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Results from 1 to 60 of 236

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Lot # 645 - Amalfi. Duchi Amalfitani (X-XII sec.). Tarì al tipo di quelli emessi da al-Mu'izz. D/ Globetto entro cerchio e due giri di legende pseudo cufiche. R/ Globetto entro cerchio e due giri di legende pseudo cufiche. MEC 14, p. 68-69; Travaini 1995 53; D'Andrea-Contreras (Campania) 5. AU. 0.87 g. 22.50 mm. RR. qSPL.
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Lot # 646 - Amalfi. Duchi Amalfitani (X-XII sec.). Tarì, inizio del XII secolo. D/ Doppio giro di legenda pseudo cufica attorno a globetto sormontato da piccola croce. R/ Doppio giro di legenda pseudo cufica attorno a globetto sormontato da piccola croce. Cf. MEC 14, p. 84 e 600; Travaini 1995 97; D'Andrea-Contreras (Campania) 13. AU. 0.89 g. 22.00 mm. RR. qSPL/SPL. Questo tarì è ascrivibile al gruppo degli 'aurei tarenos bonos amalfitane monete, in quibus crux formata pareat' citato in un documento del 1112 che attesta il loro uso in un pagamento.
Pochi esemplari noti
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Lot # 647 - Amalfi. Federico II di Svevia (1197-1250) sotto la reggenza della madre Costanza. Tarì. D/ Palmetta entro due giri di legenda; uno in lingua latina (Federico Re di Sicilia) e in arabo in scrittura cufica (coniato nel regno per lui nell'anno 595). R/ Croce patente entro due giri di legenda cufica; nel primo (Costanza imperatrice dei romani) e nel secondo (coniato ad Amalfi nell'anno 1198). CNI 1; MEC 14, pag. 165-166; D'Andrea 84. AU. 0.86 g. 24.00 mm. RRRR. Di estrema rarità. SPL. Venduta ma non pagata nell'asta LVII, lotto 834. Secondo Grierson la moneta in questione deve essere stata coniata nel mese di novembre dell'anno 1198 in quanto Costanza morirà il giorno 27 dello stesso mese. Questo tarì dunque dovrebbe celebrare l'investitura dell'infante Federico a futuro sovrano del regno grazie al costoso (i documenti riferiscono un'appannaggio di 30000 scifati) affidamento da parte della madre a Papa Innocenzo III, che diverrà insieme ad altre personalità di spicco, suo precettore.
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Lot # 648 - Ancona. Repubblica Autonoma (Sec. XIII-XIV). Bolognino. D/ Grande A accostata da quattro rose canine. R/ Le lettere (S.QVIRI) ACVS disposte a croce intorno a punto. CNI 36/37; Dubbini-Mancinelli p. 42; Villoresi 18. AG. 1.01 g. 18.00 mm. Bel BB/qSPL.
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Lot # 649 - Ancona. Repubblica Autonoma (Sec. XIII-XIV). Bolognino di II tipo. D/ Cavaliere al galoppo gradiente a destra. R/ Grande A accostata da tre trifogli. CNI 18; Dubbini-Mancinelli p. 59; Villoresi 49. AG. 0.95 g. 18.00 mm. R. Bellissima patina riposata dai riflessi rosati. SPL.
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Lot # 650 - Ancona. Repubblica Autonoma (Sec. XIII-XIV). Quattrino. D/ Cavaliere al galoppo volto a destra. R/ Croce trifida. CNI 89/104; Dubbini-Mancinelli p. 63; Villoresi 53. MI. 1.03 g. 17.00 mm. SPL.
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Lot # 651 - Ancona. Innocenzo VIII (1484-1492) Giovanni Battista Cybo. Picciolo. D/ Stemma Cybo sormontato da chiavi decussate e tiara. R/ Mezzo busto di San Pietro che regge un libro con la mano sinistra e una chiave con la mano destra. CNI 6/25; M. 16; Dubbini-Mancinelli p. 76; Villoresi 171. MI. 0.58 g. 15.00 mm. NC. qSPL. Ex Nac 90, 2016, 1002 (parte di un lotto) Esemplare pubblicato in MIR Stato Pontificio vol. I, n. 512.
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Lot # 652 - Ancona. Gregorio XIII (1572-1585), Ugo Boncompagni. Testone. D/ Stemma Boncompagni sormontato da cimasa con cinque globetti disposti a croce, chiavi decussate con doppio cordone e tiara. R/ San Pietro in piedi volto a destra, sorregge chiavi legate, di cui una eretta e l'altra pendente. CNI 267; M. 220; Dubbini-Mancinelli p. 159; Berm. 1215; Villoresi 299. AG. 9.55 g. 30.00 mm. RR. Molto raro. Piacevole patina riposata dalle iridescenze dorate. SPL.
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Lot # 653 - Ancona. Gregorio XIII (1572-1585), Ugo Boncompagni. Mezzo Quattrino 1574. D/ La data 15.74. R/ Croce con braccia biforcate e globetti negli angoli e alle estremità. CNI 3; M. 337; Dubbini-Mancinelli p. 166; Berm. 1237; Villoresi 285. MI. 0.20 g. 11.50 mm. RRR. Molto raro. BB. E' il divisionale più piccolo emesso dalla zecca di Ancona durante il periodo pontificio.
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Lot # 654 - Ancona. Sisto V (1585-1590), Felice Peretti. Quattrino. D/ Stemma Peretti in cornice semplice sormontato da chiavi decussate e tiara. R/ San Ciriaco mitrato, in pontificale, bendeice con la destra e regge lunga croce processionale con la sinistra. CNI 99; M. 86; Dubbini-Mancinelli p. 173; Berm. 1355; Villoresi 309. MI. 0.94 g. 17.50 mm. Alta conservazione per il tipo. SPL.
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Lot # 655 - Ascoli. Repubblica Autonoma (sec. XIV). Denaro o picciolo di III tipo. D/ Croce patente. R/ Le lettere (EMID) I V S disposte a triangolo attorno a globetto. CNI -; Mazza 23. MI. 0.49 g. 14.00 mm. RRR. Estremamente raro. Per questa tipologia il CNI non censisce esemplari con croce patente. qSPL.
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Lot # 656 - Avignone. Leone X (1513-1521), Giovanni De Medici. Denaro piccolo. D/ Due chiavi in palo. R/ Croce patente; nel secondo e terzo quarto anelletto e chiavi decussate. PdA 4283/4285; M. 97; Berm. 734. MI. 0.53 g. 15.00 mm. R. Ossidazione al rovescio, altrimenti. SPL.
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Lot # 657 - Avignone. Urbano VIII (1623-1644) Maffeo Barberini. Barberino o giulio 1627. D/ Stemma Barberini trilobato in cornice sormontato da cimasa cigliata e chiavi decussate con doppio cordone. R/ Mezza figura di San Pietro sopra stemma Barberini a targa. PdA 4431/4434; M. 220b; Berm. 1796. AG. 2.90 g. 25.00 mm. R. Patina riposata. Insolita conservazione per il tipo. Bel BB.
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Lot # 658 - Bari. Ruggero II (1105-1154). Follaro o mezzo follaro, datato 534 AH (1139-1140). D/ Busto frontale di San Nicola con omophorion; ai lati, Θα NI-KAOA (San Nicola; il primo simbolo è abbreviazione di σαγιοζ). R/ Stella entro cerchio; legenda cufica circolare (coniato a Bari nell'anno 543). Travaini 1995 -; MEC 14, 193; D'Andrea-Contreras (Normans) 135. AE. 1.97 g. 17.00 mm. RR. Esemplare di eccezionale stile ed in ottima conservazione per il tipo. SPL.
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Lot # 659 - Berignone. Ranieri III Belforti Vescovo di Volterra (1301-1321). Denaro piccolo o picciolo. D/ Croce patente. R/ Busto frontale del Vescovo mitrato, benedice con la destra e tiene pastorale nella sinistra. CNI 12/13; MIR (Toscana, zecche) 29. MI. 0.41 g. 15.00 mm. RR. BB.
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Lot # 660 - Bologna. Leone X (1513-1521), Giovanni de' Medici. Ducato papale. D/ Leone vessillifero rampante a sinistra. R/ San Pietro; ai lati, armetta Medici e della città di Bologna. CNI 20; M. 103; Chim. 268 (Adriano VI); Berm. 687. AU. 3.41 g. 24.00 mm. RR. Interessante l'attribuzione di questa moneta ad Adriano VI da parte del Chimienti: 'E' molto improbabile che un pontefice ambizioso e nepotista come Leone X potesse accettare che sulle monete bolognesi non fosse presente il proprio stemma familiare. Invece ciò poteva essere accettato facilmente da Adriano VI [...] Pertanto è probabile che i ducati d'oro con il leone in luogo dello stemma papale e [...] senza lo stemma del cardinale legato Cybo siano da attribuire ad Adriano VI'. (Chimienti, p. 208). Encapsulated by Classical Coin Grading MS 60.
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Lot # 661 - Brindisi. Federico II di Svevia (1197-1250). Mezzo augustale. D/ Busto laureato e drappeggiato volto a destra. R/ Aquila stante ad ali spiegate con testa volta a destra; in alto, ai lati, globetti. Sp. 104; Kowalski M91/B84; D'Andrea 129. AU. 2.59 g. 16.00 mm. RRR. Di grande rarità. BB+. Federico II Hoenstaufen, discendente da parte della madre dalla dinastia Normanna degli Altavilla fu sicuramente una delle personalità più affascinanti del medioevo europeo. Conosciuto con gli appellativi di stupor mundi ('meraviglia o stupore del mondo') e puer Apuliae ('fanciullo di Puglia') si contraddistinse per la forte attività legislativa e di innovazione artistica e culturale che portò la sua corte ad essere crogiolo di culture come quella greca, latina, germanica e araba. Una delle sue grandi innovazioni fu l'emissione dell'augustale e del mezzo augustale, monete in oro paragonabili per stile e ritrattistica a quelle degli antichi Cesari.Il suo amore per il mondo classico infatti lo portò ad ottenere i titoli di Re dei Romani (dal 1212) e poi di Imperatore del Sacro Romano Impero (incoronato dapprima ad Aquisgrana nel 1215 e, successivamente, a Roma dal Papa nel 1220) oltre ad essere Re di Sicilia, Duca di Svevia e Re di Gerusalemme.
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Lot # 662 - Brindisi. Federico II di Svevia (1197-1250). Multiplo di tarì. D/ Aquila pennata ad ali spiegate volta a destra; ai lati, due globetti. R/ Croce latina accostata dalle lettere IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo Vincitore); in alto, ai lati, due globetti. Sp. 72; MEC 14, Classe E n. 5; D'Andrea 144. AU. 5.19 g. 13.50 mm. RRR. SPL. Il peso di questa moneta la rende di estrema rarità. L’esemplare più pesante conosciuto da Spahr pesava 4,29 g.
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Lot # 663 - Brindisi. Federico II di Svevia (1197-1250). Multiplo di tarì. D/ Aquila coronata ad ali spiegate volta a sinistra; sopra le ali, due globetti. R/ Croce latina; ai lati, IC XC - NI KA (Gesù Cristo Vittorioso). Sp. 73; MEC 14, p. 159, Classe E n.7; D'Andrea 146. AU. 4.71 g. 16.00 mm. RRR. Esemplare dal peso considerevole. Molto raro. Di altissima conservazione. qFDC.
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Lot # 664 - Cagliari. Carlo V d'Asburgo (1517-1556). Scudo d'oro. D/ Scudo d'Aragona coronato in cartella a punta. R/ Croce ornata e trifogliata. Cf. CNI 1/4; MIR (Piem. Sard. Lig. Cors.) 26; Sollai 26. AU. 3.07 g. 22.00 mm. RRR. Molto raro. Leggermente tosato, altrimenti. bel BB.
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Lot # 665 - Cagliari. Filippo II di Spagna (1556-1598). Da 10 reali, sigle X C / A. D/ Busto corazzato a destra con corona obliqua. R/ Croce ornata accantonata da quattro bisanti. CNI 8/11; MIR (Piem. Sard. Lig. Cors.) 40; Sollai 53/72. AG. 28.42 g. 43.00 mm. RR. BB.
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Lot # 666 - Cagliari. Filippo IV di Spagna (1621-1665). Da 5 reali maltagliati, data illeggibile. D/ Busto coronato volto a destra; ai lati, C - V. R/ Croce trifogliata con perline agli angoli. CNI 18/19; MIR (Piem. Sard. Lig. Cors.) 70; Sollai 18/30. AG. 13.49 g. 33.50 mm. R. qSPL/SPL.
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Lot # 667 - Cagliari. Carlo II di Spagna (1665-1700). Da 2,5 reali 1695. D/ Busto coronato con lunga capigliatura volto a destra; ai lati, 12 - 6. R/ Croce ancorata con globetti e quattro stelle. CNI 62; MIR (Piem. Sard. Lig. Cors.) 86/2; Sollai 91. AG. 5.83 g. 24.00 mm. BB+.
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Lot # 668 - Camerino. Governo Popolare (1434-1444). Picciolo. D/ Croce gigliata. R/ Testa di Sant'Ansovino di fronte. CNI 72. MI. 0.55 g. 14.00 mm. SPL.
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Lot # 669 - Capua. Ruggero II (1105-1154). Follaro. D/ Santo Stefano orante di fronte. R/ Crescente sormontata da croce; intorno, stelle. MEC 14, ?; Travaini 1995 208; D'Andrea 144. AE. 2.52 g. 15.00 mm. RRR. Molto raro. BB.
Rarissimo follaro per Capua
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Lot # 670 - Capua. Roberto II principe (1127-1135). Follaro. D/ Busto diademato di fronte; ai lati, RO e P. R/ Accampamento militare o vessillo sormontato dalla 'manus Dei'; sotto, CAP-VA. MEC 14, -; Travaini 1995 422; MIR (Italia merid.) 393. AE. 1.80 g. 17.00 mm. RRRR. Della più grande rarità. BB.
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Lot # 671 - Catania. Federico IV il Semplice (1355-1377). Denaro. D/ Stemma aragonese a losanga con rosette ai quattro lati. R/ Elefante (stemma di Catania) gradiente a sinistra sormontato da croce che taglia la legenda; ai lati, globetto e R. Sp. 273; MIR (Sicilia) 1. MI. 0.67 g. 17.00 mm. R. Di ottima conservazione per il tipo. SPL.
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Lot # 672 - Chieti. Carlo VIII (1495). Cavallo. D/ Scudo di Francia coronato e striato. R/ Croce fiorita accantonata da quattro rosette. CNI tav. XIV, 8; D'Andrea-Andreani p. 321; MIR (Italia merid.) 424. AE. 2.26 g. 17.00 mm. RR. Tipologia molto rara. Bel BB.
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Lot # 673 - Fano. Gregorio XIII (1572-1585), Ugo Boncompagni. Giulio. D/ Stemma ovale Boncompagni sormontato da cimasa a due volute, tiara e chiavi decussate. R/ San Pietro, nimbato, genuflesso a sinistra, davanti al Redentore, nimbato, che leva in alto la sinistra e con la destra gli consegna le chiavi. CNI 85/94; M. 382; Berm. 1263. AG. 2.85 g. 27.00 mm. RR. Molto raro. qBB/BB.
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Lot # 674 - Fano. Medaglia 1827 donata dal Municipio di Fano all’ing. Pompeo Mancini che aveva curato il restauro dell’Arco di Augusto. D/ Stemma della città di Fano sormontato da chiavi decussate e padiglione; sotto, G CERBARA F. R/ POMPEIO MANCINIO QVOD AVGUSTEAM INSIG PATR MONVM EDITO SCRIP ILLVSTRAV CIVITAS FANESTRIS su sei righe. AE. 36.00 g. 45.50 mm. Opus: G. Cerbara. RR. BB.
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Lot # 675 - Firenze. Repubblica (Sec. XIII-1532). Fiorino d'oro IV serie, 1267-1303, simbolo stella a sei punte, maestro di zecca sconosciuto. D/ Il giglio di Firenze con due fiori. R/ San Giovanni barbuto e con nimbo perlato, in piedi di fronte, benedice con la destra e tiene con la sinistra lunga croce che entra nel giro della legenda. CNI 6; Bern. II 122/9; MIR (Firenze) 4/3; Fried. 276. AU. 3.50 g. 20.00 mm. RR. Alta conservazione, fondi con lustro. Encapsulated by Classical Coin Grading AU 58.
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Lot # 676 - Firenze. Repubblica (Sec. XIII-1532). Fiorino d'oro IV serie, 1267-1303, simbolo trifoglio, maestro di zecca sconosciuto. D/ Il giglio di Firenze con due fiori. R/ San Giovanni barbuto e con nimbo perlato, in piedi di fronte, benedice con la destra e tiene con la sinistra lunga croce che entra nel giro della legenda. CNI 653; Bern. II 144/6; MIR (Firenze) 4/11; Fried. 276. AU. 3.52 g. 20.00 mm. RR. Bel BB.
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Lot # 677 - Firenze. Repubblica (Sec. XIII-1532). Grosso guelfo da 4 soldi di II serie 1345-1346. D/ Il giglio di Firenze. R/ San Giovanni con nimbo perlato con tunica di pelo e manto di panno seduto su trono regge con la destra lunga asta terminante in croce e con la sinistra regge fascia su cui ECCE. CNI tav. XV, 26 (grosso guelfo da 30); Bern. II II, 67/68 (grosso guelfo da 20); MIR (Firenze) 54. AG. 2.29 g. 22.00 mm. RR. Patina di monetiere. Molto raro. BB.
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Lot # 678 - Firenze. Repubblica (Sec. XIII-1532). Grosso guelfo da 4 soldi di II serie 1345-1346. D/ Il giglio di Firenze. R/ San Giovanni con nimbo perlato con tunica di pelo e manto di panno seduto su trono regge con la destra lunga asta terminante in croce e con la sinistra regge fascia su cui ECCE. CNI tav. XV, 26 (grosso guelfo da 30); Bern. II II, 67/68 (grosso guelfo da 20); MIR (Firenze) 54. AG. 2.38 g. 23.00 mm. RR. Tondello ondulato. Molto raro. BB.
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Lot # 679 - Firenze. Repubblica (Sec. XIII-1532). Grosso da 7 soldi, II sem. 1509, Banco di Andrea di Matteo Albizzi maestro di zecca. D/ Il giglio di Firenze. R/ San Giovanni nimbato con mantello di panno e tunica di pelo regge lunga asta con croce e regge stemma Albizzi con B sopra. CNI 325; Bern. II 3596/3598; MIR (Firenze) 68/1. AG. 1.94 g. 23.50 mm. BB+.
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Lot # 680 - Firenze. Repubblica (Sec. XIII-1532). Grosso da 7 soldi, II sem. 1509, Giovanni di Carlo di Palla Strozzi maestro di zecca. D/ Il giglio di Firenze. R/ San Giovanni nimbato con mantello di panno e tunica di pelo regge lunga asta con croce e regge stemma Strozzi con G sopra. CNI 381; Bern. II 3604; MIR (Firenze) 68/1 bis. AG. 1.93 g. 23.50 mm. BB+.
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Lot # 681 - Firenze. Firenze. Tessera mercantile, XIV-XV sec. Famiglia o compagnia non identificata. D/ Scudo ovale inquartato, sormontato da croce patriarcale; attorno, 12 bisanti. R/ Scudo ovale inquartato, sormontato da croce patriarcale; attorno, 12 bisanti. CF. Banti, Tessere 894. AE. 4.19 g. 23.00 mm. Splendida patina verde intenso. Minima fenditura del tondello. SPL.
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Lot # 682 - Firenze. Cosimo I de' Medici (1537-1574). Piastra 1573. D/ Busto corazzato a destra. R/ San Giovanni stante di fronte, benedicente con la destra, regge, nella mano sinistra una lunga croce astile; sotto, nel giro, 1573. CNI 306/307; Gal. LXII, 1/5; Di Giulio 5; MIR (Firenze) 166/4. AG. 32.60 g. 40.00 mm. RR. Difetto da conio al rovscio. Bel BB.
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Lot # 683 - Firenze. Carlo Ludovico di Borbone e Maria Luigia reggente (1803-1807). Mezza dena 1804. D/ Busti accollati a destra; sotto, LS in nesso (Luigi Siries incisore) e martello (Giovanni Fabbroni zecchiere). R/ Stemma inquartato, partito, coronato e circondato dal collare del Toson d'oro, sovrapposto alla Croce di Santo Stefano. Dallo stemma pendono tre insegne di ordini cavallereschi. In basso PISIS / 1807. Taglio ornato su cui, in caratteri incussi, LIRE CINQUE. CNI 10; Gal. VI, 2; MIR (Firenze) 426/2. AG. 19.65 g. 35.00 mm. RR. Fondi lucenti, conservazione altissima per il tipo. Encapsulated by Classical Coin Grading MS 63 Prooflike.
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Lot # 684 - Firenze. Leopoldo II di Lorena (1824-1859). Francescone 1826. D/ Busto giovanile a destra; sotto, P.C. (Pietro Cinganelli incisore) e monti araldici (Cosimo Ridolfi zecchiere). R/ Scudo ovale inquartato, coronato, caricato di scudetto a cuore partito e coronato, sovrapposto a due bandiere a ciascun lato, circondato in basso da collare su cui pende il Toson d'oro e altre due decorazioni cavalleresche. CNI 6; Gal. IV; MIR (Firenze) 446. AG. 27.08 g. 41.50 mm. RR. Moto raro. Ripatinato. BB/BB+.
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Lot # 685 - Foligno. Corrado II Trinci (1438-1439), Signore. Denaro piccolo. D/ Le lettere (FVLGI) NEO disposte a triangolo attorno a globetto. R/ Due busti di cavallo circondati da quattro globetti. CNI tav. I, 2. MI. 0.43 g. 14.00 mm. RRRR. Di estrema rarità. BB/BB+. Mentre Foligno si reggeva a Comune, nel 1305 Nallo Trinci se ne impadronì e la governò da tiranno. Questa moneta, che riporta i due busti di cavallo tra quattro globetti, figura araldica della famiglia Trinci, venne coniata probabilmente nel 1438/1439 all'epoca di Corrado, ultimo della casata a governare Foligno. Pochissimi sono gli esemplari noti per via del fatto che, una volta imprigionato Corrado dal Cardinale Vitelleschi il 9 Settembre 1439, la città torno all'ubbidienza della Santa Sede e i cittadini si curarono di cancellare e distruggere ogni opera che ricordasse quella famiglia. Di particolare interesse è inoltre il fatto che le poche monete coniate furono ad opera dello zecchiere Piermatteo di Salvoro di Emiliano da Foligno della Compagnia degli Spavagli. Esso infatti appartiene alla famiglia Orfini, e, figlio e nipote di orefici, fu a sua volta padre del noto Emiliano Orfini, uno dei più celebri e valenti artisti del XV secolo.
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Lot # 686 - Foligno. Anonime attribuite a Clemente VII, Giulio de Medici (sec.XVI). Quattrino. D/ Grande giglio. R/ Busto di San Feliciano nimbato e mitrato di fronte. CNI 1/4; M. 1; Berm. 880. MI. 0.57 g. 16.00 mm. RRR. Rarissimo. Di conservazione eccezionale per il tipo. Probabilmente il migliore mai apparso in pubblica vendita. SPL.
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Lot # 687 - Gaeta. Monetazione anonima attribuita a Marino II (978-984). Follaro. D/ Busto frontale di Sant' Erasmo. R/ A e Ω. CNI 1/8 e 9/12; Travaini 1995 430; MEC 14, 48/52; D'Andrea-Contreras (Campania) 37. AE. 3.62 g. 24.00 mm. RR. Di buona conservazione per il tipo. Bel BB. La presenza del busto frontale di Sant'Erasmo al diritto e la presenza dell' alpha e dell'omega al centro del rovescio sono chiari riferimenti alla religione Cristiana.
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Lot # 688 - Limosano. Denaro tornese. D/ Castello tornese. R/ Croce patente. CNI -; Ruotolo -; Cf. D'Andrea-Andreani pp. 342-345; Cf. MIR (Italia merid.) 470/474. MI. 0.82 g. 17.00 mm. RRR. BB. Tipologia di contraffazione al tipo del denaro tornese della Grecia franca. L'attribuzione di questa moneta è alquanto incerta poiché come per altri esemplari coniati durante la rivolta dei Baroni la legenda è alquanto complessa e di difficile scioglimento. Molte furono le zecche di fortuna che coniarono in tale breve periodo (Alvignano, Avella, Tocco, Lucera, Limosano, Termoli, San Severo,...). In questo esemplare, che è stato attribuito in questo contesto (e temporaneamente) alla zecca di Limosano, è possibile però notare la presenza di un'insolita rosetta. A tal proposito è interessante citare l'articolo di Fabrizi 'Il Denaro Tornese nell'Italia Meridionale' in cui emerge da documenti storici che il principe di Taranto, GiovanniAntonio Orsini del Balzo, fece coniare denari tornesi tra il 1461 ed il 1462, durante la Congiura dei Baroni, per poter pagare le truppe angioine.Dell'Erba confermando tale ipotesi a tal proposito scriveva : “In questi tornesi, anche al tipo di Acaia,e che ricordavano quelli già battuti dal principe Filippo di Taranto (1324-1333), lo Antonio del Balzo Orsini non pose il nome del re Renato, forse per la scarsissima lega usata, sino a farli dipuro rame, per ritirarvi un più fraudolento guadagno. Per la scarsezza della lega però questi tornesi venivano ricusati dal pubblico”. Suggestiva è dunque l'idea che la rosetta, simbolo della famiglia Orsini, possa essere riconducibile a tale personaggio.
Splendida veduta del porto di Livorno
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Lot # 689 - Livorno. Cosimo III de' Medici (1670-1723). Tollero 1683. D/ Busto coronato a destra con lunga capigliatura. R/ La veduta del porto di Livorno. CNI 16; Di Giulio 135; MIR (Toscana, zecche) 64/5. AG. 26.74 g. 43.50 mm. R. Debolezze da conio. SPL.
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Lot # 690 - Lucca. Repubblica (1369-1799). Da 2 scudi o doppia 1750. D/ Scudo coronato e ornato a targa con banda su cui LIBERTAS in cartella a ricci e intagli. R/ Mezzo busto del Volto Santo di fronte con collana e corona a sei fioroni sormontata da crocetta. CNI 814; MIR (Toscana, zecche) 240/2. AU. 5.47 g. 21.00 mm. R. Graffietto nel campo del rovescio. Patina rossiccia. Bel BB.
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Lot # 691 - Macerata. Autonome (1392-1447). Bolognino. D/ Grande A gotica accostata da tre trifoglini; al centro, globetto. R/ Le lettere (IVL) A N V S disposte a croce attorno a globetto. CNI 29 var. (cerchietto a inizio legenda del rovescio). AG. 0.86 g. 18.00 mm. Tondello insolitamente regolare. SPL.
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Lot # 692 - Macerata. Autonome (1392-1447). Quattrino. D/ Grande M gotica. R/ Croce gigliata. CNI 51/59. MI. 0.63 g. 15.00 mm. R. qSPL/SPL.
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Lot # 693 - Macerata. Sede Vacante (1590), Camerlengo Cardinale Enrico Caetani. Quattrino. D/ Stemma semiovale sormontato da croce, cappello, chiavi decussate a doppio cordone e padiglione. R/ San Giuliano, in armatura, di fronte, tiene con la destra il vessillo e con la sinistra spada. CNI 10; M. 15 I; Berm. 1405. MI. 0.40 g. 15.00 mm. RR. Tondello irregolare, altrimenti. bel BB.
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Lot # 694 - Mantova. Ludovico III Gonzaga (1444-1478). Soldino. D/ Testa laureata di Virgilio a sinistra. R/ Sole raggiante. CNI 2 (anonime attribuite a Francesco II); MIR (Lombardia, zecche) 399. AG. 0.84 g. 14.00 mm. R. Patina riposata. qSPL.
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Lot # 695 - Mantova. Federico II Gonzaga (1519-1540). Sesino. D/ Pisside. R/ Testa nimbata di San Longino. CNI 11/12 (anonime); MIR (Lombardia, zecche) 479. MI. 1.22 g. 17.00 mm. NC. Bel BB.
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Lot # 696 - Mantova. Ferdinando Gonzaga (1612-1626). Parpagliola. D/ Due angeli sorreggono la pisside. R/ Busto frontale della Madonna con il Bambino. CNI 8/16 (anonime); MIR (Lombardia, zecche) 617a. MI. 1.98 g. 19.00 mm. NC. SPL.
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Lot # 697 - Massa Lombarda. Francesco d'Este (1550-1578). Sesino 1578. D/ Aquila spiegata con la testa volta a detra e le ali abbassate; in esergo, 157[8]. R/ Sant'Antonio, nimbato, in piedi di fronte, con il porchetto a sinistra, tiene nella destra protesa il fuoco e nella sinistra il bastone. CNI 88; MIR (Emilia) 462/2; MIR 262/2. AE. 0.90 g. 15.00 mm. RR. BB+.
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Lot # 698 - Massa Marittima (Massa di Maremma). Repubblica (1317-1319 ca). Denaro piccolo o picciolo. D/ Grande M gotica. R/ San Cerbone nimbato e mitrato di fronte, regge pastorale nella sinistra e benedice con la destra. CNI tav. XV, 31; MIR (Toscana, zecche) 334/336. MI. 0.70 g. 16.00 mm. RR. MB.
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Lot # 699 - Italia Meridionale. Imam Fatimidi. Lotto di dodici (12) robai o 1/4 di dinar di differenti sovrani (Al-Hakim, Al-Zahir, Al-Munstansir) attribuibili a zecche Siciliane o del Nord Africa. AU. Alcuni esemplari forati.
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Lot # 700 - Messina o Palermo. Ruggero I (1072-1101). Tarì, 1097-1098. D/ Grande T con asta terminante a freccia tra due globetti e globetto in alto. R/ Legenda cufica su tre righe. Cf. Sp. 7; Cf. Travaini 1995 126; Cf. D'Andrea-Contreras (Normans) 90. AU. 1.07 g. 13.50 mm. RRR. Tipologia apparentemente inedita per tipologia della tau. Bel BB.
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Lot # 701 - Messina o Palermo. Ruggero I (1072-1101). Tarì, 1097-1098. D/ Grande T con asta terminante a freccia tra due globetti. R/ Legenda cufica su tre righe. Cf. Sp. 6; Cf. Travaini 1995 127; Cf. D'Andrea-Contreras (Normans) 91. AU. 0.87 g. 14.00 mm. Bel BB.
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Lot # 702 - Messina. Ruggero II (1105-1154). Doppio follaro concavo, 1112-1130. D/ Ruggero seduto in trono, tiene con la destra lunga asta terminante in croce e con la sinistra globo; a sinistra le sigle R/II. R/ Busto del Salvatore di prospetto; ai lati GE / SU|S (Jesus). Sp. 50. Travaini 174. D'Andrea-Contreras 205. . AE. 6.48 g. 21.50 mm. R. Bel BB. Da questa moneta è possibile cogliere l'influenza Bizantina sulla monetazione Normanna. Sul modello del trachy in mistura questo follaro risulta nettamente più spesso e di miglior metallo. Come nella monetazione bizantina la moneta riporta l'effige di Cristo e quella dell'imperatore ma in questo caso l'effige di Cristo si trova dalla parte concava e non in quella convessa. Il significato, evidentemente non compreso dagli zecchieri, era di tenere l'effige di Cristo sul lato convesso per testimoniare la superiorità spirituale sul potere temporale. Questa è la prima moneta che riporta il nome di Gesù Cristo ai lati dell'effige.
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Lot # 703 - Messina o Palermo. Ruggero II (1105-1154). Multiplo di tarì. D/ Legenda cufica su tre righe (Il Re Ruggero il magnifico glorioso per grazia di Dio) sormontata da due globetti. R/ Croce greca con due globetti ad ogni estremità; inquartate, le lettere IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo vittorioso). Cf. Sp. 57; D'Andrea-Contreras (Normans) 218. AU. 1.58 g. 12.00 mm. R. Bel BB.
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Lot # 704 - Messina. Ruggero II (1105-1154). Follaro 533 AH, 1138-1139. D/ Legenda cufica su quattro righe: 'Per ordine / di Re Ruggero il magnifico / forte dell'aiuto di Dio / 533 (in cifre arabe). R/ Busto del Redentore entro le sigle IC-XC. Sp. 62; Travaini 1995 193; D'Andrea-Contreras (Normans) 229. AE. 0.99 g. 12.00 mm. R. Bel BB.

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