Dea Moneta
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Lot # 798 - Cassibile. Ibn Al Thumna (1052-1062). Tarì. D/ Legenda pseudo cufica su tre righe; sopra, stella. R/ Legenda pseudo cufica su tre righe; al centro, globetto. Sp. -; Travaini 1995 43; D'Andrea-Contreras (Normans) 72 (Ruggero I); Balog 25. AU. 0.73 g. 12.50 mm. RR. BB+. Nativo probabilmente di Siracusa, Ibn Al Thumna fu esponente della nobiltà araba cittadina, e ne assunse la signoria. Divenuto il più potente emiro di Sicilia, verso il 1050 durante la guerra civile tra gli emiri dell'isola, sconfisse e uccise in battaglia Ibn al-Maklātī, qāʾid di Catania, del quale sposò in seguito la vedova, usurpando il dominio sulla città etnea. Entrò in contrasto con il cognato Ibn al-Ḥawwās, signore di Castrogiovanni, città che tentò di attaccare venendo sconfitto dalle milizie avversarie. A fine febbraio del 1061 si recò a Mileto da Ruggero d'Altavilla, al quale giurò e promise l'appoggio militare nell'impresa contro i musulmani in Sicilia. Per validare la promessa diede in pegno uno dei suoi figli. Il primo tentativo normanno fallì, mentre Ibn al-Thumna dovette asserragliarsi a Catania ma, pochi mesi dopo, i Normanni, guidati da Roberto il Guiscardo presero Messina e, unite le loro forze a quelle di Ibn al-Thumna, sconfissero Ibn al-Ḥawwās dopo aver assediato Castrogiovanni per un mese. L'anno successivo, il 1062, Ibn al-Thumna, arrivò assieme ai guerrieri normanni nei pressi di Entella ma cadde nella trappola tesagli da un gruppo di terrazzani arabi che, dopo averlo attirato con il pretesto di voler avviare una trattativa di pace, si vendicarono per il tradimento assassinandolo. L'attribuzione di questa emissione alla zecca di Cassibile si fonda sul primo ritrovamento e sullo studio di Balog su queste monete 'grezze'per lega e caratteristiche. L'attribuzione però è tutt'oggi discussa salvo il convenire sul fatto che queste tipologie vennero emesse in un periodo di necessità da parte di zecche di fortuna o militari al fine di fare fronte alla liberazione in Sicilia dagli arabi durante l'epoca di Ruggero I.
Lot # 799 - Palermo. Roberto il Guiscardo (1059-1085). Tarì datato 1072, 464 AH. D/ Legenda cufica su quattro righe; in centro globetto. (Per comando / di Roberto Duca / illustrissimo Re / di Sicilia). Legenda cufica marginale. (Nel nome di Dio fu coniato questo dinar di Sicilia, l'anno 464. R/ Legenda cufica su quattro righe; in centro globetto. (Non v'ha divinità / se non Dio / Maometto è l'apostolo / di Dio ). Legenda cufica marginale. (Maometto è l'apostolo di Dio, inviato da lui (a dare) il buon indirizzo, (recare) la vera religione e farla trionfare sopra ogni altra). Sp. 1; Travaini 1995 61; D'Andrea-Andreani 26. AU. 1.01 g. 12.50 mm. RR. Bel BB. Dopo essere divenuto nel 1059 vassallo diretto del Papato ottenendo da Papa Nicolò II l'investitura a duca di Puglia, Calabria e della Sicilia, Roberto aiutò il fratello Ruggero a conquistare quest'ultima, ancora sotto il dominio musulmano. Solo nel 1072 con la presa di Palermo, placate le rivolte bizantine della zona peninsulare, Roberto liberò la Sicilia dai saraceni. Subito dopo la conquista Roberto provvide a riaprire la zecca e fece battere una moneta d'oro di tipo prettamente musulmano paragonabile per peso al quarto di dinar. Per quanto alcuni autori attribuiscano la stessa a Ruggero I, il Lagumina, lo Spinelli e lo Spahr la attribuiscono al Guiscardo per la chiara lettura del nome e del titolo di Re (malek) che, come riferisce Sambon (Repertorio pag. 149) deve essere interpretato in una maniera più vaga rispetto al suo significato latino.
Lot # 800 - Palermo. Roberto il Guiscardo (1059-1085). Tarì, datato 464 AH (1072). D/ Legenda cufica su quattro righe; in centro globetto. (Per comando / di Roberto Duca / illustrissimo Re / di Sicilia). Legenda cufica marginale. (Nel nome di Dio fu coniato questo dinar di Sicilia, l'anno 464. R/ Legenda cufica su quattro righe; in centro globetto. (Non v'ha divinità / se non Dio / Maometto è l'apostolo / di Dio ). Legenda cufica marginale. (Maometto è l'apostolo di Dio, inviato da lui (a dare) il buon indirizzo, (recare) la vera religione e farla trionfare sopra ogni altra). Sp. 1; Travaini 1995 61; MEC 14, 66-67 var; D'Andrea-Andreani 26. AU. 1.06 g. 13.00 mm. RR. Bel BB. Dopo essere divenuto nel 1059 vassallo diretto del Papato ottenendo da Papa Nicolò II l'investitura a duca di Puglia, Calabria e della Sicilia, Roberto aiutò il fratello Ruggero a conquistare quest'ultima, ancora sotto il dominio musulmano. Solo nel 1072 con la presa di Palermo, placate le rivolte bizantine della zona peninsulare, Roberto liberò la Sicilia dai saraceni. Subito dopo la conquista Roberto provvide a riaprire la zecca e fece battere una moneta d'oro di tipo prettamente musulmano paragonabile per peso al quarto di dinar. Per quanto alcuni autori attribuiscano la stessa a Ruggero I, il Lagumina, lo Spinelli e lo Spahr la attribuiscono al Guiscardo per la chiara lettura del nome e del titolo 'malek' (Re) che, come riferisce Sambon (Repertorio pag. 149) deve essere interpretato in una maniera più vaga rispetto al suo significato latino.