Dea Moneta
login
Banner Antivm E-Live 36
Lot # 544

Medaglie Italiane – Regno d’Italia - Vittorio Emanuele III (1900-1945) - Coppa Schneider – Regia Aeronautica - Aviazione – Venezia – Estremamente Rara (RRRR). Medaglia portativa, con appiccagnolo a forma di cambretta ed anello, emessa a ricordo della manifestazione sportiva denominata Coppa Schneider del 1927. Al dritto la riproduzione della Coppa Schneider, vale a dire una figura femminile alata, con casco da aviatore, che cala dal cielo a consolare e baciare dei piloti caduti e travolti dalle onde; la legenda propone la scritta: COPPA SCHNEIDER XXV – IX – MCMXXVII. Sul rovescio invece è rappresentato, in alto, un idrovolante in volo; sotto, si vede l’Hotel Excelsior che si erge sopra la distesa del Mar Adriatico. In primo piano vi è un leone di San Marco andante a sinistra, fra due rami di alloro. Opus Stefano Johnson. Realizzata in argento (AG) (Ø 26.4mm, 9.3g.). Non censita nei repertori da noi consultati. Conservazione SPL. La Coppa Schneider vide per ben tre volte come campo di gara lo spazio aereo sopra il Lido. Ideata sin dal 1911 come incoraggiamento al progresso tecnologico per l’aviazione civile, fu però il pilota e imprenditore francese Jacques P. Schneider (1879 – 1928) ad assegnarle, nel 1912, una valenza di gara di pura velocità; a tal fine egli donò alla Federazione aeronautica francese la celebre coppa, del valore di 25000 franchi. L’aeroclub che avesse vinto 3 gare di fila oppure 3 gare in 5 anni avrebbe tenuto la coppa e il pilota vincente avrebbe ricevuto 75000 franchi. La prima e la seconda edizione ebbero luogo rispettivamente nel 1913 e 1914 a Monaco ma la serie venne interrotta dallo scoppio del primo conflitto mondiale. La terza edizione si svolse dunque solo nel 1920 proprio a Venezia. Gli italiani furono praticamente gli unici partecipanti, dato che gli altri concorrenti erano stati impossibilitati a prender parte alla gara da problemi tecnici. Il 7 agosto dell’anno seguente ebbe luogo la quarta edizione, sempre a Venezia; la vittoria arrise ancora all’Italia, ma anche in questa occasione il numero dei partecipanti stranieri era stato ridottissimo. Ben diversa fu la nona edizione, quella del 1927, che vide l’iscrizione di equipaggi statunitensi, francesi e inglesi; alla fine però a sfidare i piloti italiani ci fu solo l’agguerrita squadra inglese, così la gara che doveva disputarsi il 25 settembre finì per diventare una competizione tra Italia e Inghilterra. Inutile sottolineare che il governo fascista intravide nell’avvenimento una ghiotta opportunità per affermare il nome della nazione nel mondo e soprattutto esaltare il regime ostentando le capacità tecnologiche italiane: insomma un formidabile strumento di propaganda. Gli effetti non tardarono a farsi sentire: l’attesa e la curiosità per la competizione furono enormi e il pubblico accorse numerosissimo, tanto che ne restò memoria per anni. Ancora il 19 settembre del 1931, confrontando la partecipazione di spettatori alle varie edizioni del Concorso Internazionale Motonautico, con quanto era successo con la Coppa Schneider del 1927, la “Gazzetta di Venezia” riportava: “Gli organizzatori avevano ancora negli occhi la visione della folla immensa, strabocchevole, che, riversatasi a Venezia da tutte le parti d’Italia per assistere al duello della nostra aviazione con l’aviazione britannica aveva addirittura sommerso in una marea di corpi umani Venezia ed il Lido. […]”. La coppa Schneider, esposta all’entrata del Museo Correr fu meta di un autentico, interminabile pellegrinaggio. La spiaggia venne divisa in cinque settori; la zona A (capanne comunali di San Nicolò) e la zona F (capanne comunali a destra del Palazzo del mare, corrispondenti alle attuali Miramare e Sorriso) permisero il libero accesso al pubblico. La zona D (grosso modo zona del Blue Moon fino al primo ingresso di Venezia Spiagge) prevedeva un biglietto da 5 lire; la zona B (corrispondente alle attuali spiagge del Consorzio e delle Quattro fontane) era a disposizione di quanti avevano acquistato la speciale tessera ferroviaria che dava diritto a sconti per il viaggio in treno (in pratica il biglietto costava 5 lire per chi risiedeva in Veneto e 10 lire per gli altri). La zona E (quella delle capanne del Des Bains) era riservata alla Compagnia Italiana Grandi Alberghi ed infine la zona C (quella dell’Excelsior) metteva a disposizione terrazza e spiaggia pagando un biglietto di 15 lire. Infine, alle autorità erano stati riservati il salone da pranzo e la grande terrazza coperta dell’Hotel. Il regolamento prevedeva che gli aerei dovessero ripetere più volte un percorso triangolare fino a coprire 350 chilometri. Punto di partenza e di arrivo era costituito dallo spazio antistante l’Hotel Excelsior. Domenica 25 settembre, quando tutto era ormai pronto e a Lido erano accorse 150000 persone un violento vento di scirocco costrinse gli organizzatori a rinviare la competizione al giorno successivo. Dunque la gara si svolse il 26 settembre e vide la vittoria degli inglesi, che sbaragliarono la concorrenza con il loro Supermarine S.5 ottenendo sia il primo che il secondo posto. Certo sui manifesti e sulle locandine rimase l’indicazione del 25 settembre come giorno di svolgimento della gara e così pure sulla medaglia appositamente coniata. Questa edizione fu l’ultima annuale: successivamente infatti si decise di svolgere le gare ogni due anni per permettere ai concorrenti di avere più tempo per la preparazione delle macchine. L’Inghilterra vinse anche le due edizioni successive (1929 e 1931) ottenendo così le tre vittorie necessarie per aggiudicarsi definitivamente la coppa che attualmente è conservata, insieme all’aereo vincitore, al “Museo della Scienza” di Londra (da “Rombo di motori” al Lido, un percorso attraverso le medaglie di Leonardo Mezzaroba).