

Leone X (1513-1521) Quarto di ducato - Munt. 18 AG (g 9,82) RRRR La denominazione che comunemente aveva questa moneta di testone o triplice giulio è stata corretta dal Muntoni che, dopo un attento studio sulla metrologia dell'epoca, l'ha rettificata in quarto di ducato. I conii vennero quasi sicuramente preparati da Pier Maria Serbaldi da Pescia in quanto, considerato che nella legenda del rovescio è incisa la marca dei Fugger, è documentato che durante il loro appalto Pier Maria ricopriva la carica di incisore ufficiale. Il Martinori, tuttavia, nei suoi Annali della zecca di Roma, proprio per il bello stile dell'incisione, reputava possibile attribuirla al Caradosso. La rappresentazione e la legenda del rovescio ricordano il perdono e il conseguente reintegro nelle cariche concesse da Leone X nel dicembre del 1513 ai cardinali che avevano preso parte al Concilio scismatico di Pisa del 1511. Detta "la moneta del perdono di Leone X ai cardinali", risulta essere una tipologia di estrema rarità. Questa è uno dei pochissimi esemplari esistenti a non recare il foro di sospensione, e si trova in uno stato di conservazione insolito per questa affascinante emissione. BB