Settembre 2001, p. 59. AE. 2.87 g. 18.00 mm. Bel BB.
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Lot # 808 - Messina. Ferdinando il Cattolico (1479-1516). Tarì. D/ Stemma coronato con le armi di Castiglia, Leon, d'Aragona e di Sicilia. R/ Aquila coronata ad ali aperte volta a sinistra; in basso, ai lati, M C (Matteo Compagna maestro di zecca). Sp. 114; MIR (Sicilia) 244/2. AG. 3.28 g. 25.00 mm. Piacevole esemplare anche se leggermente tosato. Patina di monetiere. Bel BB+.
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Lot # 809 - Messina. Carlo V d'Asburgo (1516-1556). Scudo d'oro 1543. D/ Croce di Sant'Andrea sormontata da corona; sotto, il Tosone volto a sinistra; ai lati, K-V. R/ Aquila coronata ad ali spiegate entro scudo coronato; ai lati, M-A (Mariano Averna maestro di zecca). Sp. 122; MIR (Sicilia) 282/3. AU. 3.28 g. 22.00 mm. RR. Minima traccia di appiccagnolo rimosso. Bel BB.
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Lot # 810 - Messina. Carlo V d'Asburgo (1516-1556). Da 4 Tarì 1552. D/ Busto barbuto e coronato a destra; sotto, quattro globetti. R/ Aquila coronata ad ali spiegate con testa volta a destra; tra le zampe, sigle M A (Mariano Averna maestro di zecca); sotto, quattro globetti. Sp. 163 var. (interpunzione); MIR (Sicilia) 286. AG. 11.55 g. 34.00 mm. Bellissimo esemplare con incantevole patina riposata dai riflessi dorati. Slittamento di conio al R/ e interessante errore nella data che leggiamo 1572 o 1522. qSPL.
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Lot # 811 - Messina. Carlo V d'Asburgo (1516-1556). Da 2 Tarì 1539. D/ Busto barbuto e coronato a sinistra. R/ Aquila coronata ad ali spiegate con testa volta a destra; tra le zampe, sigle I P (G. Andrea Papardo maestro di zecca). Sp. 191; MIR (Sicilia) 291/2. AG. 5.81 g. 26.50 mm. Ottimo esemplare, bella patina riposata dai riflessi dorati. Piccole ossidazioni. qSPL.
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Lot # 812 - Messina. Carlo V d'Asburgo (1516-1556). Tarì. D/ Busto coronato a sinistra. R/ Aquila coronata ad ali spiegate con testa volta a destra; tra le zampe, sigle B N (Bartolomeo Lo Nobile maestro di zecca). Sp. 20; MIR (Sicilia) 275. AG. 5.81 g. 26.50 mm. Bell'esemplare, delicata patina su fondi lucenti. Graffiti al D/. BB+.
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Lot # 813 - Messina. Filippo III di Spagna (1598-1621). Mezzo tarì 161?. D/ Busto coronato a destra. R/ Aquila coronata ad ali spiegate. Sp. 109 o 112; MIR (Sicilia) 349/4 o 349/7. AG. 1.22 g. 13.00 mm. Nonostante la moneta non rechi l'intero giro di legenda, è possibile assegnarla ugualmente alle date 1615 o 1619 per l'assenza delle sigle I-P. BB.
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Lot # 814 - Messina. Filippo IV di Spagna (1621-1665). Da 3 Tarì 1646. D/ Busto coronato e con gorgiera a sinistra; sotto, tre globetti. R/ Croce con le braccia sormontate da fiamme e corone; nel campo inferiore, IP-MP (Giovanni del Pozzo e Mario Parisi maestri di zecca). Sp. 62; MIR (Sicilia) 356/18. AG. 7.91 g. 25.50 mm. Notevole esemplare in alta conservazione. Delicata e intonsa patina dai riflessi dorati. SPL.
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Lot # 815 - Milano. Galeazzo Maria Sforza (1466-1476). Testone. D/ Busto corazzato con folta capigliatura a destra; dietro, borchia. R/ Cimiero coronato e sormontato dal drago alato; sotto, scudo con la biscia e ai lati le lettere G3-M sovrapposte ai tizzoni con le secchie. Cf. CNI 48/77; Crippa 6/A; Rav. Mor. 8; MIR (Milano) 201/2. AG. 9.55 g. 29.00 mm. Patina di medagliere. qSPL.
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Lot # 816 - Milano. Gian Galeazzo Maria Sforza e Ludovico Maria Sforza (1481-1494). Testone. D/ Busto corazzato a destra di Gian Galeazzo Maria Sforza. R/ Busto corazzato a destra di Ludovico Maria Sfroza. Cf. CNI 16/31; Crippa 3; Rav. Mor. 8; MIR (Milano) 221. AG. 9.56 g. 27.00 mm. Bell'esemplare con patina di monetiere. Bel BB+.
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Lot # 817 - Milano. Maria Teresa (1740-1780). Quattrino 1777. D/ Stemma coronato bipartito con aquila e biscia. R/ UN / QUATTRINO / 1777. CNI 128; Crippa 44/AB; MIR (Milano) 442/1. CU. 1.93 g. 16.00 mm. R. Conservazione altissima. Encapsulated by Classical Coin Grading MS 64 RED COPPER.
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Lot # 818 - Milano. Repubblica Cisalpina (1800-1802). Scudo da lire sei A. VIII, 1800. D/ La Repubblica Cisalpina in piedi a sinistra presta atto di riconoscenza alla figura allegorica galeata della Francia, seduta su di un basamento; ai piedi della Repubblica Cisalpina, cornucopia e cicogna. R/ SCUDO/ DI LIRE SEI/ 27 PRATILE/ ANNO VIII entro corona di quercia. CNI 1; Crippa 1; MIR (Milano) 477. AG. 23.11 g. 39.00 mm. Insignificante colpetto al ciglio ad ore 12. Stato di conservazione eccezionale con fondi a specchio. FDC. Questa moneta celebra la vittoria dei francesi sugli austro-russi e l'armistizio di Alessandria, firmato il 27 pratile dell'anno VIII della Repubblica francese, ossia il 16 giugno 1800. Autore della moneta fu Giuseppe Salvirch, su disegno del pittore Andrea Appiani.
1808 su 1807
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Lot # 819 - Milano. Napoleone Bonaparte (1805-1814). Lira I tipo, 1808 con 8 ribattuto su 7. D/ Volto a destra a capo nudo. R/ Stemma in padiglione coronato con aquila ad ali spiegate. Cf. CNI 42; Cf. Crippa 31 A/B; Cf. MIR (Milano) 482; Gig. 149bis. AR. 5.00 g. 23.00 mm. RR. BB/BB+.
NATOLEONE Imperatore
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Lot # 820 - Milano. Napoleone Bonaparte (1805-1814). Lira II tipo, 1810 NATOLEONE. D/ Volto a destra a capo nudo. R/ Stemma in padiglione coronato con aquila ad ali spiegate. CNI 72; Crippa 32/D; MIR (Milano) 492/4; Gig. 154b (R4). AR. 4.88 g. 23.00 mm. RRR. Rarissima tipologia con errore di legenda NATOLEONE. BB/BB+.
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Lot # 821 - Milano. Napoleone Bonaparte (1805-1814). 40 lire 1814. D/ Volto a sinistra a capo nudo. R/ Stemma in padiglione coronato con aquila ad ali spiegate. CNI 114; Crippa 25/G; MIR (Milano) 488/7; Fried. 5. AU. 12.88 g. 26.00 mm. Insignificante colpetto al ciglio. Bel BB.
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Lot # 822 - Milano. Governo Provvisiorio di Lombardia (1848). 5 lire 1848 trasformata in scatola porta messaggi. D/ 5 / LIRE / ITALIANE su tre righe entro corona di rami di alloro e quercia; sotto, 1848. R/ L'Italia in piedi, turrita e paludata, con asta nella mano destra e sinistra alzata; stella sopra. CNI 3; Crippa 3/A; MIR (Milano) 527. AG. 37.00 mm.
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Il biennio 1848-1849 in Italia e in Europa. Monete, medaglie ed altri aspetti di una rivoluzione. 3 volumi.

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Lot # 823 - Mileto. Emissioni anonime dei Normanni (1060-1080). Follaro al tipo del follis anonimo di classe C. D/ Busto di Cristo volto di fronte; ai lati, IC XC; in basso, su entrambi i lati, X. R/ Croce gemmata; nei quarti, IC XC NI KA (Gesù Cristo vittorioso). Travaini 1995 41; D'Andrea-Contreras (Normans) 28; MIR (Italia merid.) 489. AE. 4.80 g. 26.50 mm. RR. BB+. Questi follari anonimi sono la prima valuta normanna circolante nell'Italia peninsulare. Probabilmente coniazioni dell'epoca di Roberto il Guiscardo e Ruggero I, questi follari testimoniano la promiscuità economica e culturale che i normanni ebbero con la potenza bizantina. Queste monete vengono identificate per stile e tipologia del metallo e, per via della loro anonimità, sono riconducibili al periodo del primo insediamento normanno nel sud italia, prima della riforma monetaria del 1085-1087.

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