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Lot # 974 - Napoli. Francesco I di Borbone (1825-1830). 6 ducati 1826 o oncetta. D/ Busto a capo nudo a destra. R/ Genio borbonico alato in piedi poggia la mano destra su cuscino con corona reale, appoggiato su colonna; con la mano sinistra, regge scudo con tre gigli. P/R 5; MIR (Napoli) 475. AU. 7.56 g. 21.00 mm. RRR. Molto rara. Due colpetti al ciglio. Alta conservazione per la tipologia in quanto il titolo di queste monete le rende particolarmente vulnerabili. qFDC.
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Lot # 975 - Napoli. Francesco I di Borbone (1825-1830). 10 Tornesi 1825. D/ Testa a destra. R/ TORNESI/ DIECI; sopra, corona. P/R 14; MIR (Napoli) 480. AE. 38.50 mm. NC. Qualità eccezionale per il tipo. SPL. Grading CCG 55.
Esemplare di rara freschezza
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Lot # 976 - Napoli. Ferdinando II di Borbone (1830-1859). 30 ducati o decupla 1854. D/ Busto a capo nudo a destra. R/ Genio borbonico alato in piedi poggia la mano destra su cuscino con corona reale, appoggiato su colonna; con la mano sinistra, regge scudo con tre gigli. P/R 14; MIR (Napoli) 488. AU. 37.86 g. 36.00 mm. RR. Molto rara. Insignificanti colpetti al ciglio e segnetti. Di eccezionale freschezza e qualità per la tipologia. qFDC/FDC. Grading CCG MS 63 Segnetti. Minimi colpetti al ciglio.
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Lot # 977 - Napoli. Ferdinando II di Borbone (1830-1859). Piastra o 120 Grana 1854. D/ Testa adulta e barbuta a destra. R/ Stemma della casata Borbone coronato. P/R 83; MIR (Napoli) 503/3. AG. 27.46 g. 37.00 mm. Conservazione eccezionale. Grading CCG MS 63.
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Lot # 978 - Napoli. Ferdinando II di Borbone (1830-1859). 10 Tornesi 1840. D/ Testa a destra a capo nudo. R/ TORNESI DIECI sormontato da corona reale; sotto, in esergo 1840. P/R 189; MIR (Napoli) 519/1. CU. 30.34 g. 38.00 mm. Tracce di rame rosso. Metallo lucente. qFDC.
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Lot # 979 - Napoli. Ferdinando II di Borbone (1830-1859). Medaglia 1840 per la linea di confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno delle Due Sicilie. D/ Stemma borbonico del sormontato da corona reale e stemma pontificio sormontato da triregno; entrambi entro rami di quercia ed alloro. R/ UNO DEI SEGNI / COLLOCATI PER INDICARE / LA LINEA DI CONFINE TRA / LO STATO PONTIFICIO ED IL / REGNO DELLE DUE SICILIE / STABILITA COL TRATTATO / CONCHIUSO L’ANNO / 1840. Ricciardi 170. D'Auria 196. FE. 856.00 g. 110.00 mm. RR. Corredato di certificato di autenticità. Molto rara. Bellissimo esemplare. SPL.
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Lot # 980 - Napoli. Francesco II di Borbone (1859-1860). Piastra o 120 grana 1859. D/ Testa a capo nudo a sinistra; nel taglio del collo, LA (Luigi Arnaud maestro di incisione). R/ Stemma della casata Borbone coronato. P/R 1; MIR (Napoli) 537. AG. 27.55 g. 37.00 mm. Altissima conservazione con principio di iridescenza. FDC. Nacque nel 1836 da Ferdinando II e Maria Cristina di Savoia. Dopo essere rimasto presto orfano della madre, alla morte del padre, nel 1859, non fu in grado di reggere il peso della corona che era sempre di più nel mirino dei Savoia. Rimasto inizialmente indifferente al pericolo che incombeva, a seguito dello sbarco dei Garibaldini a Marsala, fu costretto a fuggire a Gaeta e dopo tre mesi di resistenza alle truppe piemontesi firmò la resa l'11 febbraio 1861 rifugiandosi a Roma da papa Pio IX. Francesco abbandonò la capitale senza portare con sé le ingenti somme di denaro depositate nelle banche napoletane, favorendo in questo modo il saccheggio da parte dei savoiardi che in questa maniera riuscirono a coprire i loro precedenti debiti di guerra.
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Lot # 981 - Palermo. Carlo di Borbone (1734-1759). Da 6 Tarì 1735. D/ Busto con lunga capigliatura laureato a destra. R/ Croce greca con bracci scanalati e globetti all'interno delle estremità; sopra di esse, coroncine. Agli angoli della croce, quattro gigli; nel campo inferiore, le sigle F N (Fabrizio Notabartolo maestro di zecca). Sp. 17; MIR (Sicilia) 554. AG. 13.60 g. 35.00 mm. R. Emissione per l'incoronazione. Di alta conservazione per il tipo. qSPL/SPL.
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Lot # 982 - Palermo. Carlo di Borbone (1734-1759). Da 4 Tarì 1735. D/ Busto con lunga capigliatura laureato volto a destra. R/ Aquila coronata ad ali spiegate con la testa volta a sinistra; ai lati, in basso, le sigle F N (Francesco Notabartolo maestro di zecca). Sp. 27; MIR (Sicilia) 556. AG. 8.96 g. 31.50 mm. R. Coniata per l'incoronazione. Schiacciature da conio. qSPL.
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Lot # 983 - Palermo. Carlo di Borbone (1734-1759). Oncia 1736. D/ Busto del Re con lunga capigliatura volto a destra. R/ Fenice sul rogo ad ali spiegate con testa volta sinistra; in alto, sole raggiante. Sp. 54; MIR (Sicilia) 564/2; Fried. 887. AU. 4.39 g. 22.00 mm. R. Tipologia sabbiata. Graffietti da aggiustamento ponderale in sede di coniazione. Conio piacevolmente fresco. SPL+/qFDC.
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Lot # 984 - Palermo. Carlo di Borbone (1734-1759). Da 4 Tarì 1736. D/ Busto con lunga capigliatura laureato volto a destra. R/ Aquila coronata ad ali spiegate con la testa volta a sinistra; ai lati, in basso, le sigle F N (Francesco Notabartolo maestro di zecca). Sp. 104; MIR (Sicilia) 572/1. AG. 8.85 g. 31.50 mm. R. Di ottima conservazione per il tipo. Patina dorata. Schiacciature di conio. SPL.
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Lot # 985 - Palermo. Carlo di Borbone (1734-1759). Da 2 Tarì 1737. D/ Busto con lunga capigliatura laureato volto a destra. R/ Aquila coronata ad ali spiegate con la testa volta a sinistra; ai lati, in basso, le sigle F N (Francesco Notabartolo maestro di zecca). Sp. 128; MIR (Sicilia) 578/2. AG. 4.49 g. 24.00 mm. Consueti graffietti di aggiustamento ponderale. Schiacciature. Bel BB.
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Lot # 986 - Palermo. Carlo di Borbone (1734-1759). Da 2 Tarì 1739. D/ Busto con lunga capigliatura laureato volto a destra. R/ Aquila coronata ad ali spiegate con la testa volta a sinistra; ai lati, in basso, le sigle F N (Francesco Notabartolo maestro di zecca). Sp. 131; MIR (Sicilia) 578/3. AG. 4.36 g. 24.00 mm. NC. Graffi di aggiustamento ponderale al diritto. BB+.
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Lot # 987 - Palermo. Carlo di Borbone (1734-1759). Oncia 1751. D/ Busto del Re con lunga capigliatura volto a destra; in basso, sigle V B. R/ Fenice sul rogo ad ali spiegate con testa volta sinistra; in alto, sole raggiante; ai lati, P N (Placido Notabartolo maestro di zecca dal 1750 al 1758). Sp. 78; MIR (Sicilia) 567/3; Fried. 887. AU. 4.39 g. 22.00 mm. Debolezze da conio. In alta conservazione con fondi lucenti. SPL+/qFDC.
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Lot # 988 - Palermo. Carlo di Borbone (1734-1759). Da 3 tarì 1754. D/ Busto con lunga capigliatura a capo nudo volto a destra. R/ Croce greca a bracci scanalati, sopra ed ai lati sormontati da coroncine; nel campo inferiore le sigle F N (Francesco Notabartolo maestro di zecca). Sp. 116; MIR (Sicilia) 577/2. AG. 6.82 g. 28.00 mm. R. Insignificante segno al rovescio. Di rara apparizione in questo stato di conservazione. SPL.
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Lot # 989 - Palermo. Carlo di Borbone (1734-1759). Da 4 Tarì 1755. D/ Busto con lunga capigliatura a capo nudo volto a destra. R/ Aquila coronata ad ali spiegate con la testa volta a sinistra; ai lati, in basso, le sigle P N (Placido Notabartolo maestro di zecca). Sp. 108; MIR (Sicilia) 574. AG. 9.00 g. 31.00 mm. RR. Di conservazione eccezionale per il tipo. Patina riposata. La legenda del rovescio riporta una variante non censita sullo Spahr in quanto la S finale di INFANS è stata prodotta con il punzone del 2. SPL+.
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Lot # 990 - Palermo. Carlo di Borbone (1734-1759). Da 3 tarì 1756. D/ Busto con lunga capigliatura a capo nudo volto a destra. R/ Croce greca a bracci scanalati, sopra ed ai lati sormontati da coroncine; nel campo inferiore le sigle P N (Placido Notabartolo maestro di zecca). Sp. 119; MIR (Sicilia) 577/4. AG. 6.50 g. 28.00 mm. R. BB.
Ex Collezione Spahr
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Lot # 991 - Palermo. Carlo di Borbone (1734-1759). Da 2 Tarì 1753. D/ Busto con lunga capigliatura a capo nudo volto a destra. R/ Aquila coronata ad ali spiegate con la testa volta a sinistra; ai lati, in basso, le sigle P N (Placido Notabartolo maestro di zecca). Sp. 134 (questo esemplare); MIR (Sicilia) 579. AG. 4.48 g. 24.00 mm. RRR. Esemplare ottima conservazione e di estrema rarità. Non ci risultano passaggi in vendite pubbliche negli ultimi quarant'anni di questo esemplare. L'esemplare proposto è quello pubblicato nel libro 'Le monete Siciliane' di Rodolfo Spahr, censito come appartenente alla sua collezione personale. SPL.
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Lot # 992 - Palermo. Ferdinando III (1759-1816). 12 Tarì 1799. D/ Busto corazzato a destra. R/ Aquila coronata ad ali spiegate; ai lati, le sigle J U I (Giuseppe Ugo Interino maestro di zecca). Sp. 33/34; MIR (Sicilia) 603/5. AG. 27.12 g. 39.00 mm. Alta conservazione. Patina delicata. SPL/qSPL.
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Lot # 993 - Palermo. Ferdinando III di Borbone (1759-1816). 10 Grani 1814. D/ Testa radiata con lunghi capelli volta a destra. R/ Due cornucopie intrecciate, in mezzo, spiga di grano con sopra, ai lati, sigle V B (Vincenzo Beninati maestro di zecca). Sp. 160; MIR (Sicilia) 648. AE. 37.00 mm. Bel BB/qSPL.
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Lot # 994 - Palermo. Ferdinando III di Borbone (1759-1816). Da 2 grani 1815. D/ Testa coronata volta a destra. R/ Pegaso in volo verso sinistra; in alto le sigle V B; sotto, G. 2. Sp. 168; MIR (Sicilia) 651/3. CU. 6.45 g. 23.00 mm. qSPL/SPL.
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Lot # 995 - Parma. Paolo III (1534-1549), Alessandro Farnese. Sesino. D/ Stemma Farnese semiovale gigliato. R/ Croce gigliata, nei quarti le lettere P A R M [A]. CNI 30 (denominazione inesatta); M. 163; Berm. 1844. MI. 0.88 g. 17.50 mm. R. Tipologia rara. BB+.
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Lot # 996 - Parma. Maria Luigia d'Austria (1815-1847) Duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla. 40 lire 1815. D/ Busto diademato a sinistra. R/ Stemma coronato. CNI 1; Pag. 1. AU. 12.88 g. 26.00 mm. NC. Bel BB+.
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Lot # 997 - Parma. Maria Luigia d'Austria (1815-1847) Duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla. 20 lire 1815. D/ Busto diademato a sinistra. R/ Stemma coronato. CNI 2; Pag. 3. AU. 6.44 g. 21.00 mm. R. Segnetti da contatto. Fondi lucenti. SPL.
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Lot # 999 - Pavia. Berengario I Imperatore (915-924). Denaro. D/ Cristogramma accantonato da cinque globetti. R/ PA / PIA / CI (VITAS) su tre righe. Cf. CNI 6/11; Limido-Fusconi 7; MEC 1, -; MIR (Lombardia, zecche) 819. AG. 1.58 g. 21.00 mm. RR. Emissione molto rara. Bel BB+.
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Lot # 1000 - Pergola. Pio VI (1775-1799), Giovanni Angelo Braschi. Madonnina da 5 baiocchi 1797 A. XXIII. D/ * BAIOC / CINQVE / PERGO / LA. R/ Busto nimbato e velato della Madonna; sotto, T M (Tommaso Mercandetti). CNI 6; M. 380 var. I; Berm. 3123. CU. 16.68 g. 32.00 mm. RRR. Rarissima. MB+/BB.
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Lot # 1001 - Pergola. Pio VI (1775-1799), Giovanni Angelo Braschi. Sampietrino da 2 e mezzo baiocchi 1796. D/ *** BAIOCCHI / DVE E MEZZO / PERGOLA / 1796. R/ Busto nimbato di San Pietro a sinistra che stringe nella mano destra le chiavi; sotto, nel taglio del braccio, T M (Tommaso Mercandetti). CNI 1; M. 382; Berm. 3124. CU. 17.56 g. 30.00 mm. Di peso pieno. Bell'esemplare dai nitidi dettagli con patina cuoio. SPL.
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Lot # 1002 - Perugia. Repubblica (1260-1506). Grosso, emissioni conformi alla cedola del 25 agosto 1321 e proseguite nel secondo quarto del trecento. D/ Grande P ornata in corona rigata. R/ Croce patente in corona rigata. CNI 71/72; Finetti 34. AG. 1.61 g. 20.50 mm. Bel BB+.
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Lot # 1003 - Pisa. Repubblica a nome di Federico I (1155-1312). Grosso. D/ Grande F (Federicus). R/ Le lettere P I S A disposte a croce attorno a globetto. CNI 8; MIR (Toscana, zecche) 393. AG. 1.40 g. 19.50 mm. R. Leggermente spazzolato. Bel BB. Questo è il primo grosso coniato dalla zecca di Pisa e, probabilmente, in Toscana.
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Lot # 1004 - Pisa. Repubblica a nome di Federico I (1155-1312). Grosso da 2 soldi o aquilino maggiore, post 1270, IV varietà. D/ Aquila coronata, con le ali spiegate e la testa rivolta a sinistra; in piedi sopra capitello. R/ La Beata Vergine coronata, velata e con nimbo perlato, seduta in trono di fronte, tiene con la sinistra il Bambino benedicente sul ginocchio sinistro, e la destra contro il petto; ai lati MP-ΘV e PI SE; sotto, a sinistra, rosetta. CNI 39; MIR (Toscana, zecche) 399. AG. 2.76 g. 23.00 mm. RRR. Emissione molto rara. Segnetti e leggero slittamento di conio al rovescio. Bel BB.
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Lot # 1005 - Recanati. Anonime attribuite a Niccolò V (1447-1455). Bolognino. D/ Le lettere (RECA) n E T O disposte a croce attorno a borchia. R/ Grande A accostata da cerchietti. CNI 2 (mezzo bolognino). AG. 0.70 g. 27.00 mm. R. Conservazione eccezionale. SPL+.
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Lot # 1006 - Recanati. Governo autonomo (sec. XV). Quattrino. D/ Croce filettata e trilobata. R/ Le lettere (RECAN) E T O disposte attorno a globetto. CNI tav. XXVI, 18. MI. 0.48 g. 16.00 mm. R. SPL.
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Lot # 1007 - Rimini. Autonome (1250-1385). Grosso agontano. D/ Croce patente. R/ San Gaudenzio stante di fronte benedicente con la mano destra e con il pastorale nella sinistra. CNI 1; Bellesia 1; MIR (Emilia) 1353. AG. 2.34 g. 21.00 mm. RR. Molto raro. Colpetto al bordo. Lo stile del tutto particolare di questa moneta ci porta a collocare questa emissione come la prima per la zecca Riminese. BB.
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Lot # 1008 - Rimini. Autonome (1250-1385). Grosso agontano. D/ Croce patente. R/ San Gaudenzio stante di fronte benedicente con la mano destra e con il pastorale nella sinistra. CNI 10; Bellesia 3; MIR (Emilia) 1353. AG. 2.39 g. 21.00 mm. Bel BB.
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Lot # 1009 - Rimini. Autonome (1250-1385). Grosso agontano. D/ Croce patente. R/ San Gaudenzio stante di fronte benedicente con la mano destra e con il pastorale nella sinistra. CNI 14; Cf. Bellesia 6; MIR (Emilia) 1353. AG. 2.35 g. 21.00 mm. RR. Rarissimo. Tipologia apparentemente inedita recante rosetta e cerchietto a fine legenda. Bel BB.
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Lot # 1010 - Rimini. Sigismondo Pandolfo Malatesta (1432-1463). Quattrino. D/ Sole a otto raggi con crocetta al centro. R/ San Giuliano, nimbato, nudo fino alla cintola , tiene nella destra palmetta e nella sinistra sacco. CNI tav. XLVIII, 18; MIR (Emilia) 1359. MI. 0.67 g. 18.00 mm. R. Bel BB.
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Lot # 1011 - Roma. Leo IV (847-855) con Lotario I. Denaro antiquiore. D/ Nome del Pontefice in monogramma. R/ IMP in monogramma fra tre globetti, uno in alto e due sotto. CNI 1; M. 2 var. I; Berm. 26; Fusconi 12/A. AG. 1.25 g. 23.00 mm. RR. Molto raro. Flan largo e completo. Patina dorata. SPL. Ex Triton XIV, 2011, 1387.
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Lot # 1012 - Roma. Formoso (891-896) con Guido di Spoleto (891-894). Denaro antiquiore. D/ Il nome del Pontefice su tre righe. R/ ROMA su due righe. CNI 9; M. 2; Berm. 46; Fusconi 24/B. MI. 0.92 g. 20.50 mm. RRR. Rarissimo. Flan largo e completo. Di insolita nitidezza per il tipo. SPL.
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Lot # 1013 - Roma. Giovanni IX (897-898) con Lamberto (898-900). Denaro antiquiore. D/ Nome del pontefice in monogramma. R/ Busto di San Pietro di fronte ma alquanto a sinistra, barbuto, con i capelli a corona, manto pontificale e chiavi incrociate nella destra contro il petto. CNI 1/5; Fusconi 30; M. 1; Berm. 52. AG. 0.96 g. 18.00 mm. RR. BB.
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Lot # 1014 - Roma. Brancaleone degli Andalò, Senatore di Roma (1252-1255) e (1257-1258). Grosso. D/ Leone gradiente a sinistra. R/ Roma in trono con globo nella destra e palma nella sinistra. CNI 40; M. 2; Berm. 96. AG. 3.26 g. 23.00 mm. R. Flan piacevolmente largo. Bel BB+.
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Lot # 1015 - Roma. Senato Romano. Carlo I d'Angiò (1268-1278) II senatoriato. Grosso rinforzato. D/ Leone gradiente a sinistra con testa di fronte. R/ Roma seduta di fronte in trono i cui appoggi sono sorretti da colonnine semplici, con corona e manto senatorio, tiene nella destra il globo e nella sinistra palma. Cf. CNI 100/117; Cf. M. 13/15; Cf. Berm. 105. AG. 3.91 g. 26.00 mm. RRR. Molto raro. Questo accoppiamento dei coni recante giglio al diritto e colonnine semplici al rovescio ci risulta apparentemente inedito. BB+.
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Lot # 1016 - Roma. Senato Romano. Carlo I d'Angiò (1268-1278) II senatoriato. Grosso rinforzato. D/ Leone gradiente a sinistra con testa di fronte. R/ Roma seduta di fronte in trono i cui appoggi sono a forma di colonnine coronate, con corona e manto senatorio, tiene nella destra il globo e nella sinistra palma. CNI 104/109; M. 13; Berm. 105. AG. 3.79 g. 26.00 mm. RR. Debolezze da conio. Bel BB.
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Lot # 1017 - Roma. Senato Romano (1294-1303). Grosso. D/ Leone gradiente a sinistra con testa di fronte; sotto la linea d'esergo, stemma Annibaldi-Stefaneschi. R/ Roma seduta di fronte su trono fra due protomi di leoni con zampa alzata, con corona e manto senatorio, le braccia protese ai lati, tiene la palma nella destra e il globo nella sinistra. CNI 224/225; M. 27; Berm. 126. AG. 2.00 g. 20.50 mm. RR. Raro. Leggermente tosato. Bel BB.
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Lot # 1018 - Roma. Senato Romano (1294-1303). Grosso. D/ Leone gradiente a sinistra con testa di fronte; sotto la linea d'esergo, stemma Annibaldi-Frangipane (?). R/ Roma seduta di fronte su trono fra due protomi di leoni, con corona e manto senatorio, le braccia protese ai lati, tiene la palma nella destra e il globo nella sinistra. CNI 238/240; M. 30; Berm. 128. AG. 2.77 g. 21.00 mm. RRR. Molto rara. Schiacciature da conio. BB. Nel 1325 e 1326 Riccardo Frangipane fu senatore e vicario regio. Negli stessi anni ebbe la medesima carica anche Nicolò Annibaldi anche se non risulta un senatorio congiunto.
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Lot # 1019 - Roma. Senato Romano (1294-1303). Grosso. D/ Leone gradiente a sinistra con testa di fronte; sotto la linea d'esergo, stemma Conti-Papareschi. R/ Roma seduta di fronte su trono fra due protomi di leoni con zampa alzata, con corona e manto senatorio, le braccia protese ai lati, tiene la palma nella destra e il globo nella sinistra. CNI 228/235; M. 33; Berm. 130. AG. 2.41 g. 21.00 mm. R. BB+. Lo stemma era tradizionalmente attribuito alla famiglia Caetani che, dopo il pontificato di Bonifacio VIII, non ebbe più mandati senatoriali. I Caetani erano inoltre in lotta con i colonna dopo il famoso schiaffo di Anagni. E' per questo motivo che le più recenti attribuzioni vedono una diversa collocazione. Come già ipotizzato da Grierson sembra più verosimile l'identificazione dello stemma in quello di Giovanni Conti (aquila) e Francesco di Giovanni Bonaventura, appartenente a un sottoramo dei Papareschi (onde) che furono Vicari di Roberto d'Angiò nel 1324.
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Lot # 1020 - Roma. Senato Romano (1294-1303). Grosso. D/ Leone gradiente a sinistra con testa di fronte; sotto la linea d'esergo, stemma Colonna-Orsini. R/ Roma seduta di fronte su trono fra due protomi di leoni con zampa alzata, con corona e manto senatorio, le braccia protese ai lati, tiene la palma nella destra e il globo nella sinistra. CNI 200/202; M. 38; Berm. 133. AG. 2.27 g. 21.00 mm. R. BB+. I Colonna e gli Orsini ebbero tanti senatoriati negli anni venti del XIV secolo a cui possono attribuirsi queste emissioni (1320, 1323, 1328).
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Lot # 1021 - Roma. Senato Romano (1294-1303). Grosso. D/ Leone gradiente a sinistra con testa di fronte; sotto la linea d'esergo, stemma Orsini-N-Annibaldi. R/ Roma seduta di fronte su trono fra due protomi di leoni con zampa alzata, con corona e manto senatorio, le braccia protese ai lati, tiene la palma nella destra e il globo nella sinistra. CNI 247/253; M. 42/43; Berm. 135. AG. 2.34 g. 23.00 mm. R. Bel BB. Stahl identifica la N nello stemma con il segno di Cola di Rienzo (Nicola il nome per esteso) che abbinato al segno dei due senatori Giordano Orsini e Nicolò annibaldi permette una datazione intorno al 1346-1347. Un'altra data possibile è quella del senatoriato del 1353-1354.
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Lot # 1022 - Roma. Senato Romano (1294-1303). Grosso. D/ Leone gradiente a sinistra con testa di fronte; sotto la linea d'esergo, stemma Savelli-Annibaldi. R/ Roma seduta di fronte su trono fra due protomi di leoni con zampa alzata, con corona e manto senatorio, le braccia protese ai lati, tiene la palma nella destra e il globo nella sinistra. CNI 223; M. 54; Berm. 145. AG. 2.46 g. 21.50 mm. RRR. Molto raro. BB/qBB. Questa è la prima emissione del senato romano che presenta il globo crucigero.
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Lot # 1023 - Roma. Senato Romano (1294-1303). Grosso. D/ Leone gradiente a sinistra con testa di fronte; sotto la linea d'esergo, stemma Annibaldi (?). R/ Roma seduta di fronte su trono fra due protomi di leoni con zampa alzata, con corona e manto senatorio, le braccia protese ai lati, tiene la palma nella destra e il globo nella sinistra. CNI 257/258; M. 55; Berm. 146. AG. 2.28 g. 22.00 mm. RR. Molto raro. BB. Il Muntoni e il CNI classificano questo stemma come non identificato; il Serafini lo classifica come stemma Annibaldi per via della somiglianza con la parte inferiore del loro stemma familiare. Seguendo queste indicazioni questo grosso sarebbe compatibile con il senatorato di Nicola Annibaldi del 1346.
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Lot # 1024 - Roma. Senato Romano (1184-1439). Ducato. D/ San Pietro nimbato, stante a sinistra, porge il vessillo al Senatore genuflesso; lungo l’asta, SEN; in basso, rosa pentafilla e scudetto a banda (Francesco Mariani della Zecca zecchiere e Cardinale Gabriele Condulmer autorità ecclesiastica). R/ Il Redentore stante di fronte entro aureola ellittica cosparsa di stelle. CNI 653; M. 134; Berm. 151. AU. 3.45 g. 21.50 mm. RR. SPL.
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Lot # 1025 - Roma. Martino V (1417-1431), Oddone Colonna. Bolognino. D/ Le lettere U R B I disposte a croce attorno a colonna coronata, emblema della famiglia del Papa. R/ Busto frontale del Papa mitrato. CNI -; M. 23 (inedito SMR); Cf. Berm. 273. AG. 0.58 g. 15.00 mm. RRR. Tosato. Emissione censita dal Muntoni come inedita per accoppiamento di legende. Esemplare molto raro e arricchito da un ritratto eccezionalmente realistico. Bel BB.
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Lot # 1026 - Roma. Leone X (1513-1521), Giovanni De Medici. Giulio o leone. D/ Mezze figure nimbate di San Pietro con libro e chiavi e San Paolo con libro e spada in alto entro due centine; nel campo, in basso, stemma semiovale sormontato da chiavi decussate e tiara. R/ Leone in piedi a sinistra, con la bocca aperta e la zampa destra su globo, coronato da Vittoriola volante a sinistra orizzontalmente. CNI 65/68; M. 27; Berm. 644. AG. 3.13 g. 25.50 mm. RR. Molto raro. Tosato. BB.
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Lot # 1027 - Roma. Clemente VII (1523-1534), Giulio de' Medici. Doppio Giulio. D/ Stemma semiovale gigliato, sormontato da chiavi decussate e tiara. R/ Busti nimbati e affrontati di San Pietro e San Paolo; sotto F su crescente (zecchiere non identificato attivo durante l'assedio del 1527). CNI 62; M. 39; Berm. 840. AG. 7.37 g. 31.50 mm. RR. SPL. Coniati nel periodo del sacco di Roma, queste monete sono tra le più rare e ricercate del periodo papale.
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Lot # 1028 - Roma. Clemente VII (1523-1534), Giulio De Medici. Mezzo giulio. D/ Stemma Medici semiovale con cimasa, sormontato da chiavi decussate e tiara. R/ Grande croce a braccia uguali incavate, nei cui angoli le lettere R O M A. CNI 115; M. 59; Berm. 846. AG. 1.78 g. 22.50 mm. R. BB+.
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Lot # 1029 - Roma. Paolo III (1534-1549), Alessandro Farnese. Scudo d'oro. D/ Stemma Farnese sormontato da palmetta e fogliami, chiavi decussate a doppio cordone e tiara. R/ San Paolo, nimbato, in piedi di fronte, tiene nella destra la spada eretta e nella sinistra il libro chiuso; in basso, a destra due branche di leone incrociate (Giacomo Balducci zecchiere). CNI 82/93; M. 23; Berm. 905. AE. 3.29 g. 26.00 mm. Schiacciature da conio. Bel BB.
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Lot # 1030 - Roma. Livia Colonna (...-1552), duchessa di Zagarolo. Medaglia (1540) per le nozze con Marzio Colonna. D/ LIVIA COLVMNA. Busto drappeggiato a sinistra, i capelli raccolti in una complessa acconciatura. R/ La musa Euterpe, nell’atto di suonare due flauti, incede a destra preceduta da un amorino con torcia accesa. Arm. II, 166, 7; Tod.-Van. (2000) 831. AE. 35.25 g. 37.00 mm. Opus: V. Belli. Bella fusione antica. Bel BB. Livia Colonna, di Marcantonio, fu rapita da Marzio Colonna e poi sposata. Il Duca non aveva infatti ricevuto il consenso dei parenti di lei al matrimonio. Sembra che Paolo III non avesse condannato con la dovuta energia questo episodio e che perciò esso sia stato un altro dei motivi di astio fra il pontefice e Ascanio Colonna, che portarono allo scoppio della guerra di Paliano. Livia ebbe una figlia di nome Orinzia. Fu fatta uccidere dal genero Pompeo Colonna nel 1552.
La Pax Romana
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Lot # 1031 - Roma. Orsini-Colonna. Medaglia fusa, c. 1550. D/ PATRIAE SALVTI. Un orso che abbraccia una colonna terminante con corona. R/ SENATVS/ P Q R/ CONCOR/DIA entro serto di quercia. Attw. 1032; Pollard, Bargello II 560. AE. 23.46 g. 35.00 mm. Opus: Ignoto. RR. Rara. Foro. Originale. Bel BB. La medaglia presenta i simboli araldici delle due famiglie Orsini e Colonna, tradizionalmente rivali, e qui unite nella raffigurazione a testimoniare la pace stipulata. Weiss (The medals of Julius II, 1965) suggerisce che la medaglia celebrasse il matrimonio tra Marcantonio Colonna e Felice Orsini, avvenuto nel 1552; questa teoria è messa in dubbio da Wilson (Due modeste note, 1990) che ritiene più probabile che la medaglia stesse a commemorare un evento politico piuttosto che un matrimonio. La medesima raffigurazione dell'orso abbracciato alla colonna ritorna su un vaso a due anse della bottega di Orazio Pompei di Castelli, che riporta anche il motto ET SARRIMO BONI AMICI. Il rimando alla Pax Romana voluta dal pontefice Giulio II della Rovere, che nel 1511 perviene ad un solenne trattato di pace tra Colonna e Orsini, è evidente. Il clima di serenità ritrovata viene celebrato nel territorio abruzzese, per decenni teatro delle lotte tra le due famiglie, da tutta una produzione ceramica nota proprio con il nome Colonna-Orsini. E' evocato anche dal rilievo marmoreo del portale del castello di Avezzano, dove due orsi in piedi tengono dei fiori e affiancano uno stemma Colonna e infine da questa medaglia, estremamente suggestiva e nota in pochissimi esemplari.
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Lot # 1032 - Roma. Marcello II (1555), Marcello Cervini degli Spannocchi. Giulio, Girolamo Ceuli zecchiere. D/ Stemma Cervini a targa palmato con sette spighe sormontato da chiavi decussate a doppio cordone e tiara. R/ San Pietro nimbato in piedi di fronte tiene nella destra chiavi legate volte in alto e nella sinistra libro aperto in atto di lettura. CNI 1; M. 5; Berm. 1032. AG. 2.79 g. 26.50 mm. RR. Molto raro. BB/qBB.
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Lot # 1033 - Roma. Innocenzo X (1644-1655) Giovanni Battista Pamphili. Mezzo grosso A. X. D/ Stemma Pamphili a targa sagomata, chiavi sciolte. R/ Busto di San Paolo a sinistra. CNI 157; M. 62; Berm. 1844. AG. 0.85 g. 13.50 mm. R. Alta conservazione e ottima impronta di conio. SPL.
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Lot # 1034 - Roma. Sede Vacante (1740), Camerlengo Cardinal Annibale Albani. Grosso. D/ Stemma Albani oblungo sormontato da padiglione e chiavi oblunghe. R/ Colomba radiante e volante sopra doppio cerchio di fiammelle. CNI 15; M. 12 var. I; Berm. 2719. AG. 1.17 g. 19.00 mm. R. SPL.

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