MEDAGLIE ITALIANE – REGNO D’ITALIA- VITTORIO EMANUELE III (1900-1945) – VENTENNIO FASCISTA (1922-1943) – COLONIALE – X BATTAGLIONE ARABO SOMALO – RARISSIMA (RRR). Medaglia coloniale, portativa con appiccagnolo ed anello, emessa per ricordare il decimo battaglione arabo-somalo. Al dritto Ascari a s. che regge un vessillo centralmente, in smalti policromi e scritta X, intorno GOVERNATORATO DEI GALLA E DEI SIDAMA. Al rovescio scudo etiope con lance e paesaggio africano centralmente X BATTAGLIONE ARABO SOMALO. Realizzata in bronzo (AE) e smalti policromi (Ø 30.2mm, 10.5g.). Riferimenti Zorzetto 167. SPL. Nel 1934, in vista dell'invasione dell'Etiopia, il RCTC della Somalia italiana fu riorganizzato e rafforzato, mobilitando 12 battaglioni arabo-somali e 6 gruppi bande dubat; esso costituì un Corpo indigeni somali, al comando del generale Luigi Frusci, inserito nel comando delle forze armate della Somalia italiana del generale Rodolfo Graziani insieme al Settore "Somalia Occidentale" del generale Carlo Geloso, con compiti di presidio. Ascari somali inquadrati nell'artiglieria italiana nel 1936 durante la guerra d'Etiopia. Sul fronte sud della guerra d'Etiopia, mentre Badoglio era impegnato nella prima battaglia del Tembien, le truppe di Ras Destà mossero verso Dolo per attaccare l'armata di Rodolfo Graziani. A Graziani era stato ordinato di mantenere una difesa attiva al fine di mantenere impegnato nel sud il maggior numero di truppe nemiche e di non passare all'offensiva. Prontamente informato del movimento delle truppe di Ras Destà, lo attese pronto allo scontro. Il 20 gennaio 1936 Graziani occupò la città di Neghelli. Dopo la vittoria su ras Destà, contro Graziani furono schierate le truppe abissine al comando di Wehib Pascià, un generale turco al servizio dell'imperatore etiopico. Wehib cercò di attirare Graziani in una trappola facendolo spingere il più possibile nel deserto dell'Ogaden. Ma nello svolgere tale operazione i reparti italiani ed il Corpo indigeni somali inflissero gravissime perdite agli abissini da far fallire l'operazione e da mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza dell'armata abissina. In aprile le truppe italo-somale di Graziani poterono così occupare Harar, Dagahbùr e Dire Daua. Le operazioni della guerra d'Etiopia furono le ultime del RCTC della Somalia italiana in quanto tale, poiché dopo la proclamazione dell'Impero fu fuso con quello dell'Eritrea nelle Forze armate dell'Africa Orientale Italiana.