Dea Moneta
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Lot # 677
Pio IX – Pro Petri Sede- Molto Rara (RR). Decorazione coniata, emessa e distribuita il 12 novembre 1860 ai militari che avevano preso parte alla campagna del 1860. La particolarità della Croce traforata, posta rovesciata, vuol ricordare il martirio di San Pietro. Al d. * PRO PETRI SEDE - = PIO • IX • P • M • A • XV croce rovesciata in campo aperto coronata da serpente. Al r. VICTORIA QVAE VINCIT MVNDVM FIDES NOSTRA * croce rovesciata in campo aperto coronata da serpente. Decorazione realizzata in bronzo argentato o argento (AE argentato o Ag) (40x50mm, 22.7g.). Conservazione SPL. Riferimenti Bart. XV-12. Il 18 settembre 1860 nell'area compresa tra i comuni di Camerano, Castefidardo, Loreto, Numana, Osimo, Porto Recanati, Recanati, Sirolo e Ancona avvenne lo storico scontro militare tra l'esercito piemontese guidato dal generale Enrico Cialdini e quello pontificio comandato dal generale francese Louis Cristophe Leon Juchault de La Moricière a cui venne dato il nome di battaglia di Castelfidardo. I pontifici dovevano arrivare ad Ancona ed attendere l'aiuto degli austriaci dall'Adriatico, mentre i piemontesi dovevano impedirglielo. Alle 9.30 la manovra di avanzamento a pettine da parte di tre colonne pontificie lungo il litorale Adriatico, tra Porto Recanati e Numana, stava avendo la meglio: la prima colonna di sinistra del de Pimodan, infatti, aveva fatto indietreggiare nell'altura di Monte Oro i bersaglieri piemontesi che nonostante l'esiguo numero si battevano da leoni. Quando, forse colpito da fuoco amico, il generale de Pimodan venne colpito mortalmente, le sue truppe, privi di ordini chiari, iniziarono uno sbandamento pauroso. La Moricière che non avrebbe dovuto sostenere gli scontri con le proprie truppe ma avrebbe dovuto proseguire in tutta fretta verso Ancona, invece si fermò e, invece di lasciare al suo destino de Pimodan, decise di gettare anche la seconda colonna nella battaglia. Tutto ciò diede il tempo al grosso dell'esercito piemontese di intervenire, bombardare la vallata, accerchiare e vincere i papalini. Alle ore 14.00 la battaglia era conclusa. I caduti degli opposti eserciti (88 pontifici e 66 piemontesi) furono seppelliti sul campo di battaglia in fosse separate. Il 18 settembre 1861 i patrioti marchigiani iniziarono a costruire un imponente Sacrario-Ossario che venne terminato nel 1880. Le spoglie dei soldati piemontesi e pontifici furono poste in avelli separati, rispettando la posizione che avevano sul campo: verso il mare Adriatico i pontifici e verso la collina di Monte Oro i piemontesi. (Notizie storiche tratte dall'articolo di Eugenio Paoloni pubblicato dal Corriere della Sera il 18.12.2010 )
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