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Lot # 916 - MEDAGLIE ESTERE – REGNO D’ITALIA E GERMANIA NAZISTA – VENTENNIO FASCISTA – ROMA - BERLINO – ESTREMAMENTE RARO (RRRR). Distintivo da giacca dell’Associazione italo-germanica di cultura. Al dritto centralmente a s. una svastica (simbolo nazista) a d. un fascio littorio di tipo imperiale (simbolo fascista) intorno scritta ASSOCIAZIONE ITALO-GERMANICA DI CVLTVRA, su smalti blu, BERLINO, su smalti tricolori neri-bianchi-rossi (i tre colori della bandiera tedesca), ROMA su smalti tricolori verdi-bianchi-rossi (i tre colori della bandiera italiana). Al rovescio, sul piedino, la scritta del produttore F.LLI SENESI VIA BASSINI 53 MILANO. Coniata in bronzo dorato (AE) e smalti multicolori (16,5mm, 5,2g.). Conservazione FDC. Della più grande rarità fra i distintivi del periodo. Esisteva anche la versione tedesca del distintivo realizzata dalla "S. Johnson" per la "Italien Reichsdeutsche Vereinigung"(Associazione Italo-Tedesca). L'Associazione Italo-Germanica svolgeva alla fine degli anni '30, un'intensa e febbrile attività di tipo cultural-propagandistico a favore dell'intervento dell'Italia a fianco della Germania nella guerra alle democrazie occidentali. Tra le altre attività venivano organizzate, nelle principali città italiane, proiezioni di documentari ed in special modo quello sulla Linea Sigfrido, che dovevano trasferire agli spettatori il senso della enorme potenza del Terzo Reich. I soci italiani ricevevano questo distintivo di appartenenza da portare all'occhiello.
Lot # 920 - MEDAGLIE ITALIANE – REGNO D’ITALIA – VITTORIO EMANUELE III (1900-1945) – VENTENNIO FASCISTA (1922-1945) - FRATELLI BORLETTI – MILANO – LOMBARDIA - RARA. Medaglia, portativa con appiccagnolo a staffa, emessa a memoria dell’operato dei Fratelli Borletti dalle loro maestranze. Al dritto una Nike verso a s. sorretta da una mano, in pieno stile liberty. Al rovescio su più righe la scritta NEL GIORNO IN CUI LA MAESTA’ DEL RE D’ITALIA CONSACRA E PREMIA NELLA VITTORIA DELLA LORO INDUSTRIA UNA VITTORIA DELLA PATRIA AI FRATELI BORLETTI GLI IMPIEGATI E LE MAESTRANZE COMPAGNI DEVOTI IN VENTOTTO ANNI DI OSCURE BATTAGLIE IN QUEST’ORA DI LUCIDA GLORIA NEI CIMENTI FUTURI OFFRONO XIV IV MCMXXIV. Realizzata in bronzo (AE). Rara, non censita nei repertori da noi consultati. Conservazione: BB. (peso gr.18.6, Ø 36.9mm). La Fratelli Borletti era un'azienda di Milano, nota per essere la proprietaria del marchio Veglia-Borletti. Fondata da Romualdo Borletti nel 1897 per produrre orologi su licenza della Società americana Westclock e di vari marchi svizzeri e tedeschi. Fu sviluppata dai figli Aldo e Senatore Borletti che convertirono l'azienda ad una produzione militare durante la Prima guerra mondiale. Alla fine del conflitto l'azienda fu riconvertita a produzioni civili nel campo della meccanica di precisione: tra i suoi prodotti vi erano oltre agli orologi, strumenti per auto (in particolare contachilometri), macchine per cucire e strumenti di misura. Col marchio Veglia venivano identificate le linee di prodotto riguardante orologi, tachimetri e contachilometri. L'azienda ottenne importanti riconoscimenti, tra cui due premi Compasso d'oro: il primo con la Macchina da cucire superautomatica modello 1102 di Marco Zanuso nel 1956 e il secondo nel 1964 con la sveglia Sferyclock progettata da Rodolfo Bonetto. Dopo la Seconda guerra mondiale la Borletti fu diretta da Senatore Borletti jr figlio di Aldo e dalla sua morte prematura nel 1974 dal fratello Ferdinando. Sotto la loro direzione l'azienda si sviluppò fortemente diventando una delle imprese leader nella componentistica auto. La Borletti sviluppò la propria attività anche all'estero ed in particolare in Francia, in Argentina e in Canada. Nel dopoguerra, a seguito di un riassetto azionario familiare, entrò Fiat nel capitale. Nel 1985 Ferdinando Borletti decise di ritirarsi dalla guida operativa della società e cedette la partecipazione della famiglia alla Fiat, che la assorbì completamente, incorporandola nella Magneti Marelli; nello stesso anno il settore "Strumenti di misura e controllo per la meccanica" viene ceduto alla LTF SpA. L'azienda è stata attiva anche nel campo sportivo, tramite il suo dopolavoro. Nel 1930 i dirigenti della fabbrica formarono una squadra di impiegati, la Dopolavoro Borletti, che nel 1931 prese parte alla Coppa Motta di pallacanestro e in seguito partecipò con buoni risultati alla prima divisione. La squadra, di proprietà dell'azienda fino al 1947, in seguito sarebbe diventata attraverso la fusione con la Triestina Milano l'attuale Olimpia Milano (di cui la Borletti fu il primo sponsor). La famiglia Borletti fu una delle famiglie più rilevanti del capoluogo lombardo, attiva nel mecenatismo e proprietaria di una grande villa in via San Vittore 40: la villa, costruita nel 1936 e coprogettata da Gio Ponti, è considerata uno degli edifici storici dell'architettura moderna in città, nonostante versi in stato di cattiva conservazione. La famiglia è stata tra i fondatori de La Rinascente, dell'Upim e della Standa. Dal 1917 ai primi anni Settanta la famiglia fu anche proprietaria dei primi due.