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Lot # 275 - MEDAGLIE RELIGIOSE – TIPO DEVOZIONALE “SAN BENEDETTO DI NORCIA” – (SEC. XIX). Medaglia giubilare di San Benedetto con appiccagnolo ed anello emessa nel 1880. Le origini della medaglia di San Benedetto sono antichissime, e il suo uso è andato sempre più diffondendosi a partire dal XV e XVI secolo. Le forme della Medaglia sono varie, anche se la più nota – che è quella attualmente in circolazione – è la cosiddetta Medaglia Giubilare di San Benedetto, che deve la sua origine, e dunque la sua autenticità, all’Abbazia di Montecassino, dove fu fatta coniare nell’anno 1880 in occasione del 14° Centenario della nascita del suo fondatore, San Benedetto. Reca al dritto San Benedetto in piedi, con messale e crocifisso ai lati scritte CRVX S. PATRIS BENEDICTI in esergo SX. S.M. CASINO MDCCCLXXX intorno SENTIA MVNIAMVR EIVS IN OBITV NRO PRAE, al rovescio la Croce di San Benedetto con scritte. La tradizione attribuisce alla Croce di San Benedetto un elevato potere di esorcismo e di guarigione. Occorre portare la medaglia con devozione e recitare una preghiera, ricavata dalle iscrizioni in essa contenute C.S.P.B.Crux Sancti Patris Benedicti (Croce del Santo Padre Benedetto) – C.S.S.M.L. Crux Sacra Sit Mihi Lux (La Santa Croce sia mia luce) - N.D.S.M.D. Non Draco Sit Mihi Dux (Non sia il demonio mio condottiero) - V.R.S. Vade Retro Satana (Fatti indietro Satana) N.S.M.V. Num Quam Suade Mihi Vana (Non mi attirare alle vanità) - S.M.Q.L. Sunt Mala Quae Libas (Sono mai le tue bevande) - I.V.B. Ipse Venena Bibas (Bevi tu stesso il tuo veleno) Conservazione SPL (Ø 21.1mm, 3.6g.) coniata in Bronzo (AE) con smalti policromi.
Lot # 276 - MEDAGLIE RELIGIOSE – TIPO DEVOZIONALE. (sec. XVIII) Medaglia con Santa Monica e Sant’Agostino di Ippona. Al dritto SANTA MONICA in alto, al centro figura della Santa verso d. con crocifisso. Al rovescio Sant’Agostino di Ippona, testa del Santo verso s. con mitra e piviale SAN AVGSTINVS. Santa Monica (Tagaste, 331 – Ostia, 27 agosto 387) è stata la madre di Agostino d'Ippona; è venerata come santa dalla Chiesa cattolica, che la ricorda il 27 agosto. Santa Monica è la protettrice delle spose e delle madri cristiane. Monica nacque a Tagaste (l'odierna Souk Ahras, in Algeria), nella Numidia, da una famiglia di etnia berbera, profondamente cristiana e di buone condizioni economiche. Le fu concesso di studiare e ne approfittò per leggere la Bibbia e meditarla. Si sposò con Patrizio, un modesto proprietario di Tagaste (Numidia), non ancora battezzato. Diede alla luce il figlio primogenito Agostino a 22 anni, nel 354. Ebbe un altro figlio, Navigio, e una figlia di cui si ignora il nome. Dette a tutti e tre un'educazione cristiana, soffrendo per la condotta dissoluta di Agostino. Quando egli si trasferì a Roma, decise di seguirlo, ma lui con uno stratagemma la lasciò a terra a Cartagine, mentre s'imbarcavano per Roma. Monica passò la notte in lacrime sulla tomba di san Cipriano (come narra lo stesso Agostino nelle Confessioni, V,8,15). Nel 371 il marito Patrizio si convertì al cristianesimo e si fece battezzare. Patrizio morì l'anno seguente; Monica aveva 39 anni e prese in mano la direzione della casa e l'amministrazione dei beni. Nel 385 Monica poté imbarcarsi per Roma e raggiunse il figlio a Milano, ove egli ricopriva una cattedra di retorica. Il suo amore materno e le sue preghiere favorirono la conversione di Agostino, che ricevette le catechesi di sant'Ambrogio e fu battezzato il 25 aprile 387. La troviamo poi accanto al figlio a Cassiciaco, presso Milano, discutendo con lui e altri familiari di filosofia ed altri argomenti di carattere spirituale e partecipando con sapienza ai discorsi, al punto che Agostino volle trascrivere nei suoi scritti le parole della madre. La cosa suonò inusuale, perché all'epoca alle donne non era permesso prendere la parola. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì. Aveva 56 anni.Aurelio Agostino d'Ippona (in latino: Aurelius Augustinus Hipponensis; Tagaste, 13 novembre 354 – Ippona,  28 agosto 430) è stato un filosofo, vescovo e teologo romano di origine nordafricana e lingua latina. Conosciuto anche come sant'Agostino è  Padre, dottore e santo della Chiesa cattolica, detto anche Doctor Gratiae ("Dottore della Grazia"). È forse il maggiore rappresentante della Patristica dell'Occidente. Se le Confessioni sono la sua opera più celebre, si segnala per importanza, nella vastissima produzione agostiniana, il trattato La città di Dio. Realizzata in bronzo (AE) (Ø 14mm, 0.9 g.). Molto Rara (RR). Conservazione MB/BB (appiccagnolo divelto). Spesso queste medaglie giungono a noi con un elevato stato d’usura frutto dei numerosi anni in cui furono portate con devozione per proteggersi dal “maligno”, si tramandavano di padre in figlio come un vero amuleto di famiglia
Lot # 279 - MEDAGLIE ITALIANE – LOTTO REGNO D’ITALIA/REPUBBLICA ITALIANA. Lotto composto dalla Croce dei Cavalieri di Vittorio Veneto, dal distintivo della Società Gioventù Cattolica Italiana e dal distintivo S.G. (società ginnastica?) ROMA. La croce di Vittorio Veneto realizzata in ferro (FE) brunito misura 47x40mm (è mancante dell’anello trapezoidale). L'Ordine di Vittorio Veneto è un'istituzione onorifica italiana che raggruppa gli insigniti dell'onorificenza commemorativa, costituita dalla sola classe di cavaliere di Vittorio Veneto, istituita nel 1968. Benché formalmente non abrogato, l'Ordine è di fatto posto in quiescenza in quanto, dal 2008, non vi sono più persone viventi insignite o insignibili del cavalierato. L'Ordine fu istituito con legge 263/1968, nel cinquantenario della vittoria italiana nella prima guerra mondiale al fine di «esprimere la gratitudine della Nazione» a tutti i soldati italiani che avendo combattuto durante la prima guerra mondiale, o nelle guerre precedenti, avessero conseguito la croce al merito di guerra o si fossero trovati nelle condizioni per poterne esserne insigniti. Essa era destinata a tutti i reduci che, alla data del 1º gennaio 1968, fossero ancora viventi e godessero dei diritti civili e politici; oltre al diploma di riconoscimento, la legge prevedeva anche, per gli aventi diritto con reddito non superiore al minimo imponibile previsto ai fini dell'imposta complementare, un assegno vitalizio senza reversibilità di 60 000 lire annue, la legge dispose che a beneficiare fossero dell'assegno anche quei combattenti dell'esercito austro-ungarico che avessero partecipato alla guerra nel periodo 1914-1918 e che fossero divenuti cittadini italiani per annessione dei territori conquistati. La decorazione che si aveva diritto a indossare era invece una croce greca piena, incisa, caricata di uno scudetto a forma di stella a cinque punte. Il distintivo della Gioventù Cattolica è realizzato in bronzo (AE) e smalti rossi e bianchi ed è prodotto dalla Johnson, il distintivo S.G. ROMA è realizzato in bronzo (AE) (il piedino) e metallo bianco e smalti policromi (il distintivo) anch’esso prodotto dalla Johnson. Conservazione da BB a SPL.