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Lot # 849 - MEDAGLIE ITALIANE – REPUBBLICA ITALIANA (DAL 1946) – CROCE PER LA PACE- FORZE ARMATE ITALIANE. Croce con relativo nastrino emessa a ricordo delle operazioni di pace. Ha la forma di una croce patente a quattro braccia uguali, inscritta in un cerchio formato da due fronde di olivo di 40 mm. di diametro. È in metallo argentato con attacco a nastro, pesa circa 21 g Riporta sul recto, in rilievo, al centro, la scritta "Per la pace". Nessuna dicitura sul verso. Il nastro è di seta bianca, largo 37 mm, con al centro tre bande di quattro mm. ciascuna di colore verde, bianco e rosso, nell'ordine. A differenza delle precedenti versioni, coloro che hanno partecipato a più forze o missioni decretate dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, portano, secondo le modalità stabilite dal Regolamento sull'uniforme, una sola insegna apponendo sul nastro, per ogni decorazione ricevuta, una fascetta di metallo color bronzo raffigurante un serto d'olivo raccolto da un cartiglio sul quale è iscritta, in rilievo, la Forza o la missione oppure la denominazione dell'area geografica o nazione dove aveva avuto luogo l'intervento. Il riconoscimento viene concesso al personale effettivamente messo a disposizione della Forza o della missione per un periodo complessivo non inferiore a 90 giorni per missioni di esclusiva osservazione o a 15 giorni negli altri casi, equiparati a 70 ore di volo per gli equipaggi di velivoli da trasporto. Se la durata complessiva della missione di esclusiva osservazione è inferiore a 90 giorni ma non a 15 il riconoscimento viene comunque concesso a coloro che vi abbiano preso parte per l'intera durata. Si prescinde dagli anzidetti limiti temporali nei confronti del personale che, nel corso dell'impiego presso la Forza o la missione, sia deceduto ovvero abbia riportato ferite o mutilazione o contratto malattie che ne abbiano determinato il ritiro.
Lot # 880 - MEDAGLIE PAPALI – ORDINE EQUESTRE SAN GREGORIO MAGNO – CROCE DA CAVALIERE – CLASSE A - PAPA BENEDETTO XV (1914-1922) - RARA. Croce maltese dell’Ordine Equestre di San Gregorio Magno con nastro da cavaliere, al lotto compete anche la croce mignon. Al dritto S. GREGORIUS MAGNUS. Al rovescio GREGORIUS XVI PM ANNO I. Al centro, PRO DEO ET PRINCIPE. La croce viene portata sostenuta da un nastro rosso bordato d'oro. Le differenze tra la classe civile e militare consistono essenzialmente per i primi nell'indossare una croce sostenuta da una corona d'alloro (come in questo caso), nei secondi nell'indossare una croce sormontata da un trofeo di guerra. Va rilevato che la classe militare, oggi, è quasi mai conferita. L'Ordine equestre pontificio di San Gregorio Magno (in latino: Ordo Sancti Gregorii Magni) è un ordine cavalleresco della Santa Sede. Esso venne fondato da papa Gregorio XVI il 1º settembre 1831, dopo appena sette mesi dalla sua elezione, mediante il breve Quod summis. L'Ordine di San Gregorio Magno è ancora oggi uno dei cinque ordini pontifici della Santa Sede, precede l'Ordine di San Silvestro. Secondo il cerimoniale diplomatico è un ordine di prima classe. L'ordine è riservato a uomini e donne di religione cattolica (rarissimi sono i casi di conferimento a non cattolici) in riconoscimento per il loro servizio alla Chiesa, per impieghi straordinari, in supporto alla Santa Sede e per il loro buon esempio presso le comunità e nel paese. È riservato a cattolici di distinta condizione, anche se non sono richiesti requisiti nobiliari. È concesso anche a militari solo a partire dal grado di maggiore. Gode del privilegio del saluto militare da parte delle guardie svizzere. I cavalieri di gran croce godono del trattamento di "Eccellenza". Il motto dell'Ordine è Pro Deo et Principe (letteralmente: "Per Dio e per il sovrano", dove si gioca sulla duplice valenza del titolo latino "princeps" tra sovrano dello Stato - inteso nella figura del papa regnante – e princeps apostolorum, "principe degli apostoli", titolo riconosciuto a San Pietro, primo papa). I membri dell'Ordine non avevano particolari privilegi, ma è curioso notare che a loro venne riconosciuto il diritto di cavalcare sin dentro la basilica di San Pietro a Roma, un privilegio ad ogni modo usato di rado e presto annullato. Tuttora godono di precedenze durante le cerimonie. L'Ordine dispone di quattro classi di benemerenza: cavaliere di gran croce, a candidati/e di alto profilo nel servizio della Chiesa, a livello nazionale e internazionale, con almeno 55 anni di età e dopo 10 anni dal conferimento di una onorificenza di grado inferiore; commendatore con placca, a candidati/e particolarmente benemeriti, con almeno 50 anni di età e dopo 10 anni dal conferimento di una onorificenza di grado inferiore; commendatore, a candidati/e benemeriti, con almeno 45 anni di età e dopo 10 anni dal conferimento di una onorificenza di grado inferiore; cavaliere, a candidati/e con almeno 40 anni di età (come in questo caso). Rara (R). Realizzata in argento (AG) e smalti policromi (62x44 mm ca., 19,1g.). Conservazione SPL/FDC. In astuccio d’epoca, con stemma pontificio in similoro sulla parte superiore che rappresenta lo stemma di Papa Benedetto XV (1914-1922), della ditta Tanfani & Bertarelli di Piazza della Minerva in Roma. Questa croce ha una particolarità; sulla corona di foglie che sovrasta la croce, nella parte posteriore, è stampigliata una lettera A e vi è il timbro ovale della ditta produttrice Tanfani & Bertarelli.
Lot # 881 - MEDAGLIE PAPALI – ORDINE EQUESTRE SAN GREGORIO MAGNO – CROCE DA COMMENDATORE - MOLTO RARA. Croce maltese dell’Ordine Equestre di San Gregorio Magno con nastro da commendatore, al lotto compete anche la croce mignon e la rosetta a bottoncino per abiti civili della medesima decorazione. Al dritto S. GREGORIUS MAGNUS. Al rovescio GREGORIUS XVI PM ANNO I. Al centro, PRO DEO ET PRINCIPE. La croce viene portata sostenuta da una fascia rossa bordata d'oro. Le differenze tra la classe civile e militare consistono essenzialmente per i primi nell'indossare una croce sostenuta da una corona d'alloro (come in questo caso), nei secondi nell'indossare una croce sormontata da un trofeo di guerra. Va rilevato che la classe militare, oggi, è quasi mai conferita. L'Ordine equestre pontificio di San Gregorio Magno (in latino: Ordo Sancti Gregorii Magni) è un ordine cavalleresco della Santa Sede. Esso venne fondato da papa Gregorio XVI il 1º settembre 1831, dopo appena sette mesi dalla sua elezione, mediante il breve Quod summis. L'Ordine di San Gregorio Magno è ancora oggi uno dei cinque ordini pontifici della Santa Sede, precede l'Ordine di San Silvestro. Secondo il cerimoniale diplomatico è un ordine di prima classe. L'ordine è riservato a uomini e donne di religione cattolica (rarissimi sono i casi di conferimento a non cattolici) in riconoscimento per il loro servizio alla Chiesa, per impieghi straordinari, in supporto alla Santa Sede e per il loro buon esempio presso le comunità e nel paese. È riservato a cattolici di distinta condizione, anche se non sono richiesti requisiti nobiliari. È concesso anche a militari solo a partire dal grado di maggiore. Gode del privilegio del saluto militare da parte delle guardie svizzere. I cavalieri di gran croce godono del trattamento di "Eccellenza". Il motto dell'Ordine è Pro Deo et Principe (letteralmente: "Per Dio e per il sovrano", dove si gioca sulla duplice valenza del titolo latino "princeps" tra sovrano dello Stato - inteso nella figura del papa regnante – e princeps apostolorum, "principe degli apostoli", titolo riconosciuto a San Pietro, primo papa). I membri dell'Ordine non avevano particolari privilegi, ma è curioso notare che a loro venne riconosciuto il diritto di cavalcare sin dentro la basilica di San Pietro a Roma, un privilegio ad ogni modo usato di rado e presto annullato. Tuttora godono di precedenze durante le cerimonie. L'Ordine dispone di quattro classi di benemerenza: cavaliere di gran croce, a candidati/e di alto profilo nel servizio della Chiesa, a livello nazionale e internazionale, con almeno 55 anni di età e dopo 10 anni dal conferimento di una onorificenza di grado inferiore; commendatore con placca, a candidati/e particolarmente benemeriti, con almeno 50 anni di età e dopo 10 anni dal conferimento di una onorificenza di grado inferiore; commendatore, a candidati/e benemeriti, con almeno 45 anni di età e dopo 10 anni dal conferimento di una onorificenza di grado inferiore (come in questo caso); cavaliere, a candidati/e con almeno 40 anni di età. Molto Rara (RR). Realizzata in argento dorato (AG) e smalti policromi (91x62mm ca,, 53.8g.). Conservazione SPL/FDC. In astuccio coevo.
Lot # 887 - MEDAGLIE RELIGIOSE – TIPO DEVOZIONALE - SAN MICHELE ARCANGELO – QUATTRO MARTIRI. Medaglietta devozionale con appiccagnolo (SEC. XVIII). Al dritto San Michele Arcangelo che brandisce una spada che si avventa contro il diavolo. Al Rovescio quattro santi martiri con vesti militari, forse romane, che reggono ciascuno una palma (simbolo del martirio), che potrebbero identificarsi con i Santi Martiri coronati (Sinforiano, Claudio, Nicostrato e Castori oppure Secondo, Carpoforo, Vittorino e Severiano), intorno S M M S(?) P M in esergo scritta GALLIA (?). Realizzata in bronzo (AE) (27x41mm, 12g.). Conservazione MB. Spesso queste medaglie giungono a noi con un elevato stato d’usura frutto dei numerosi anni in cui furono portate con devozione per proteggersi dal “maligno”, si tramandavano di padre in figlio come un vero amuleto di famiglia. Sinforiano, Claudio, Nicostrato e Castorio, detti i Santi Quattro coronati († Sirmio, Pannonia, 304 o 306), secondo la tradizione erano quattro scalpellini cristiani e subirono il martirio sotto l'impero di Diocleziano: sono venerati come santi dalla Chiesa cattolica che insieme a loro ricorda san Simplicio, che ne ricompose le spoglie e fu per questo giustiziato. Con lo stesso titolo vengono a volte indicati i santi Secondo, Carpoforo, Vittorino e Severiano, un gruppo di quattro soldati romani che affrontarono il martirio sempre sotto Diocleziano ad Albano, lungo la via Appia. Secondo un'antica tradizione riferita dal Sacramentario gregoriano, i Quattro praticavano clandestinamente la religione cristiana a Sirmio: essendosi l'imperatore Diocleziano recato in Pannonia per acquistare dei marmi per i suoi palazzi, si rivolse a loro perché scolpissero un'effigie del dio Esculapio. Sinforiano, Claudio, Nicostrato e Castorio, confessando la loro religione, si rifiutarono di realizzare il simulacro di una divinità pagana; vennero fatti flagellare dal tribuno militare Lampedio perché abiurassero la loro fede ma, di fronte al loro rifiuto, vennero rinchiusi in casse di piombo e gettati nelle acque di un fiume. Simpliciano, un loro compagno di lavoro e correligionario, recuperò i loro corpi, ma, sorpreso nel gesto, fu condannato anch'egli a morte. Nel Medioevo divennero patroni dei muratori, degli scalpellini e delle corporazioni edili (per la loro connessione con l'arte delle costruzioni, i Santi Quattro sono anche molto cari alla Massoneria: la Loggia di ricerca Q.C. di Londra, ad esempio, tiene tuttora il suo festival annuale l'8 novembre). In base ad un'altra tradizione (che si intreccia e si confonde con la precedente) Secondo, Carpoforo, Vittorino e Severiano erano soldati dei romani di scorta a Diocleziano e vennero martirizzati per essersi rifiutati di venerare la statua di Esculapio: forse la confusione con l'altro gruppo di santi deriva dal fatto che i loro corpi occupavano le tombe dei martiri scalpellini prima che questi vi venissero traslati. Ai martiri di Pannonia è intitolata la chiesa romana dei Santi Quattro Coronati, sul colle Celio, risalente probabilmente al IV secolo, ma documentata solo dal 595, trasformata in basilica da papa Leone IV (847-855) e titolo cardinalizio. Una visita alla basilica rende chiaro che l'aula centrale ha un pavimento romano parzialmente rimaneggiato ma di grande bellezza, nonché colonne romane corinzie con evidenza anteriori al IV secolo (probabilmente del II secolo). Sicuramente innestata su un edificio romano più antico.