Agrigento. Ruggero I (1072-1101). Multiplo di tarì, 1097-1098. D/ Grande T con asta terminante a freccia tra due globetti e globetto in alto; Legenda cufica circolare con la formula zecca-data ([..] è stato coniato in Sicilia nell'anno [4]91 (1097-1098)). R/ Legenda cufica su tre righe contenente la 'Professione di fede' (Non v'è Dio se non Lui/ Maometto è l'inviato di Dio / non v'è divinità); legenda cufica circolare. Sp. 7. Travaini 126. D'Andrea-Contreras 90. 1.69 g. 14.50 mm. RR. Molto raro. Uno tra gli esemplari di più alto peso censiti. SPL. Come riportato in Travaini 1995, la presenza del titolo di 'imam' attribuito a Ruggero dimostrerebbe l'appartenenza di questa moneta alla zecca di Agrigento. Secondo il Lowick, che per primo attribuì queste monete per via dello studio di un ripostiglio, i primi tarì emessi da questa zecca furono per volontà di Benavert, campione della resistenza islamica nel sud dell'isola, per finanziare la guerra contro i normanni. La zecca di Agrigento oltre ad avere fornito monete per la resistenza islamica fino alla resa del 1086, avrebbe emesso soltanto altre due tarì con tale titolo per conto di Ruggero I (1097-1098) e di Ruggero II (1109-1110).