Dea Moneta
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Lot # 85 - BOLOGNA Annibale II Bentivoglio (1511-1512) Ducato - CNI 250 AU (g 3,46) RRRR Annibale Bentivoglio, figlio di Giovanni II, riusci ad impadronirsi, con i suoi partigiani, di Bologna, che governò per un anno. Certamente sapeva di non essere in grado di mantenere quella posizione se non convincendo Giulio II a riconoscerla, per cui, dopo una prima fasedi aperta ribellione, cerco' un accordo con il pontefice. Nonostante i suoi sforzi, Giulio II non aveva alcuna intenzione di scendere a patti con lui e, con l'aiuto militare del Re di Napoli, riusci a cacciarlo come aveva fatto con il padre. E' probabile che Annibale, non potendo emettere monete a nome di Giulio II senza la sua autorizzazione, ne abbia emesse autonomamente. Il punzone usato per imprimere San Pietro venne modificato sensibilmente dopo l'arrivo a Bologna del nuovo cardinale legato Giovanni Medici. Mentre in precedenza la veste era raffigurata lunga sino a nascondere i piedi, in seguito si presentava piu' corta, con le caviglie scoperte. Poiché è improbabile che Giovanni Bentivoglio II abbia emesso ducati anonimi senza il proprio stemma o quello del pontefice alla fine del suo governo, si ritiene che questo bolognino d'oro debba essere attribuito ad Annibale II. E quelli con la veste corta senza nessuna armetta sono assegnabili alle Sedi Vacanti seguenti il pontificato di Leone X. Moneta di grandissima rarità e di superba qualità, in particolar modo il D/, che presenta rilievi praticamente integri e perfettamente impressi. L'unico esemplare, oltre a questo, che siamo riusciti a trovare , risulta quello dell'asta Künker del 2022, catalogato erroneamente sotto Clemente VII e che, in conservazione BB+, ha realizzato 3200 euro + diritti.. qFDC/ M.di SPL
Lot # 106 - FIRENZE Cosimo I (1537-1574) Piastra 1570 - MIR 166/1 (indicata R/4) AG (g 32,12) RRRR Cosimo I, figlio di Giovanni dalle Bande Nere, il più celebre condottiero del Rinascimento italiano diventa Duca di Toscana nel 1537. Di carattere assai risoluto (nipote di Caterina Sforza di Pesaro, considerata una delle donne più energiche della storia) sviluppò rapporti politici per garantire prosperità alle fortune della città, eliminando ogni possibile resistenza. Vicino a Carlo V di Spagna concesse favori agli Spagnoli occupanti di parte delle sue terre. Intransigente come governatore del Ducato, limitò molte libertà nelle mura cittadine, e fu al tempo stesso artefice di migliorie nell'agricoltura e nel commercio, ambizioso nel programma urbano e mecenate delle arti; la bellezza delle sue monete è un esempio. Nel 1555 crea un grande Stato Mediceo con la sottomissione di Siena. Pio V lo riconosce Gran Duca nel 1570. Decisivo fu il ruolo della flotta da lui creato nel 1550 nella battaglia navale di Lepanto nel 1571. I conii di questa moneta sono di Pietro Paolo Galeotti successore di Benvenuto Cellini. Di qualità eccezionale per questo millesimo della piu' grande rarita'. Indubbiamente il migliore esemple noto dei pochissimi apparsi. Ad oggi , il migliore esemplare, dei soli 2 da noi reperiti, risultava essere quello dell'asta CNG Triton XXVII del 2024, lotto 10 64, in conservazione "buon BB". La data 1570 è estremamente rara. Tra l'altro questo esemplare presenta un curioso paeticolare avendo il collo del duca più lungo del consueto costituendo una precisa variante che, da nostre ricerche, non risulta mai apparso in vendita pubblica. Questo esemplare è di particolare pregio anche per la sua conservazione con una delicata patina su cui spiccano rilievi intatti. L'esemplare illustrato nel MIR è di qualità assai inferiore. Una piastra del 1573, quindi assai meno rara, ed in conservazione simile a questa in asta NAC 122, lotto 133, ha realizzato ben 19.000 euro più diritti. SPL+