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Lot # 1007 - STORIA POSTALE – PORTOFINO – RAPALLO- FORLI’. Lotto di storia postale composto da una lettera, consta di tre fogli manoscritti, spedita nel 1934 dall’Hotel Portofino Vetta ed affrancata con francobollo da 50 centesimi, diretta a Roma + Biglietto postale da 30 centesimi affrancato con due francobolli da 20 e 30 centesimi, manoscritto al suo interno, spedito da Forlì e diretto a Bologna. Conservazione BB. L’hotel, inaugurato nel 1908, con uno stampo marcatamente liberty, nelle idee di Gaggini, era il ritrovo italico del “bel mondo”. Il finanziere svizzero intuisce per primo le potenzialità del Monte di Portofino nella nascente “industria del turismo” italiana. Pensò ad un belvedere con tre cannocchiali, per “prendere fiato”, potendo far spaziare la vista dalle Alpi Apuane fino alla costa francese, abbracciando l’intera Liguria. La struttura si trova proprio nel cuore del Parco di Portofino, area protetta, in cui si trova il borgo di San Fruttuoso e, dall’altra parte del monte, la Cervara e Portofino (mare). Gaggini, che tra i suoi antenati vantava alcuni famosi scultori di marmo, aveva una ben precisa idea in testa: fare del Kulm e del Promontorio, un prolungamento ideale della sua Svizzera. E l’idea funzionò: nella “Belle Époque”, il Kulm divenne effettivamente uno degli alberghi più famosi al mondo. Tra i suoi ospiti illustri, si annoverano la Regina Madre Margherita di Savoia, Gabriele D’Annunzio, Giacomo Puccini, Guglielmo Marconi e facoltosi clienti, provenienti da ogni parte del mondo, per i quali l’albergo è stato fonte di ispirazione e salubrità. Gabriele D’Annunzio è colui che “tradusse” il nome “Portofino Kulm” in italiano con il nome “Portofino Vetta”. La “Vetta” di Portofino, divenne presto la nuova meta mondiale dell’aristocrazia: qui arrivarono anche Nietzsche e in seguito Rosa Luxemburg, nonché molti esuli russi. La Regina Madre, dal 1908 lo elesse quale “luogo ideale per le vacanze di famiglia reale e corte“, per l’aria salubre, i bagni di sole, le passeggiate sul monte e, soprattutto, per la “vista meravigliosa sui due Golfi”. L’epopea gloriosa del Kulm, iniziò a spegnersi con l’avvento della Prima Guerra Mondiale: l’albergo diventò prima, un campo di prigionia per gli austro ungarici, poi ospedale militare con gli ufficiali feriti. L’albergo, fu anche il luogo di incontro di numerose personalità diplomatiche, legate ai successivi “trattati di pace” di Genova e Rapallo.

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