Dea Moneta
login
Banner Antivm E-Live 24
Lot # 723 - MEDAGLIE ITALIANE – REGNO D’ITALIA – VITTORIO EMANUELE III (1900-1945) – SOCIETA’ DANTE ALIGHIERI. Medaglietta tipo ciondolo della società Dante Alighieri. A dritto il volto del Sommo Poeta laureato verso s. con fascio littorio a d. sotto S.N. DANTE ALIGHIERI in alto GIORNATA DEGLI ITALIANI NEL MONDO. Realizzata in metallo argentato (28x21mm, 3,7 g.). Conservazione BB. La Società Dante Alighieri è un'istituzione culturale italiana che ha lo scopo di tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo. Fa parte degli Istituti di cultura nazionali dell'Unione europea (EUNIC). Ideata e proposta a Macerata nel 1888 dall'irredentista triestino Giacomo Venezian, allora docente di diritto in quell'università e poi volontario nella prima guerra mondiale caduto sul Carso, fu fondata nel 1889 da un gruppo d'intellettuali guidati da Giosuè Carducci, che diramarono un «Manifesto agli italiani». Venne eretta in fondazione con Regio Decreto del 18 luglio 1893, n. 347; e con d.l. n. 186 del 27 luglio 2004 è assimilata, per struttura e finalità, alle ONLUS. La storia della Società è intimamente legata all'identità italiana e allo spirito nazionalistico del periodo postrisorgimentale. Nella prima guerra mondiale la Dante si schierò attivamente a favore dell'intervento e si portò nel Ventennio sulle posizioni politico-culturali del fascismo, collaborando strettamente con gli Istituti Fascisti di Cultura. Solo nel dopoguerra la Dante si scrollò di dosso queste eredità e si riavvicinò alla promozione del patrimonio culturale italiano in Italia e nel mondo. Nel 1921 la Società fu promotrice dell'emissione di una serie di francobolli commemorativi del VI Centenario della Morte di Dante Alighieri. Il suo scopo primario, come recita l'articolo 1 dello Statuto sociale, è quello di "tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all'estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l'amore e il culto per la civiltà italiana". Per il conseguimento di queste finalità, la Dante Alighieri si affida a quasi 500 comitati, di cui 400 attivi all'estero. I comitati realizzano corsi di lingua italiana e manifestazioni culturali di vario genere, dall'arte figurativa alla musica, dallo sport al cinema, dal teatro alla moda, fino alla letteratura. Per mezzo dei Comitati all'estero, inoltre, la "Dante Alighieri" istituisce scuole, biblioteche, diffonde libri e pubblicazioni, promuove conferenze, escursioni culturali e manifestazioni artistiche e musicali, assegna premi e borse di studio. La sede centrale è a Roma, in Palazzo Firenze.
Lot # 732 - MEDAGLIE ITALIANE – REGNO D’ITALIA – VITTORIO EMANUELE III (1900-1945), Pin-distintivo della Giornata delle Due Croci emesso a ricordo della festa del 1937. A forma di scudo etiopico al centro le due croci, in vernice rossa, e fascio littorio in centro GIORNATA DELLE DUE CROCI A. XV e II DELL’IMP, rovescio liscio con nome produttore PICCHIANI E BARLACCHI. Realizzato in lamierino di Bronzo (AE),( Ø 23mm, 3.5g.), conservazione SPL con spilla coeva al retro. Le varie iniziative di aiuto agli ammalati di tubercolosi vennero chiamate “crociate”, in quanto avevano come logo la doppia croce o croce di Lorena, adottata nell’antichità dai crociati nelle battaglie contro gli infedeli. A partire dalla conferenza internazionale sulla tubercolosi di Berlino del 1902, questa croce diventerà il simbolo di tutte le campagne antitubercolari, un immediato segno di riconoscimento che accomunerà tutte le manifestazioni di lotta alla tubercolosi. All’inizio, per aumentare la raccolta fondi in alcune città vennero ideate delle feste : a Roma e a Torino furono chiamate Giornate antitubercolari, mentre a Bergamo fu detta Festa delle Rose. Successivamente sulla scorta di quanto accadeva all’estero anche in Italia venne ripresa la Giornata del Fiore (nata in Svezia nel 1907) e la prima si svolse a Torino nel 1914, su proposta della crociata contro al tbc del 4 luglio 1913. Nel periodo 1915-1921 a causa degli eventi bellici e per la pandemia di Spagnola non si svolse alcun evento. La Festa del fiore riprese nel 1922 e nel 1925 il Ministero dell’Interno decise che la festa avvenisse in un giorno prestabilito da fare coincidere con una ricorrenza oppure una festa memorabile. Nel 1925 aderirono 30 provincie, nel 1926 furono 60 e si decise di festeggiare il 6 giugno (giorno dello Statuto), le provincie divennero 70 nel 1927. Nel 1928 il Duce la estese a tutto il territorio nazionale. In quelle occasioni veniva emesso materiale pubblicitario di vario genere che andava richiesto alla segreteria della Federazione Italiana Nazionale Fascista. Il materiale cartaceo era assai più numeroso di quello metallico. Nonostante gli sforzi la Festa non ebbe grande successo e fu così che nel 1931 si decise di unire la Festa del fiore e la Giornata della Doppia Croce (pubblicizzata con la Croce di Lorena) in una unica festa detta “Giornata del Fiore e della Doppia Croce), da celebrare il giorno di Pasqua. Al fine di coinvolgere un numero sempre maggiore di persone, dal 1934 al 1940 questa giornata fu indetta insieme a quella della Croce Rossa Italiana, da cui la denominazione “Giornata delle Due Croci”, Durante questa Giornata venivano proposti distintivi con la doppia Croce. Alla raccolta fondi diedero un forte impulso anche le campagne antitubercolari indette annualmente dal Duce dal 1931 al 1940 della durata di 40 giorni, organizzate in 92 provincie e nelle colonie. Le campagne adottarono sia il motto della Federazione Italiana Nazionale Fascista. “Viribus Unitis” sia il simbolo della doppia croce, iniziavano anch’esse nel giorno di Pasqua, ciòè in coincidenza della Giornata delle due Croci e si protraevano fino a Pentecoste, in questo periodo si distribuiva materiale pubblicitario di ogni genere (spille, distintivi, matite, saponette ecc.) acquistati dalla Federazione nel quantitativo voluto e non restituibili e soprattutto veniva promossa la vendita dei famosi chiudilettera. Le campagne ripresero dopo gli eventi bellici a partire del 1949 per chiudersi definitivamente nel 2000. Si tratta di oggetti di facile acquisizione visti i prezzi medi ma vanno a far parte di una interessante collezione storica del nostro Paese.
Lot # 733 - MEDAGLIE ITALIANE – REGNO D’ITALIA – VITTORIO EMANUELE III (1900-1945), Pin-distintivo della Giornata delle Due Croci emesso a ricordo della festa. A forma di campanella a lato incisa la Croce di Lorena e la scritta VIRIBVS VNITIS, all’interno sonaglino. Realizzato in lamierino di Bronzo (AE),(15X13mm, 1.8g.), conservazione SPL. Le varie iniziative di aiuto agli ammalati di tubercolosi vennero chiamate “crociate”, in quanto avevano come logo la doppia croce o croce di Lorena, adottata nell’antichità dai crociati nelle battaglie contro gli infedeli. A partire dalla conferenza internazionale sulla tubercolosi di Berlino del 1902, questa croce diventerà il simbolo di tutte le campagne antitubercolari, un immediato segno di riconoscimento che accomunerà tutte le manifestazioni di lotta alla tubercolosi. All’inizio, per aumentare la raccolta fondi in alcune città vennero ideate delle feste : a Roma e a Torino furono chiamate Giornate antitubercolari, mentre a Bergamo fu detta Festa delle Rose. Successivamente sulla scorta di quanto accadeva all’estero anche in Italia venne ripresa la Giornata del Fiore (nata in Svezia nel 1907) e la prima si svolse a Torino nel 1914, su proposta della crociata contro al tbc del 4 luglio 1913. 937Nel periodo 1915-1921 a causa degli eventi bellici e per la pandemia di Spagnola non si svolse alcun evento. La Festa del fiore riprese nel 1922 e nel 1925 il Ministero dell’Interno decise che la festa avvenisse in un giorno prestabilito da fare coincidere con una ricorrenza oppure una festa memorabile. Nel 1925 aderirono 30 provincie, nel 1926 furono 60 e si decise di festeggiare il 6 giugno (giorno dello Statuto), le provincie divennero 70 nel 1927. Nel 1928 il Duce la estese a tutto il territorio nazionale. In quelle occasioni veniva emesso materiale pubblicitario di vario genere che andava richiesto alla segreteria della Federazione Italiana Nazionale Fascista. Il materiale cartaceo era assai più numeroso di quello metallico. Nonostante gli sforzi la Festa non ebbe grande successo e fu così che nel 1931 si decise di unire la Festa del fiore e la Giornata della Doppia Croce (pubblicizzata con la Croce di Lorena) in una unica festa detta “Giornata del Fiore e della Doppia Croce), da celebrare il giorno di Pasqua. Al fine di coinvolgere un numero sempre maggiore di persone, dal 1934 al 1940 questa giornata fu indetta insieme a quella della Croce Rossa Italiana, da cui la denominazione “Giornata delle Due Croci”, Durante questa Giornata venivano proposti distintivi con la doppia Croce. Alla raccolta fondi diedero un forte impulso anche le campagne antitubercolari indette annualmente dal Duce dal 1931 al 1940 della durata di 40 giorni, organizzate in 92 provincie e nelle colonie. Le campagne adottarono sia il motto della Federazione Italiana Nazionale Fascista. “Viribus Unitis” sia il simbolo della doppia croce, iniziavano anch’esse nel giorno di Pasqua, ciòè in coincidenza della Giornata delle due Croci e si protraevano fino a Pentecoste, in questo periodo si distribuiva materiale pubblicitario di ogni genere (spille, distintivi, matite, saponette ecc.) acquistati dalla Federazione nel quantitativo voluto e non restituibili e soprattutto veniva promossa la vendita dei famosi chiudilettera. Le campagne ripresero dopo gli eventi bellici a partire del 1949 per chiudersi definitivamente nel 2000. Si tratta di oggetti di facile acquisizione visti i prezzi medi ma vanno a far parte di una interessante collezione storica del nostro Paese.
Lot # 736 - MEDAGLIE ITALIANE – REGNO D’ITALIA – VITTORIO EMANUELE III (1900-1945), Pin – distintivo di forma pentagonale della Società Dante Alighieri. Al dritto busto del poeta fiorentino a s. ai lati fasci littori SOC. NAZ. DANTE ALIGHIERI. Al rovescio spilla coeva e scritta del produttore NELLI di Firenze, doppio marchio e titolo del metallo M800 (?). Realizzato in metallo argentato e smalto blu, (22x21mm, 3.4 g.), conservazione SPL. La Società Dante Alighieri è un'istituzione culturale italiana che ha lo scopo di tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo. Fa parte degli Istituti di cultura nazionali dell'Unione europea (EUNIC). Ideata e proposta a Macerata nel 1888 dall'irredentista triestino Giacomo Venezian, allora docente di diritto in quell'università e poi volontario nella prima guerra mondiale caduto sul Carso, fu fondata nel 1889 da un gruppo d'intellettuali guidati da Giosuè Carducci, che diramarono un «Manifesto agli italiani». Venne eretta in fondazione con Regio Decreto del 18 luglio 1893, n. 347; e con d.l. n. 186 del 27 luglio 2004 è assimilata, per struttura e finalità, alle ONLUS. La storia della Società è intimamente legata all'identità italiana e allo spirito nazionalistico del periodo postrisorgimentale. Nella prima guerra mondiale la Dante si schierò attivamente a favore dell'intervento e si portò nel Ventennio sulle posizioni politico-culturali del fascismo, collaborando strettamente con gli Istituti Fascisti di Cultura. Solo nel dopoguerra la Dante si scrollò di dosso queste eredità e si riavvicinò alla promozione del patrimonio culturale italiano in Italia e nel mondo. Nel 1921 la Società fu promotrice dell'emissione di una serie di francobolli commemorativi del VI Centenario della Morte di Dante Alighieri. Il suo scopo primario, come recita l'articolo 1 dello Statuto sociale, è quello di "tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all'estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l'amore e il culto per la civiltà italiana". Per il conseguimento di queste finalità, la Dante Alighieri si affida a quasi 500 comitati, di cui 400 attivi all'estero. I comitati realizzano corsi di lingua italiana e manifestazioni culturali di vario genere, dall'arte figurativa alla musica, dallo sport al cinema, dal teatro alla moda, fino alla letteratura. Per mezzo dei Comitati all'estero, inoltre, la "Dante Alighieri" istituisce scuole, biblioteche, diffonde libri e pubblicazioni, promuove conferenze, escursioni culturali e manifestazioni artistiche e musicali, assegna premi e borse di studio. La sede centrale è a Roma, in Palazzo Firenze.
Lot # 737 - MEDAGLIE ITALIANE – REGNO D’ITALIA – VITTORIO EMANUELE III (1900-1945), Pin-distintivo della Giornata delle Due Croci emesso a ricordo della festa del 1937. A forma di tucul (tipica casa etiope) a lato in vernice rossa, le due croci e scritta AXV sopra GIORNATA DELLE DUE CROCI, all’interno sonaglino. Realizzato in lamierino di Bronzo (AE),( Ø 21mm, 3.6g.), conservazione SPL. Le varie iniziative di aiuto agli ammalati di tubercolosi vennero chiamate “crociate”, in quanto avevano come logo la doppia croce o croce di Lorena, adottata nell’antichità dai crociati nelle battaglie contro gli infedeli. A partire dalla conferenza internazionale sulla tubercolosi di Berlino del 1902, questa croce diventerà il simbolo di tutte le campagne antitubercolari, un immediato segno di riconoscimento che accomunerà tutte le manifestazioni di lotta alla tubercolosi. All’inizio, per aumentare la raccolta fondi in alcune città vennero ideate delle feste : a Roma e a Torino furono chiamate Giornate antitubercolari, mentre a Bergamo fu detta Festa delle Rose. Successivamente sulla scorta di quanto accadeva all’estero anche in Italia venne ripresa la Giornata del Fiore (nata in Svezia nel 1907) e la prima si svolse a Torino nel 1914, su proposta della crociata contro al tbc del 4 luglio 1913. Nel periodo 1915-1921 a causa degli eventi bellici e per la pandemia di Spagnola non si svolse alcun evento. La Festa del fiore riprese nel 1922 e nel 1925 il Ministero dell’Interno decise che la festa avvenisse in un giorno prestabilito da fare coincidere con una ricorrenza oppure una festa memorabile. Nel 1925 aderirono 30 provincie, nel 1926 furono 60 e si decise di festeggiare il 6 giugno (giorno dello Statuto), le provincie divennero 70 nel 1927. Nel 1928 il Duce la estese a tutto il territorio nazionale. In quelle occasioni veniva emesso materiale pubblicitario di vario genere che andava richiesto alla segreteria della Federazione Italiana Nazionale Fascista. Il materiale cartaceo era assai più numeroso di quello metallico. Nonostante gli sforzi la Festa non ebbe grande successo e fu così che nel 1931 si decise di unire la Festa del fiore e la Giornata della Doppia Croce (pubblicizzata con la Croce di Lorena) in una unica festa detta “Giornata del Fiore e della Doppia Croce), da celebrare il giorno di Pasqua. Al fine di coinvolgere un numero sempre maggiore di persone, dal 1934 al 1940 questa giornata fu indetta insieme a quella della Croce Rossa Italiana, da cui la denominazione “Giornata delle Due Croci”, Durante questa Giornata venivano proposti distintivi con la doppia Croce. Alla raccolta fondi diedero un forte impulso anche le campagne antitubercolari indette annualmente dal Duce dal 1931 al 1940 della durata di 40 giorni, organizzate in 92 provincie e nelle colonie. Le campagne adottarono sia il motto della Federazione Italiana Nazionale Fascista. “Viribus Unitis” sia il simbolo della doppia croce, iniziavano anch’esse nel giorno di Pasqua, ciòè in coincidenza della Giornata delle due Croci e si protraevano fino a Pentecoste, in questo periodo si distribuiva materiale pubblicitario di ogni genere (spille, distintivi, matite, saponette ecc.) acquistati dalla Federazione nel quantitativo voluto e non restituibili e soprattutto veniva promossa la vendita dei famosi chiudilettera. Le campagne ripresero dopo gli eventi bellici a partire del 1949 per chiudersi definitivamente nel 2000. Si tratta di oggetti di facile acquisizione visti i prezzi medi ma vanno a far parte di una interessante collezione storica del nostro Paese.
Lot # 746 - MEDAGLIE ITALIANE – REPUBBLICA ITALIANA (1946) - 1 RGT. GRANATIERI DI SARDEGNA; Spilla con al dritto stemma centrale del reparto retto da due leoni a s. e a d. in alto sun un festone la scritta A ME LE GUARDIE. Al rovescio liscio con punzoni su uno e scritto 800, l’latro è illeggibile. Realizzata in argento (AG) (36x31mm, 11g.).. Conservazione SPL. Il 1º Reggimento "Granatieri di Sardegna" è un reggimento di fanteria dell'Esercito Italiano. Esso è inquadrato nella Brigata meccanizzata "Granatieri di Sardegna" ed ha sede a Roma, presso la caserma "M.d.O. A. Gandin" (nel luogo in cui è situato il forte Pietralata, presso l'omonimo quartiere di Roma). Discende dalla Brigata Guardie costituita a seguito del riordino dell'Arma di Fanteria previsto dall'ordinamento del 25 ottobre 1831 e formata con il 1º Reggimento Granatieri (in vita dal 18 aprile 1659) ed il Reggimento Cacciatori (costituito il 13 luglio 1774). Con decreto 20 aprile 1850, la Brigata prende il nome di Brigata Granatieri, composta dal 1º e 2º Reggimento Granatieri conservando la precedenza sulle altre Brigate di Fanteria. Nel novembre 1852 la brigata ha assorbito le compagnie del disciolto Reggimento "Cacciatori di Sardegna", assumendo la denominazione di Brigata "Granatieri di Sardegna". Sciolta il 25 ottobre 1871, unitamente alle altre brigate permanenti, la brigata venne ricostituita il 2 gennaio 1881 con la precedente denominazione (Brigata "Granatieri di Sardegna") riunendo ancora il 1º e 2º Reggimento Granatieri. In esecuzione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento dell'Esercito, che prevede la costituzione delle Brigate su tre reggimenti, inquadra anche il 3º Reggimento "Granatieri di Sardegna" (costituito il 1º dicembre 1926) e prende il nome di XXI Brigata di Fanteria. Assegnata, assieme al 13º Reggimento Artiglieria, alla 21ª Divisione Militare Territoriale di Roma a seguito del decreto 8 febbraio 1934 la Brigata diviene Divisione di Fanteria "Granatieri di Sardegna". Con la formazione delle divisioni binarie, nel 1939 la grande unità inquadra ancora il 1º e 2º Reggimento "Granatieri di Sardegna" ed il 13º Reggimento Artiglieria per Divisione di Fanteria ed aggiunge al proprio nominativo il numerico (21ª). L'8 settembre 1943, alla proclamazione dell'armistizio, la Divisione, che è alle dipendenze del Corpo d'Armata Motocorazzato, ha le proprie unità schierate nella zona sud di Roma, a protezione delle vie d'accesso alla Capitale. La reazione agli attacchi portati dalle forze tedesche si sviluppa particolarmente a cavallo della via Ostiense ed ha termine solo la sera del 10 settembre 1943, data sotto la quale la Divisione viene considerata sciolta. Il 15 maggio 1944 è nuovamente in vita, in Sardegna, quale Divisione Granatieri, per trasformazione del Raggruppamento Granatieri. È costituita da 1º e 2º Reggimento Granatieri, dal 32º e 132º Reggimento Fanteria Carrista, dal 553º e 548º Reggimento Artiglieria (quest'ultimo sostituito il successivo 14 luglio dal 507º Reggimento, formato per trasformazione del 7º Reggimento di C.A.), dalla 205ª compagnia mista del genio e da elementi dei servizi. Nella prima decade di agosto i due reggimenti granatieri sono inviati sul continente e passano alle dipendenze della Divisione "Friuli". Con il personale della divisione, sciolta in data 31 agosto dello stesso 1944, vengono formati il 1º e 2º Reggimento Guardie mentre aliquote di personale qualificato sono cedute alla Divisione "Cremona". La grande unità viene ricostituita il 1º aprile 1948 in Roma quale Divisione di Fanteria "Granatieri di Sardegna" con il 1º Reggimento Granatieri, il 17º Reggimento Fanteria "Acqui", il 13º Reggimento Artiglieria da Campagna ai quali si uniscono nel 1951 un Battaglione Genio Pionieri e nel 1959 il 1º Reggimento Bersaglieri Corazzato; tale rimane sino al 1º novembre 1976 allorché, nel quadro della ristrutturazione dell'Esercito viene contratta a Brigata Meccanizzata "Granatieri di Sardegna" e nella stessa confluiscono varie unità che danno vita ai Battaglioni Granatieri 1° "Assietta", 2° "Cengio" e 3° "Guardie", al 1º Battaglione Bersaglieri "La Marmora", al 6º Battaglione Carri "M.O. Scapuzzi", al 13º Gruppo Artiglieria da Campagna "Magliana" ed al Battaglione Logistico "Granatieri di Sardegna". Ne fanno parte anche il Reparto Comando e Trasmissioni ed una compagnia controcarri. Il motto a me le guardie deriva dal grido lanciato dal duca di Savoia ai Granatieri che il 30 maggio 1848 si lanciarono in un corpo a corpo contro gli austriaci a Goito, nel corso della prima guerra d'Indipendenza.
Lot # 747 - MEDAGLIE ITALIANE – REPUBBLICA ITALIANA (1946) - 5 RGT. LANCIERI DI NOVARA, Spilla a forma di aquila con stemma sul petto in basso festone con scritta ALBIS ARDUA. Al rovescio liscio con spilla e punzone 825. Realizzata in argento e smalti colorati. (30x25mm, 7.8g.). . Conservazione SPL. Costituito il 24 dicembre 1828 come Reggimento Dragoni di Piemonte, assume l'attuale denominazione il 3 gennaio 1832. Inquadrato nell'Armata Sarda combatte nella I Guerra d'Indipendenza (1848-49), in Crimea (1855-56) col 1° Squadrone e nella Seconda Guerra d'Indipendenza (1859). Inserito nell'Esercito Italiano, partecipa alla Campagna del 1860-61 nel centro e meridione d'Italia. Nel 1866 è a Custoza (III Guerra d'Indipendenza) e nel 1870 partecipa alle operazioni per la presa di Roma. Mobilita, a più riprese, personale per la campagna di Eritrea negli anni 1887-88 e 1895-96. Invia personale alla Campagna di Libia nel 1911-12 e dal 1916 partecipa alla 1^ Guerra Mondiale combattendo nell'epica battaglia di Pozzuolo del Friuli (29 e 30 ottobre 1917) e Vittorio Veneto nel 1918. Nel 1935 dà vita al 12° squadrone carri veloci che viene inviato in Eritrea. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il Reggimento partecipa alle operazioni alla fronte occidentale alpina, quindi, inquadrato nella Divisione Celere "Principe Amedeo Duca D'Aosta" partecipa nel 1941 alla campagna di Jugoslavia e nel 42- 43 alla Campagna di Russia. Rientrato decimato dal teatro operativo, viene colto dall'armistizio in fase di riordinamento in Emilia. Viene ricostituito il 1° settembre 1946 a Coverciano (FI) come Gruppo Esplorante 5° Lancieri e subito trasferito a Codroipo (1° febbraio 1949) sede che mantiene fino ai nostri giorni. Inquadrato nella Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli", segue le vicende della Grande Unità passando da Gruppo Squadroni a Reggimento per due volte e dal 5 settembre 1992 viene riordinato in Reggimento "Lancieri di Novara" (5°). Prime missioni cui ha preso parte sono state l'Operazione "Vespri Siciliani" nel 1992 e 1993 e l'Operazione "Restore Hope" in Somalia nel 1994. Per l'elevata professionalità e l'altissimo senso del dovere e della responsabilità mostrate in Somalia, al Reggimento è stato tributato un Encomio Solenne da parte del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito. Successivamente, il Reggimento è stato impiegato in Bosnia, FYROM (Macedonia), Kosovo, Iraq, Libano, Afghanistan e Sudan.