Dea Moneta
login
Banner Antivm E-Live 16

Results from 55 to 108 of 114

Lot # 298 - Ventennio Fascista. Medaglia Fascista – Medaglia in Bronzo emessa per il Ventennale della Vittoria nella Prima Guerra Mondiale (WW1), portativa con appiccagnolo a staffa ed anellino. Al dritto , posti centralmente, elmetto Adrian e fucile/moschetto Carcano 91 con baionetta innestata, dietro rami di quercia, intorno scritta ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMBATTENTI, in basso l’indicazione del produttore S.A. PAGANI. Al rovescio la Vittoria alata verso d/ in volo con una torcia ed una ramo di palme volge lo sguardo a s/ verso lo “stellone italiano”, in basso uno stuolo di bandiere nazionali con le insegne imperiali romane in primo piano, intorno la scritta ADVNATA NAZ. PER IL VENTENNALE DELLA VITTORIA – ROMA 4 NOV. 1938 – XVII, nel campo a s/ indicazione dell’autore MISTRUZZI. Classificato come Casolari XVII/25. Conservazione: BB/SPL. (peso 13,51 gr. , Ø 32 MM). La Stella d'Italia, conosciuta popolarmente come “Stellone”, è una stella bianca a cinque punte che da molti secoli rappresenta la terra italiana. È il più antico simbolo patrio italiano, risalente all'antichità greco-romana quando Venere, associata all'Occidente come stella della sera, venne assunta ad identificare la penisola italiana. Da un punto di vista allegorico, la Stella d'Italia rappresenta metaforicamente il fulgido destino dell'Italia. Nei primi anni del XVI secolo cominciò a essere associata con frequenza all'Italia turrita, personificazione nazionale allegorica della penisola italiana. La Stella d'Italia viene rievocata anche dall'emblema della Repubblica Italiana, dov'è sovrapposta a una ruota dentata d'acciaio, il tutto contornato da un ramo di quercia e da uno di ulivo.
Lot # 303 - Ventennio Fascista. Medaglie Fasciste – Distintivo quadrangolare emesso a ricordo del Concorso Nazionale degli Avanguardisti Moschettieri avvenuto a Littoria (l’odierna Latina) nell’anno XV dell’era fascista (1937-1938), realizzato in lamierino bronzato reca al rovescio la spilla d’epoca. Al dritto una schiera di Avanguardisti Moschettieri che avanza verso sinistra, alle sue spalle la mole del Palazzo comunale di Littoria, al suo retro la grande M mussoliniana, ai lati le scritte AVANGUARDISTI MOSCHETTIERI, in basso su due scritte LITTORIA MAGGIO A. XV CONCORSO NAZIONALE. Molto Rara (manca nella trilogia "IERI HO VISTO IL DUCE"). L'organizzazione degli Avanguardisti era volta, in special modo, all'addestramento e alla preparazione militare dei giovani. Facevano parte degli Avanguardisti i giovani dai 14 ai 18 anni. Fino al 1930, ovvero all'istituzione dei Fasci Giovanili di Combattimento, gli Avanguardisti sono così suddivisi: Avanguardisti Moschettieri:14-16 anni; Avanguardisti Mitraglieri: 16-18 anni. Le formazioni marinare degli Avanguardisti erano così organizzate: Avanguardisti Cannonieri e Mitraglieri 14-18 anni. Con l'istituzione dei Fasci Giovanili e il conseguente passaggio dei diciottenni, non più nelle fila della Milizia, l'organigramma degli Avanguardisti viene riorganizzato come segue: Avanguardisti: 13-15 anni; Avanguardisti Moschettieri: 15-17 anni. L'edificio opera dell’Arch. Oriolo Frezzotti (1932/1933), in pieno stile razionalista fascista era sede del podestà, realizzato dall'Opera Nazionale combattenti, è a due piani con piano rialzato a portico, rivestito in travertino e cortina, con copertura a tetto. La Torre civica con orologio, alta 32 metri, rivestita completamente da travertino che ne esalta la verticalità, è tutt'uno con l'arco d'ingresso al Municipio e per questo sembra autonoma rispetto al porticato dell'intero edificio, di cui è invece parte integrante. La sua forma vuole richiamare il ricco e vario repertorio di torri medievali italiane, decorate dai simboli civici, che anche qui si affiancano all'arco, all'orologio, alle sculture, alla campana (eseguita su disegno dell’Arch. Frezzotti stesso) contenuta nella cella campanaria, culminata in fine da un'asta portabandiera. Il grande arco quadro che costituisce l’ingresso al complesso comunale è sormontato da una loggia con lapide commemorativa. Il piano terra ha ospitato la Galleria d'Arte Moderna di Littoria (istituita nel giugno del 1936), mentre al piano superiore si trovavano gli uffici comunali, la sede del P.N.F. (Partito Nazionale Fascista), e le organizzazioni sindacali e corporative. ( 44.4 mm x 48.9 mm, peso 11,50 gr. ). Conservazione BB (tracce di pulitura).
Lot # 305 - Ventennio Fascista. Medaglie Fasciste - Medaglia dell’88° Battaglione Camicie Nere (CC.NN.), realizzata in Argento punzonato 800, con appiccagnolo a staffa ed anello portativo, reca al dritto il volto di un ardito con il suo celebre fez rivolto a d/ davanti a lui il motto MEMENTO AVDERE SEMPER. Al rovescio, posto centralmente, l’emblema degli arditi, intorno circolarmente la scritta 88° BATTAGLIONE CAMICIE NERE, fra due stelle, in basso il famoso motto degli arditi “A NOI!”. Nel tondo centrale in basso a s/ la punzonatura “800”. Medaglia estremamente rara, non catalogata nei principali testi di riferimento (RRRR) (peso 12,68 gr. - 30,24 Ø MM). Conservazione SPL. Gli Arditi sono le prime forze speciali (Reparti d’Assalto) dell’arma di fanteria del Regio Esercito italiano costituite durante la Grande Guerra del 1915-1918. La loro nascita dà una scossa alla logorante e statica guerra di trincea rivoluzionandone le modalità operative. L’88 (LXXXVIII) battaglione Camicie Nere (CC.NN.), faceva parte della 8^ Zona Toscana, rientrante nella 88^ Legione “Cappellini” di stanza a Livorno, ed era un battaglione mobilitato nel 1939. Il motto MEMENTO AVDERE SEMPER fu un incitamento verso quei soldati italiani che presero parte alla Beffa di Buccari, nella notte tra il 10 e l’11 febbraio 1918, durante la Prima Guerra Mondiale.Svolta nell’ambito delle operazioni della Regia Marina sul Mare Adriatico la Beffa di Buccari fu un’incursione militare volta a danneggiare il naviglio austro-ungarico di stanza nella baia di Buccari (l’attuale città croata di Bakar).L’impresa, coordinata da Costanzo Ciano, alla quale presero parte anche Luigi Rizzo e Gabriele D’Annunzio vide impegnati i MAS 94, 95 e 96 della Regia Marina, impegnati contro le difese costiere del porto di Buccari. Nonostante l’esito inconcludente dal punto di vista militare (le conseguenze sulla flotta austro-ungarica furono limitate, uno dei piroscafi italiani risultò danneggiato), la Beffa di Buccari ebbe il merito di risollevare il morale della Marina e dell’Esercito italiani, In occasione di tale impresa D’Annunzio (riferendosi all’acronimo M.A.S.) coniò appunto il motto MEMENTO AVDERE SEMPER (Ricordati di osare sempre), il sigillo del quale comparirà sempre sulla carta intestata del celebre poeta. Altro elemento caratteristico degli arditi è il distintivo posto al rovescio della medaglia, che veniva solitamente cucito sulla manica sinistra a metà tra la spalla ed il gomito, venne adottato con la circolare n.455 del luglio 1917, ed era costituito da: un gladio romano, simbolo di onore e coraggio, con pomolo a testa di leone, simbolo di forza, o a testa d’aquila, simbolo del potere, iscritto tra un serto d’alloro a sinistra, simbolo di vittoria e una fronda di quercia a destra, simbolo di lealtà e forza. Il nodo Savoia lega i rami all’arma sulla cui guardia campeggia il motto sabaudo FERT. Di tale motto – comparso per la prima volta sul collare dell’Ordine del Collare, fondato nel 1364 da Amedeo VI di Savoia – sono incerti sia il significato sia l’origine. Nel corso del tempo si sono sviluppate varie interpretazioni: per alcuni è l’acronimo latino di “Fortitudo Eius Rhodum Tenuit” ovvero “la sua forza preservò Rodi”, in riferimento a un episodio leggendario – ma privo di qualsivoglia base storica – riguardante Amedeo di Savoia. Per altri è la terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo latino fero. Nel significato esteso di “sopportare” in associazione al nodo Savoia che allude alla indissolubilità del legame del cavaliere alla sua dama, farebbe riferimento a una caratteristica dell’ordine cavalleresco e della monarchia sabauda. Altra spiegazione è che si tratti dell’accorciamento dell’antica parola “Fertè”, che significa “Fortezza”. Conservazione: SPL. (peso gr. , Ø 30 MM).

Results from 55 to 108 of 114