Dea Moneta
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Lot # 890 - Lucca. Monetazione anonima dei Re Longobardi (650-749). Tremisse con monogramma. D/ LVCA (?) in monogramma. R/ Croce potenziata in cornice di elementi pseudo decorativi. Cf. CNI 1/14 (per tipologia); Cf. Bellesia (Lucca) pp. 20/23; Cf. MIR (Toscana, zecche) 80/85; Cf. Bernareggi 200. AU. 1.10 g. 16.00 mm. RRRR. Leggero sbalzo di metallo nella cornice esterna. Di estrema rarità e fascino, questa moneta appartiene ad una delle più intriganti emissioni longobarde. SPL. L'utilizzo del monogramma è del tutto insolito nella monetazione longobarda che, nelle sue varie emissioni, si mantiene legata a standard e tipologie ben riconoscibili. Pertanto questo fatto testimonia l'importanza della città e dell'autorità residente che si poteva permettere di coniare un 'unicum' per la monetazione circolante dell'epoca. Lo scioglimento del monogramma che per taluni deve essere interpretato come un segno di appartenenza 'Lucana' per quanto riconducibile alla zecca di emissione, viene considerato da autori più recenti come Bellesia il semplice nome della zecca 'Lucca'. Certamente fa specie vedere come per i pochissimi e rarissimi esemplari questo monogramma non abbia la stessa forma ma assuma differenti interpretazioni che ricalcano le precedenti con piccole variazioni. La datazione tra il VII e l' VIII sec. colloca inoltre questa emissione dopo una serie di tremissi bizantini attribuibili ad imperatori e tremissi anonimi con legenda artefatta che si è soliti attribuire alla Tuscia. La pseudo legenda del rovescio, composta da una serie di V e I, mostra infatti come questo tremisse sia già stato sottoposto a un processo di standardizzazione che vede l'originale legenda VICTORIA AVGVSTORVM diventare ormai solo un ricordo.
Lot # 914 - Palermo. Roberto il Guiscardo (1059-1085). Tarì, datato 464 AH (1072). D/ Legenda cufica su quattro righe; in centro globetto. (Per comando / di Roberto Duca / illustrissimo Re / di Sicilia). Legenda cufica marginale. (Nel nome di Dio fu coniato questo dinar di Sicilia, l'anno 464. R/ Legenda cufica su quattro righe; in centro globetto. (Non v'ha divinità / se non Dio / Maometto è l'apostolo / di Dio ). Legenda cufica marginale. (Maometto è l'apostolo di Dio, inviato da lui (a dare) il buon indirizzo, (recare) la vera religione e farla trionfare sopra ogni altra). Sp. 1; Travaini 1995 61; D'Andrea-Contreras (Normans) 26. AU. 1.05 g. 14.00 mm. RR. Bel BB. Dopo essere divenuto nel 1059 vassallo diretto del Papato ottenendo da Papa Nicolò II l'investitura a duca di Puglia, Calabria e della Sicilia, Roberto aiutò il fratello Ruggero a conquistare quest'ultima, ancora sotto il dominio musulmano. Solo nel 1072 con la presa di Palermo, placate le rivolte bizantine della zona peninsulare, Roberto liberò la Sicilia dai saraceni. Subito dopo la conquista Roberto provvide a riaprire la zecca e fece battere una moneta d'oro di tipo prettamente musulmano paragonabile per peso al quarto di dinar. Per quanto alcuni autori attribuiscano la stessa a Ruggero I, il Lagumina, lo Spinelli e lo Spahr la attribuiscono al Guiscardo per la chiara lettura del nome e del titolo 'malek' (Re) che, come riferisce Sambon (Repertorio pag. 149) deve essere interpretato in una maniera più vaga rispetto al suo significato latino.