SAVONA - REPUBBLICA (1350-1396) - Fiorino
Oro - 3,42 gr. - Diam. 19 mm.
Dritto: Grande giglio - Rovescio: San Giovanni
MIR 525 Rarissimo
BB
Ex Asta Nomisma 62, del 15 e 16 settembre 2020, lotto 931 - q.SPL
E' di circa due secoli il ciclo di vita di una delle monete più importanti della storia dell'Occidente: il fiorino d'oro di Firenze, una vera e propria valuta internazionale del passato. A testimoniare il suo successo furono le numerosissime imitazioni effettuate da zecche italiane e straniere (ricordiamo la sua diffusione in Paesi come Spagna, Francia, Germania, Austria, Polonia, Ungheria e Grecia). Tra le zecche italiane più note che imitarono questa moneta ci furono quella Sabauda e quella di Savona. La prima indicazione sulla battitura dei fiorini savonesi si ha nel contratto di Bartolomeo di Pietra Caprina del 23 marzo 1350 dove viene specificata l'emissione di '... florenos aureos de auro fino et pondere Saone'. Il fiorino savonese viene citato in vari documenti che ne certificano la circolazione; inoltre nell'archivio di stato a Savona sono conservate varie pergamene che riportano indicazioni di fiorini probabilmente savonesi, datate tra il 1355 ed il 1413. L'ultima citazione di battitura è del 1433 quando ad Urbano Interminelli da Lucca, zecchiere, venne affidato un contratto per la lavorazione di mille ducati d'oro ed altrettanti fiorini.