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Lot # 285 - MEDAGLIE ESTERE – TERZA REPUBBLICA FRANCESE (1900), medaglia non portativa emessa per ricordare l’esposizione universale internazionale del 1900, al dritto REPUBBLIQUE FRANCAISE, testa della Marianna con berretto che volge a destra dietro albero a sinistra veduta di Parigi. Al rovescio EXPOSITION UNIVERSELLE INTERNATIONALE incisore CHAPLAIN Jules (1839-1909) , Un atleta che porta la fiamma, portata in aria da una Vittoria che brandisce una corona di alloro e una palma; Sullo sfondo il Grand Palais. Firmato: J.C. CHAPLAIN. Cartuccia timbrata con il nome del destinatario sull'esergo CSERNA. L'Esposizione Universale del 1900 fu la quinta Esposizione Universale organizzata a Parigi dopo quella del 1855, quella del 1867, quella del 1878 e quella del 1889. Annunciata il 13 luglio 1892, fu inaugurata il 14 aprile dal presidente Émile Loubet, poi apre al pubblico il 15 aprile Termina il 12 novembre, dopo 212 giorni di apertura. Accoglie più di 50 milioni di visitatori. Evento emblematico della Belle Époque, il cui tema è "Il bilancio di un secolo", lascia in eredità a Parigi diversi edifici tra cui il Petit Palais e il Grand Palais.L'Exposition universelle de 1900 est la cinquième Exposition universelle organisée à Paris après celle de 1855, celle de 1867, celle de 1878 et celle de 1889. Annoncée le 13 juillet 1892, elle est inaugurée le 14 avril par le président Émile Loubet, puis elle ouvre au public le 15 avril. Elle se termine le 12 novembre, après 212 jours d'ouverture. Elle accueille plus de 50 millions de visiteurs. Manifestation emblématique de la Belle Époque, dont le thème est « Le bilan d’un siècle », elle lègue à Paris plusieurs bâtiments dont le Petit Palais et le Grand Palais. Medaglia in Bronzo (Ae) (ø 63 Mm), peso 98.2 gr. Conservazione SPL.
Lot # 287 - MEDAGLIE ESTERE – GERMANIA – III REICH (1933-1945), spilla tedesca di “propaganda" nazional-socialista con effige del Führer ADOLF HITLER realizzata in occasione delle elezioni del “5 marzo 1933” che portarono alla vittoria politica del NSDAP ovvero il “Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori”. Il voto ebbe luogo una settimana dopo l'incendio del Reichstag, in cui il parlamento tedesco venne dato alle fiamme probabilmente da un comunista olandese di nome Marinus van der Lubbe: questo episodio, che secondo alcuni storici venne architettato ad arte dai nazisti, contribuì ad abbassare la popolarità del Partito Comunista Tedesco (KPD) e permise ad Hitler di convincere il Presidente Paul von Hindenburg a firmare il "decreto dell'incendio del Reichstag": questa legge d'emergenza rimosse molte delle libertà civili e consentì l'arresto dei dirigenti del KPD poco prima delle elezioni, l'impedimento del voto comunista e il consolidamento della posizione nazionalsocialista. L'affluenza alle urne si attestò al 71,60%. Anche se subì una repressione inferiore rispetto al Partito Comunista, anche il Partito Socialdemocratico fu molto limitato nella sua azione: accusati di connivenza, alcuni dei suoi dirigenti furono costretti ad emigrare a Praga mentre i superstiti agirono nell'ombra. La vista del Parlamento in fiamme, quindi, contribuì moltissimo ad influenzare il risultato di queste elezioni in favore dell'estrema destra. Per i dieci anni a venire, di conseguenza, i deputati si riunirono nella Krolloper. In ogni caso, per assicurarsi una maggioranza ancora più ampia, le organizzazioni naziste monitorarono lo scrutinio delle preferenze: in Prussia, ad esempio, 50000 tra SS, SA e Stahlhelm ebbero l'ordine di controllare i voti come vice sceriffi. Le violenze proseguirono ed anzi aumentarono rispetto agli anni passati, dato che il capo di gabinetto, Adolf Hitler, spalleggiava e proteggeva i più facinorosi tra i propri militanti. I partiti della destra tradizionale e moderata non poterono e non vollero denunciare il clima d'illegalità crescente, nella speranza che il fenomeno nazista fosse passeggero e che in un futuro più o meno prossimo avrebbero potuto attrarre il NSDAP nella loro coalizione. Tuttavia, nonostante un risultato migliore rispetto alle elezioni del novembre 1932, i nazisti non ottennero la maggioranza assoluta né dei voti né dei seggi: alla fine si attestarono al 43,9% mentre i sondaggi li davano a poco più del 50%. Pertanto, Hitler fu costretto a mantenere la sua coalizione con il Partito Popolare Nazionale Tedesco per conservare saldamente le redini dell'esecutivo. Oltre a questo egli aveva bisogno di una maggioranza dei due terzi per far passare il "decreto dei pieni poteri" (una legge che gli permetteva di promulgare leggi senza consultare il Reichstag), che guadagnò intimidendo il Partito di Centro fino a farlo votare per lui. Il disegno di legge venne approvato il 23 marzo; solo i socialdemocratici votarono contro il provvedimento, che entrò in vigore il giorno seguente. Inoltre, la rappresentanza socialdemocratica venne fortemente indebolita dato che ad alcuni deputati socialdemocratici eletti al Reichstag venne impedito di prendere il posto in sala dalle SA. Teoricamente i rappresentanti del Partito Comunista avrebbero contribuito al 17% dei voti al Reichstag, ma vennero, come già ricordato, arrestati tutti. Anche se la legge delega era da intendersi efficace solo per i quattro anni a venire, essa venne formalmente prorogata due volte. Grazie ad essa SPD e KPD vennero dichiarati fuorilegge e la Germania piombò nella dittatura nazista, rimasta in vigore fino al 1945. La spilla in argomento, venne indossata dai sostenitori del Partito e furono realizzate in lamierino stampato in bronzo dorato. Sul dritto della spilla, intorno al volto del profilo di Hitler, è posta una scritta in forma circolare che recita: “EIN VOLK, EIN REICH, EIN FÜHRER” ("UN POPOLO, UN IMPERO, UNA GUIDA"), intervallate da tre svastiche. Completa del suo spillone coevo sul verso perfettamente funzionante per l'indosso su abiti civili. Spilla in BR dorato (ø 3 cm), ottima conservazione con spilla posteriore coeva.