Sulmona. Carlo III di Durazzo (1382-1386). Denaro tornese. D/ Croce patente. R/ Castello-tempio. Cf. CNI tav. XXII, 12; Cf. D'Andrea-Andreani 10; Cf. MIR (Italia merid.) 773. 0.65 g. 17.50 mm. Interessantissima tipologia riconducibile a Sulmona o a zecche minori limitrofe per la presenza del giglio sopra il castello tornese. Non è stato possibile identificare la tipologia con certezza in quanto la legenda non è lineare e di chiaro scioglimento ma appaiono nessi evidenti con le più tipiche emissioni censite proprio per le zecche di Sulmona, Luco e Tocco (tutte e tre recanti il giglio). Quello che a una prima e veloce lettura sembra la dicitura del rovescio DE SVLMONA potrebbe essere invece interpretato con DESP (despota) ossia un titolo di cui, come appare in Gamberini, altri signori locali si fregiavano. Questa moneta rimane un interessantissimo esempio della successo e quindi del grande utilizzo (anche imititativo) che queste monete hanno avuto tra il XIV e il XV secolo.