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Results from 781 to 840 of 1218

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Lot # 782 - Califfi Fatimidi, al-Aziz (365-386 AH/ 975-996 DC). 1/4 Dirham, senza data e zecca. D/ Legenda cufica circolare. R/ Legenda cufica circolare con nomi e titoli del sovrano. Nicol Type G1, 852. AR. 0.70 g. 13.50 mm. VF.
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Lot # 783 - Califfi Fatimidi, al-Hakim bi-Amr Allah (386-411 AH / 996-1021 DC). Robai o 1/4 Dinar, zecca di al-Mansurya, 401 AH. D/ Legenda cufica su tre righe contenente la 'Professione di fede'; formula zecca-data in giro di legenda. R/ Legenda cufica su tre righe con il nome e titolo del sovrano (come al-Mansur); Corano IX, 33 in giro di legenda. Nicol Tipo H6; Album 710. AU. 1.00 g. 13.00 mm. R. SPL+.
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Lot # 784 - Califfi fatimidi, al-Hakim bi-Amr Allah (386-411 AH / 996-1021 DC). Robai o 1/4 Dinar, zecca di al-Mahdiya, data parzialmente visibile. D/ Legenda cufica su tre righe contenente la 'Professione di fede'; formula zecca-data in giro di legenda. R/ Legenda cufica su tre righe con il nome e titolo del sovrano (come al-Mansur); Corano IX, 33 in giro di legenda. Nicol tipo N10; Album 710. AU. 1.00 g. 13.00 mm. R. Bel BB.
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Lot # 785 - Palermo. Califfi Fatimidi, al-Hakim bi-Amr Allah (386-411 AH / 996-1021 DC). Kharruba o 1/16 di Dirham. D/ Legenda cufica su tre righe: 'al-Hakim / bi-Amr Allah amir / al-Muminin'. R/ Legenda cufica su tre righe (col titolo di al-Mansur). Sp. 23; Nicol tipo D1, 1001; Tarascio 37. AG. 0.15 g. 9.00 mm. RR. Conio debole al rovescio, altrimenti. BB.
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Lot # 786 - Palermo. Califfi Fatimidi, Al-Zahir (411-427 AH / 1021-1036 DC). Robai o 1/4 Dinar, zecca di Siqilliya (Palermo), data non visibile. D/ Legenda cufica su due righe al centro contenente la 'Professione di fede' e nella legenda circolare interna, globetto sopra e sotto nel campo; attorno Corano IX, 33 in giro di legenda esterna. R/ Legenda cufica su due righe al centro 'al-Zahir li-'azaz / li-din Allah amir al-mu'minin', globetto sopra e sotto nel campo; attorno zecca-data in giro di legenda esterna. Sp. 24; Nicol A2; Album 715. AU. 0.98 g. 14.00 mm. R. BB.
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Lot # 787 - Palermo. Califfi Fatimidi, Al-Zahir (411-427 AH / 1021-1036 DC). Robai o 1/4 Dinar, senza nome di zecca. D/ Legenda cufica su tre righe contenente la 'Professione di fede'; attorno Corano IX, 33 in giro di legenda. R/ Legenda cufica su tre righe 'al-Zahir / li-'azaz / amir al-mu'minin'; attorno formula zecca-data in giro di legenda. Sp. 25; Nicol tipo C2, 1610; Album 715. AU. 0.88 g. 13.00 mm. R. Probabile emissione postuma. qSPL.
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Lot # 788 - Palermo. Califfi Fatimidi, Al-Zahir (411-427 AH / 1021-1036 DC). Robai o 1/4 Dinar, zecca di Siqilliya, data non visibile. D/ Legenda cufica su una riga contenente la 'Professione di fede', un globetto sopra e sotto nel campo; attorno formula zecca-data in giro di legenda. R/ Legenda cufica su una riga contenente la continuazione della professione di fede, un globetto sopra e sotto nel campo; attorno nome completo e titoli in giro di legenda. Sp. 32 (al-Mustansir); Nicol Tipo L3; Album 715. AU. 0.99 g. 13.00 mm. R. Leggera schiacciatura di conio marginale. BB.
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Lot # 789 - Palermo. Califfi Fatimidi, Al-Zahir (411-427 AH / 1021-1036 DC). Kharruba o 1/16 di Dirham. D/ Legenda cufica su tre righe 'al-Imam al-Zahir al-'Aziz'. R/ Legenda cufica su tre righe. Sp. 28; MIR (Sicilia) 398. AG. 0.21 g. 10.00 mm. RR. qBB.
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Lot # 790 - Palermo. Califfi Fatimidi, Al-Mustansir (427-487 AH/ 1036-1094 DC). Robai o 1/4 Dinar, zecca di al-Mansuriya, 449 AH?. D/ Legenda cufica su tre righe contenente la 'Professione di fede'; Corano IX, 33 in giro di legenda. R/ Legenda cufica su tre righe con il nome e titolo del sovrano; formula zecca-data in giro di legenda. Nicol Tipo E1, 2213; Album 721. AU. 0.99 g. 13.00 mm. RR. Bel. BB.
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Lot # 791 - Palermo. Califfi Fatimidi, Al-Mustansir (427-487 AH/ 1036-1094 DC). Robai o 1/4 Dinar tipo stellato, zecca Siqilliya (Palermo). D/ Legenda cufica disposta su sei righe che formano un motivo a forma di stella. R/ Legenda cufica disposta su sei linee che formano un motivo a forma di stella. Sp. 41; Nicol tipo X1; Album 722. AU. 0.90 g. 14.50 mm. Bel BB.
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Lot # 792 - Sicilia. Califfi Fatimidi, Al Mustansir (427-487 AH /1036-1094 DC). Dirham, senza indicazione di zecca ma circolato in Sicilia. D/ Legenda cufica su una riga contenente la 'Professione di fede'; attorno doppio giro di legenda. R/ Legenda cufica su una riga 'al-Mustansir billah' al centro; attorno giro di legenda. Nicol Tipo V2, 2388; Sp. -. AG. 1.92 g. 18.00 mm. RRR. Leggera mancanza nel tondello, altrimenti. BB. Di estrema rarità, pochi esemplari conosciuti.
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Lot # 793 - Palermo. Califfi Fatimidi, Al-Mustansir (427-487 AH/ 1036-1094 DC). Robai o 1/4 Dinar tipo stellato, zecca Siqilliya (Palermo). D/ Legenda cufica disposta su sei righe che formano un motivo a forma di stella. R/ Legenda cufica disposta su sei linee che formano un motivo a forma di stella. Sp. 41; Nicol tipo X1; Album 722. AU. 0.99 g. 15.00 mm. Alta conservazione per il tipo. SPL.
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Lot # 794 - Sicilia Araba. Fatimidi, Al-Mustansir (427-487 AH/ 1036-1094 DC). Gettone monetale di pasta vitrea. Color acquamarina, trasparente. D/ Legenda cufica su due righe: 'al-Imam / Ma'ad'. R/ Anepigrafo. Album 724; Balog FGJ 273. 0.70 g. 14.50 mm. RR. I gettoni monetali fatimidi in pasta vitrea c.d. 'sanajat', si ispirano al modello degli exagia bizantini, la loro funzione sembra essere relativa a quella di campioni ponderali della valuta in circolazione all'epoca, consentendo così agli utenti, per lo più commercianti e cambia valute, un controllo del peso delle monete più valido ed agevole. Nonostante gli scavi del Palazzo di Ruggero I a Reggio ci permettano di ipotizzare che i gettoni di vetro siano stati conservati prevalentemente in strutture dell'amministrazione civile o ecclesiastica, studi recenti portano a pensare però, visto la vastità delle tipologie, che essi abbiano avuto per un determinato periodo un ruolo commerciale di piccolo scambio, forse per sopperire alla penuria del metallo o per superare un momento di difficoltà economica. BB.
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Lot # 795 - Sicilia Araba. Amuleto in piombo di forma circolare con iscrizione cufica e resto di appiccagnolo nella parte superiore. D/ Sura 112 del Corano in cinque linee di legenda cufica. R/ 'Sigillo di Salomone' o stella a sei punte formata da due triangoli intrecciati. PB. 2.80 g. 20.00 mm. RR. Ossidazione tipica del piombo, ma legenda quasi totalmente visibile. qBB.
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Lot # 796 - Sicilia Araba. Amuleto in piombo di forma circolare con iscrizione cufica e resto di appiccagnolo nella parte superiore. D/ Sura 112 del Corano in cinque linee di legenda cufica. R/ 'Sigillo di Salomone' o stella a sei punte formata da due triangoli intrecciati. PB. 3.60 g. 24.00 mm. RR. Ossidazione tipica del piombo, ma legenda quasi totalmente visibile. qBB.
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Lot # 797 - Amalfi. Duchi Amalfitani ( X-XII sec.). Tarì. D/ Globetto entro cerchio e due giri di legende pseudo cufiche. R/ Globetto entro cerchio e due giri di legende pseudo cufiche. MEC 14, pag. 68-69; Travaini 1995 53; D'Andrea-Contreras (Normans) 5. AU. 0.84 g. 19.00 mm. RR. qSPL.
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Lot # 798 - Cassibile. Ibn Al Thumna (1052-1062). Tarì. D/ Legenda pseudo cufica su tre righe; sopra, stella. R/ Legenda pseudo cufica su tre righe; al centro, globetto. Sp. -; Travaini 1995 43; D'Andrea-Contreras (Normans) 72 (Ruggero I); Balog 25. AU. 0.73 g. 12.50 mm. RR. BB+. Nativo probabilmente di Siracusa, Ibn Al Thumna fu esponente della nobiltà araba cittadina, e ne assunse la signoria. Divenuto il più potente emiro di Sicilia, verso il 1050 durante la guerra civile tra gli emiri dell'isola, sconfisse e uccise in battaglia Ibn al-Maklātī, qāʾid di Catania, del quale sposò in seguito la vedova, usurpando il dominio sulla città etnea. Entrò in contrasto con il cognato Ibn al-Ḥawwās, signore di Castrogiovanni, città che tentò di attaccare venendo sconfitto dalle milizie avversarie. A fine febbraio del 1061 si recò a Mileto da Ruggero d'Altavilla, al quale giurò e promise l'appoggio militare nell'impresa contro i musulmani in Sicilia. Per validare la promessa diede in pegno uno dei suoi figli. Il primo tentativo normanno fallì, mentre Ibn al-Thumna dovette asserragliarsi a Catania ma, pochi mesi dopo, i Normanni, guidati da Roberto il Guiscardo presero Messina e, unite le loro forze a quelle di Ibn al-Thumna, sconfissero Ibn al-Ḥawwās dopo aver assediato Castrogiovanni per un mese. L'anno successivo, il 1062, Ibn al-Thumna, arrivò assieme ai guerrieri normanni nei pressi di Entella ma cadde nella trappola tesagli da un gruppo di terrazzani arabi che, dopo averlo attirato con il pretesto di voler avviare una trattativa di pace, si vendicarono per il tradimento assassinandolo. L'attribuzione di questa emissione alla zecca di Cassibile si fonda sul primo ritrovamento e sullo studio di Balog su queste monete 'grezze'per lega e caratteristiche. L'attribuzione però è tutt'oggi discussa salvo il convenire sul fatto che queste tipologie vennero emesse in un periodo di necessità da parte di zecche di fortuna o militari al fine di fare fronte alla liberazione in Sicilia dagli arabi durante l'epoca di Ruggero I.
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Lot # 799 - Palermo. Roberto il Guiscardo (1059-1085). Tarì datato 1072, 464 AH. D/ Legenda cufica su quattro righe; in centro globetto. (Per comando / di Roberto Duca / illustrissimo Re / di Sicilia). Legenda cufica marginale. (Nel nome di Dio fu coniato questo dinar di Sicilia, l'anno 464. R/ Legenda cufica su quattro righe; in centro globetto. (Non v'ha divinità / se non Dio / Maometto è l'apostolo / di Dio ). Legenda cufica marginale. (Maometto è l'apostolo di Dio, inviato da lui (a dare) il buon indirizzo, (recare) la vera religione e farla trionfare sopra ogni altra). Sp. 1; Travaini 1995 61; D'Andrea-Andreani 26. AU. 1.01 g. 12.50 mm. RR. Bel BB. Dopo essere divenuto nel 1059 vassallo diretto del Papato ottenendo da Papa Nicolò II l'investitura a duca di Puglia, Calabria e della Sicilia, Roberto aiutò il fratello Ruggero a conquistare quest'ultima, ancora sotto il dominio musulmano. Solo nel 1072 con la presa di Palermo, placate le rivolte bizantine della zona peninsulare, Roberto liberò la Sicilia dai saraceni. Subito dopo la conquista Roberto provvide a riaprire la zecca e fece battere una moneta d'oro di tipo prettamente musulmano paragonabile per peso al quarto di dinar. Per quanto alcuni autori attribuiscano la stessa a Ruggero I, il Lagumina, lo Spinelli e lo Spahr la attribuiscono al Guiscardo per la chiara lettura del nome e del titolo di Re (malek) che, come riferisce Sambon (Repertorio pag. 149) deve essere interpretato in una maniera più vaga rispetto al suo significato latino.
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Lot # 800 - Palermo. Roberto il Guiscardo (1059-1085). Tarì, datato 464 AH (1072). D/ Legenda cufica su quattro righe; in centro globetto. (Per comando / di Roberto Duca / illustrissimo Re / di Sicilia). Legenda cufica marginale. (Nel nome di Dio fu coniato questo dinar di Sicilia, l'anno 464. R/ Legenda cufica su quattro righe; in centro globetto. (Non v'ha divinità / se non Dio / Maometto è l'apostolo / di Dio ). Legenda cufica marginale. (Maometto è l'apostolo di Dio, inviato da lui (a dare) il buon indirizzo, (recare) la vera religione e farla trionfare sopra ogni altra). Sp. 1; Travaini 1995 61; MEC 14, 66-67 var; D'Andrea-Andreani 26. AU. 1.06 g. 13.00 mm. RR. Bel BB. Dopo essere divenuto nel 1059 vassallo diretto del Papato ottenendo da Papa Nicolò II l'investitura a duca di Puglia, Calabria e della Sicilia, Roberto aiutò il fratello Ruggero a conquistare quest'ultima, ancora sotto il dominio musulmano. Solo nel 1072 con la presa di Palermo, placate le rivolte bizantine della zona peninsulare, Roberto liberò la Sicilia dai saraceni. Subito dopo la conquista Roberto provvide a riaprire la zecca e fece battere una moneta d'oro di tipo prettamente musulmano paragonabile per peso al quarto di dinar. Per quanto alcuni autori attribuiscano la stessa a Ruggero I, il Lagumina, lo Spinelli e lo Spahr la attribuiscono al Guiscardo per la chiara lettura del nome e del titolo 'malek' (Re) che, come riferisce Sambon (Repertorio pag. 149) deve essere interpretato in una maniera più vaga rispetto al suo significato latino.
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Lot # 801 - Agrigento. Ruggero I (1072-1101). Multiplo di tarì, 1097-1098. D/ Grande T con asta terminante a freccia tra due globetti e globetto in alto; Legenda cufica circolare con la formula zecca-data ([..] è stato coniato in Sicilia nell'anno [4]91 (1097-1098)). R/ Legenda cufica su tre righe contenente la 'Professione di fede' (Non v'è Dio se non Lui/ Maometto è l'inviato di Dio / non v'è divinità); legenda cufica circolare. Sp. 7. Travaini 126. D'Andrea-Contreras 90. AU. 1.69 g. 14.50 mm. RR. Molto raro. Uno tra gli esemplari di più alto peso censiti. SPL. Come riportato in Travaini 1995, la presenza del titolo di 'imam' attribuito a Ruggero dimostrerebbe l'appartenenza di questa moneta alla zecca di Agrigento. Secondo il Lowick, che per primo attribuì queste monete per via dello studio di un ripostiglio, i primi tarì emessi da questa zecca furono per volontà di Benavert, campione della resistenza islamica nel sud dell'isola, per finanziare la guerra contro i normanni. La zecca di Agrigento oltre ad avere fornito monete per la resistenza islamica fino alla resa del 1086, avrebbe emesso soltanto altre due tarì con tale titolo per conto di Ruggero I (1097-1098) e di Ruggero II (1109-1110).
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Lot # 802 - Salerno. Ruggero Borsa (1085-1111). Tarì. D/ Doppio giro di legenda pseudo-cufica attorno ad R centrale. R/ Doppio giro di legenda pseudo-cufica attorno a D centrale. Bellizia 66; Travaini 1995 85; D'Andrea-Contreras (Normans) 30. AU. 0.90 g. 18.00 mm. RR. Di grande freschezza e di buon metallo. SPL+.
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Lot # 803 - Amalfi. Ruggero II (1105-1154). Tarì, 1130-1154. D/ R accostata da globetto. R/ Croce patente accostata sopra e sotto da globetto. CNI 3/5; MEC 14, 231; D'Andrea-Contreras (Normans) 191. AU. 0.88 g. 22.00 mm. RRR. Emissione di grande rarità e in ottimo stato di conservazione. qSPL.
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Lot # 804 - Messina. Ruggero II (1105-1154). Follaro. D/ Figura intera del sovrano (?) di fronte regge scettro nella destra. R/ Croce patente. Sp. 78; Travaini 1995 191; D'Andrea-Contreras (Normans) 226. AE. 1.58 g. 14.00 mm. R. Alta conservazione. qSPL/SPL.
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Lot # 805 - Messina o Palermo. Ruggero II (1105-1154). Tarì. D/ Due globetti circondati da altri otto globetti dispsosti a cerchio per formare una G; attorno legenda cufica (Il Re Ruggero l'esaltato da Dio). R/ Croce latina accostata dalle lettere IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo Vittorioso). Sp. 65; Travaini 1995 224; D'Andrea-Contreras (Normans) 239. AU. 1.18 g. 11.50 mm. R. Bel BB.
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Lot # 806 - Messina o Palermo. Ruggero II (1105-1154). Multiplo di tarì 1114-1130. D/ Grande Tau ornamentale accostata da caratteri cufici (per ordine / di Ruggero / il secondo). R/ Legenda cufica su tre righe (Non v'è Dio se non Lui/ l'unico senza eguali / non v'è divinità). Sp. 44; Travaini 1995 173; D'Andrea 204. AU. 1.79 g. 13.00 mm. RR. Molto raro in quanto il peso di questo esemplare eccede il range riportato per esemplari di questa tipologia. Bel BB+.
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Lot # 807 - Messina o Palermo. Ruggero II (1105-1154). Tarì, 1130-1140. D/ Tre righe di legenda cufica; sopra, stella. (Esaltato da Dio / Re Ruggero / glorioso). R/ Croce greca accostata da due globetti per braccio; negli spazi IX - XC / NI - KA (Gesù Cristo vittorioso). Sp. 60; Travaini 1995 190; D'Andrea-Contreras (Normans) 219. AU. 1.21 g. 13.00 mm. R. Bel BB.
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Lot # 808 - Messina. Ruggero II (1105-1154). Follaro 533 AH, 1138-1139. D/ Legenda cufica su quattro righe: 'Per ordine / di Re Ruggero il magnifico / forte dell'aiuto di Dio / 533 (in cifre arabe). R/ Busto del Redentore entro le sigle IC-XC. Sp. 62; Travaini 1995 193; D'Andrea-Contreras (Normans) 229. AE. 1.04 g. 15.00 mm. R. Good VF.
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Lot # 809 - Messina o Palermo. Ruggero II (1105-1154). Tarì. D/ Globetto circondato da cerchio con sei globetti annessi; intorno la legenda cufica Il Re Ruggero esaltato da Dio. R/ Croce latina accostata dalle lettere IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo Vittorioso). Sp. 70; Travaini 1995 225; D'Andrea-Contreras (Normans) 240. AU. 1.10 g. 13.00 mm. R. qSPL.
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Lot # 810 - Palermo. Ruggero II (1105-1154). Ducale. D/ Busto frontale del Redentore che regge nella sinistra il libro dei Vangeli. R/ Re Ruggero con corona di foggia bizantina con pendenti in abito lungo gemmato, con globo crucigero nella sinistra ed alla sua destra il figlio Ruggero in tunica militare, la destra appoggiata sull'elsa di una spada.Entrambi sostengono una croce greca su lunga asta posta su tre gradini. Sp. 72; Travaini 1995 241; D'Andrea-Contreras (Normans) 241. AG. 2.00 g. 24.00 mm. R. Nonostante la presenza della legenda AN RX (anno regni X), per i diversi stili dei coni si ipotizza una coniazione più duratura, probabilmente fino alla morte di Ruggero (1154). BB+. Tra le tante monete Normanne questa moneta è senza dubbio una delle più belle e significative. L'iconografia ricorda l'investitura del ducato di Puglia concessa da Innocenzo II a Ruggero, secondogenito di Ruggero II. Anche da questa tipologia si può desumere il gusto bizantino richiamato dagli histamenon nomisma. Ancora una volta è possibile trovare una 'contaminatio' tra culture che vede l'aspirazione del Re al titolo di 'basileus' dell'Imperatore d'Oriente e, allo stesso tempo, richiami alla cristianità come la mano stessa del sovrano che tocca la croce.
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Lot # 811 - Messina. Ruggero II (1105-1154). AE Follaro, 1139. D/ Busto frontale di San Nicola con omophorion; ai lati, Θα NI-KAOA (San Nicola). R/ Legenda greca su quattro righe ΕΓΙΝΕΤΟ ΕΙC ΤΗΝ ΠΟ ΛΙΝ ΜΕCC ΗΝΗC (coniato nella città di Messina). Sp. 76; Travaini 1995 211; D'Andrea-Contreras (Normans) 230. AE. 1.23 g. 16.00 mm. RR. Bel BB.
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Lot # 812 - Bari. Ruggero II (1105-1154). Follaro o mezzo follaro, datato 534 AH (1139-1140). D/ Busto frontale di San Nicola con omophorion; ai lati, Θα NI-KAOA (San Nicola; il primo simbolo è abbreviazione di σαγιοζ). R/ Stella entro cerchio; legenda cufica circolare (coniato a Bari nell'anno 543). MEC 14, 193; Travaini 1995 -; D'Andrea-Contreras (Normans) 135. AE. 1.20 g. 13.00 mm. RR. Bel BB.
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Lot # 813 - Bari. Ruggero II (1105-1154). Follaro o mezzo follaro, datato 534 AH (1139-1140). D/ Busto frontale di San Nicola con omophorion; ai lati, Θα NI-KAOA (San Nicola; il primo simbolo è abbreviazione di σαγιοζ). R/ Stella entro cerchio; legenda cufica circolare (coniato a Bari nell\'anno 543). Travaini 1995 -; MEC 14, 193; D'Andrea-Contreras (Normans) 135. AE. 1.72 g. 17.00 mm. RR. Esemplare di eccezionale stile ed in ottima conservazione per il tipo. SPL.
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Lot # 814 - Bari. Ruggero II (1105-1154). Follaro, datato 545 AH (1150-1151). D/ Madonna orante; ai lati, MP - ΘV (Μητηρ Θεοu, Madre di Dio). R/ Legenda cufica disposta a croce (coniata nell'anno 545), in ogni quadrante quattro globetti. MEC 14, 227; Travaini 1995 248; D'Andrea-Contreras (Normans) 137. AE. 1.27 g. 13.50 mm. R. BB+. Per una comparazione sull'iconografia vedasi I tetartera di Costantinopoli di Giovanni II (1118-1143) e Manuel I (1143-1180). Un ulteriore parallelismo è dato dai folles anonimi bizantini circolanti nel tardo X/XI sec. La loro anonimità, così come per l'emissione proposta, non sembrerebbero dovute unicamente alla pietà religiosa ma anche alla possibilità che le stesse monete avessero un ruolo di propaganda religiosa nelle province conquistate agli arabi. La presenza della data (anno 545 dell'Egira), che appare anche nei tarì d'oro, potrebbe lasciare aperta l'interpretazione di emissione celebrativa per l'anniversario del regno.
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Lot # 815 - Salerno. Lotario III (1137). Follaro. D/ Corona imperiale; sopra, IN PE; sotto, LOTHE (Lotario in monogramma). R/ Croce su tre gradini; ai lati, IC XC. Bellizia 174; Travaini 1995 213; D'Andrea-Contreras (Normans) 252a. AE. 0.93 g. 13.00 mm. RRR. Molto raro. qBB.
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Lot # 816 - Palermo. Guglielmo I (1154-1166). Multiplo di tarì. D/ Due globetti circondati da altri otto globetti dispsosti a cerchio per formare una G; intorno legenda cufica (Il Re Guglielmo [che] governa per volere di Dio). R/ Croce latina accostata dalle lettere IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo Vittorioso). Sp. 65; Travaini 1995 224; D'Andrea-Contreras (Normans) 239. AU. 1.93 g. 13.00 mm. RR. Molto raro. Di peso eccedente rispetto al range di categoria. Bel BB.
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Lot # 817 - Salerno. Guglielmo I (1154-1166). Follaro. D/ Leone gradiente a destra con volto frontale. R/ Fiore a otto petali. Bellizia 183 (leone a sinistra); Travaini 1995 309 (leone a sinistra); D'Andrea-Contreras (Normans) 262 (leone a sinistra). AE. 0.77 g. 11.50 mm. RRR. Tipologia molto rara. L\'esemplare da noi proposto reca il leone a destra anziché a sinistra come riportato nelle principali bibliografie. BB.
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Lot # 818 - Messina. Guglielmo II (1166-1189). Tarì. D/ Cinque globetti disposti a croce; attorno, legenda cufica ( il Re Guglielmo II vittorioso per volere di Dio). R/ Croce processionale accostata da segmenti orizzontali e cerchietti; ai lati, IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo vittorioso). Sp. 100; Travaini 1995 355; D'Andrea-Contreras (Normans) 354. AU. 0.55 g. 13.00 mm. Bel BB.
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Lot # 819 - Messina. Guglielmo II (1166-1189). Multiplo di tarì. D/ Cinque globetti disposti a croce; attorno, legenda cufica ( il Re Guglielmo II vittorioso per volere di Dio). R/ Croce processionale accostata da segmenti orizzontali e cerchietti; ai lati, IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo vittorioso). Sp. 101; Travaini 1995 354; D'Andrea-Contreras (Normans) 353. AU. 1.71 g. 14.00 mm. R. Bel BB/SPL.
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Lot # 820 - Salerno. Guglielmo II (1166-1189). Tarì. D/ Stella a sei punte fra tre righe di legenda cufica (il Re / Guglielmo / secondo ). R/ W fra tre righe di legenda cufica (protettore / della Cristiani / tà). Bellizia 242; Travaini 1995 362; D'Andrea-Contreras (Normans) 341. AU. 0.86 g. 18.00 mm. RRR. Emissione di grande rarità. Bel BB.
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Lot # 821 - Messina. Guglielmo II (1166-1189). Multiplo di tarì. D/ Stella a sei raggi; attorno, legenda cufica ( il Re Guglielmo bramoso di essere esaltato da Dio). R/ Croce processionale accostata da segmenti orizzontali e cerchietti; ai lati, IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo vittorioso). Sp. 102; Travaini 1995 356; D'Andrea-Contreras (Normans) 355. AU. 2.49 g. 12.50 mm. RR. Molto raro. SPL.
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Lot # 822 - Messina. Guglielmo II (1166-1189). Trifollaro, 1180-1185. D/ Testa stilizzata di leone. R/ Palma da datteri. Sp. 117; Travaini 1995 370; D'Andrea-Contreras (Normans) 372. AE. 11.04 g. 26.00 mm. qSPL.
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Lot # 823 - Messina. Guglielmo II (1166-1189). Follaro. D/ Legenda cufica su tre righe Il Re / Guglielmo / Secondo; attorno legenda cufica circolare 'Coniata per ordine del Re glorioso e potente per volere di Dio. R/ REX W / SCδS (Re Guglielmo II); attorno legenda circolare OPERATA IN URBE MESSANE. Sp. 119; Travaini 1995 368; D'Andrea-Contreras (Normans) 366b. AE. 1.63 g. 17.00 mm. SPL.
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Lot # 824 - Amalfi. Tancredi (1189-1194). Tarì, datato 585 AH (1189-1190). D/ Monogramma del sovrano TACD accostato sopra e sotto da stelle; due giri di legenda pseudo-cufica (il re Tancredi il magnifico e vittorioso per volere di Dio / Coniato per ordine del re Tancredi nell'anno 585). R/ REX accostato sopra e sotto da stelle; due giri di legenda pseudo-cufica (il re Tancredi il magnifico e vittorioso per volere di Dio / Coniato per ordine del re Tancredi nell'anno 585). CNI 1/14; MEC 14, 454; D'Andrea-Contreras (Normans) 374. AU. 0.90 g. 23.00 mm. RR. Di grande interesse e rarità. Bel BB.
Di estrema rarità
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Lot # 825 - Messina o Palermo. Guglielmo III (1194). Multiplo di tarì, datato 590 AH? (1194). D/ Stella a otto raggi; attorno, legenda cufica interna ( il Re Guglielmo vittorioso per volere di Dio); legenda cufica esterna con la data parziale. R/ Croce processionale accostata da segmenti orizzontali e cerchietti; ai lati, IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo vittorioso). Sp. 143; Travaini 1995 412; D'Andrea-Contreras (Normans) 411. AU. 1.76 g. 13.00 mm. RRR. Di estrema rarità ed eccezionale conservazione. SPL. Guglielmo III fu l'ultimo sovrano normanno a regnare sulla Sicilia. Sua figlia Costanza, andrà infatti in sposa ad Enrico VI di Svevia determinando il passaggio del regno dalla dinastia normanna a quella sveva. Durante il suo breve regno furono coniate soltanto poche monete d'oro di cui si conoscono alcuni esemplari di tarì e un numero esiguo di multipli. Questa tipologia risulta di per se già estremamente rara e il suo peso elevato ne accentua il valore, inoltre sembrerebbe parzialmente leggibile la data. Come riportato da Spahr nella nota, si rietiene che il Sambon abbia visionato un esemplare di cui crede aver letto la data 590 dell'Egira e la zecca di Messina. Sull'esemplare qui proposto è chiaramente visibile il doppio giro di legenda cufica e plausibile la presenza della data.
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Lot # 826 - Salerno. Tancredi (1189-1194). Tarì. D/ Legenda cufica su tre righe, al centro TACD RED (Tancredi protettore della cristianità). R/ Legenda cufica su tre righe (il Re Tancredi il glorioso) e stella al centro. Bellizia 254; Travaini 1995 395; D'Andrea-Contreras (Normans) 378. AU. 0.88 g. 26.00 mm. RRRR. Emissione di estrema rarità. Per via della lega e della sua fattura, riteniamo che questa moneta debba essere riconducibile alla zecca di Amalfi e non a quella di Salerno. SPL.
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Lot # 827 - Palermo. Enrico VI di Svevia (1191-1196). Quarto di tercenario o kharruba 1194-1195. D/ Iscrizione cufica su tre righe Enrico Cesare Augusto. R/ + / ZREX / SICIL su tre righe. Sp. 2; Travaini 1993 -; D'Andrea 33. MI. 1.09 g. 10.00 mm. SPL.
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Lot # 828 - Amalfi. Enrico VI di Svevia (1194-1197). Tarì. D/ Busto frontale coronato regge nella destra scettro; a sinistra, astro a sei raggi. R/ Croce patente affiancata da globetti su ogni braccio. CNI 1/3; MEC 14, 476; D'Andrea-Contreras (Normans) 32. AU. 0.86 g. 25.00 mm. RRRRR. Emissione di estrema rarità. Un esemplare di ottima conservazione. SPL. Questa è l'unica moneta in oro con il ritratto di Enrico VI. Il Sambon riporta solo quattro esemplari presenti nelle principali collezioni pubbliche. Sicuramente una tra le monete più significative e importanti dell'Italia Meridionale.
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Lot # 829 - Messina o Palermo. Enrico VI di Svevia (1191-1196). Multiplo di tarì. D/ In centro croce potenziata con quattro globetti entro cerchio lineare; intorno legenda cufica. R/ Croce latina con accanto IC XC NI KA (Gesù Cristo Vittorioso). Sp. 16 (disegnato); MEC 14, p. 153, Classe A8; D'Andrea 18. AU. 1.48 g. 10.00 mm. RRR. Emissione rarissima. Esemplare di ottima impronta e centratura. SPL.
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Lot # 830 - Messina o Palermo. Enrico VI di Svevia (1191-1196). Multiplo di tarì. D/ Croce potenziata accantonata da globetti nel primo e nel quarto angolo. R/ Croce latina accostata dalle lettere IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo Vittorioso); in basso a destra, cerchietto. Sp. 17a; MEC 14, -; D'Andrea 16. AU. 2.40 g. 13.00 mm. RR. Tipologia molto rara. Bel BB. Esemplare pubblicato al numero 16 del volume The Hohenstaufen's coins of the Kingdom of Sicily.
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Lot # 831 - Messina. Enrico VI di Svevia (1194-1197). Denaro. D/ Croce patente. R/ Aquila con testa rivolta a sinistra. Sp. 27; Travaini 1993 4; D'Andrea 37. MI. 0.66 g. 16.00 mm. Bel BB.
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Lot # 832 - Messina. Enrico VI di Svevia (1194-1197). Denaro. D/ Croce patente. R/ Aquila di fronte con testa pennuta volta a sinistra; in basso, sotto alle ali, globetti. Sp. -; Travaini 1993 -; D'Andrea -. MI. 0.80 g. 16.00 mm. RRR. Variante mancante nelle principali bibliografie; esemplare apparentemente inedito. Bel BB.
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Lot # 833 - Brindisi. Enrico VI di Svevia (1191-1196) con la moglie Costanza d'Altavilla. Denaro. D/ Croce patente con stelle nel secondo e terzo quadrante. R/ Lettere A P in monogramma (Apulia). MI. 0.85 g. 16.00 mm. Di eccezionale conservazione. Patina dorata. SPL.
Pochi esemplari noti
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Lot # 834 - Amalfi. Federico II di Svevia (1197-1250) sotto la reggenza della madre Costanza. Tarì. D/ Palmetta entro due giri di legenda; uno in lingua latina (Federico Re di Sicilia) e in arabo in scrittura cufica (coniato nel regno per lui nell'anno 595). R/ Croce patente entro due giri di legenda cufica; nel primo (Costanza imperatrice dei romani) e nel secondo (coniato ad Amalfi nell'anno 1198). CNI 1; MEC 14, pag. 165-166; D'Andrea 84. AU. 0.86 g. 24.00 mm. RRRR. Di estrema rarità. SPL. Secondo Grierson la moneta in questione deve essere stata coniata nel mese di novembre dell'anno 1198 in quanto Costanza morirà il giorno 27 dello stesso mese. Questo tarì dunque dovrebbe celebrare l'investitura dell'infante Federico a futuro sovrano del regno grazie al costoso (i documenti riferiscono un'appannaggio di 30000 scifati) affidamento da parte della madre a Papa Innocenzo III, che diverrà insieme ad altre personalità di spicco, suo precettore.
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Lot # 835 - Messina. Federico II di Svevia (1197-1250). Multiplo di tarì. D/ Piccola croce patente accantonata da quattro cerchietti; nel giro esterno, legenda pseudo-cufica. R/ Grande croce processionale accostata dalle lettere IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo Vittorioso). Sp. 44; MEC 14, p. 158, Classe Bb 14; D'Andrea 80. AU. 3.87 g. 11.00 mm. RRRR. Di estrema rarità. Un esemplare eccezionale. SPL.
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Lot # 836 - Messina. Federico II di Svevia (1194-1250). Multiplo di tarì. D/ Quattro globetti disposti a croce; nel giro esterno, legenda pseudo-cufica. R/ Lunga croce processuale; ai lati le lettere IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo Vittorioso). Sp. 84; MEC 14, p. 159, Classe D 4; D'Andrea 137. AU. 3.35 g. 11.00 mm. RR. Molto raro. Di peso considerevole per il tipo. Bel BB.
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Lot # 837 - Messina. Federico II di Svevia (1194-1250). Multiplo di tarì. D/ Cinque globetti disposti a fiore; nel giro esterno, legenda pseudo-cufica. R/ Lunga croce processuale; ai lati le lettere IC - XC / NI - KA (Gesù Cristo Vittorioso). Sp. 85; MEC 14, p. 159, Classe D 5; D'Andrea 138. AU. 1.43 g. 11.50 mm. R. qSPL/SPL.
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Lot # 838 - Messina o Palermo. Federico II di Svevia (1197-1250). Denaro 1198-1208. D/ Piccola aquila ad ali spiegate volta a sinistra; sopra, crescente. R/ Stella a otto raggi intervallati da globetti. Sp. 91; Travaini 1993 12; D'Andrea 89. MI. 0.64 g. 15.00 mm. Bel BB.
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Lot # 839 - Messina o Palermo. Federico II di Svevia (1197-1250). Denaro 1220-1221. D/ Busto frontale di Federico (?) regge nella mano destra scettro e globo crucigero nella sinistra. R/ Croce patente accantonata da semiluna nel primo quarto, globetto nel secondo e nel terzo quarto e cerchietto nel quarto quarto. Sp. -; Travaini 1993 19; D'Andrea 108. MI. 0.67 g. 16.50 mm. RRR. Emissione rarissima e in stato di conservazione eccezionale per il tipo. SPL.
"Stupor Mundi"
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Lot # 840 - Brindisi. Federico II di Svevia (1197-1250). Augustale. D/ Busto laureato e drappeggiato volto a destra. R/ Aquila stante ad ali spiegate con testa volta a destra; in alto, ai lati, globetti. Kowalski G32 (D/) e B15 (R/); Sp. 100; D'Andrea 127. AU. 5.16 g. 20.50 mm. RRR. Leggere debolezze da conio. Esemplare di grande fascino e piacevolezza. SPL. Federico II Hoenstaufen, discendente da parte della madre dalla dinastia Normanna degli Altavilla fu sicuramente una delle personalità più affascinanti del medioevo europeo. Conosciuto con gli appellativi di stupor mundi (\'meraviglia o stupore del mondo\') e puer Apuliae (\'fanciullo di Puglia\') si contraddistinse per la forte attività legislativa e di innovazione artistica e culturale che portò la sua corte ad essere crogiolo di culture come quella greca, latina, germanica e araba. Una delle sue grandi innovazioni fu l\'emissione dell\'augustale e del mezzo augustale, monete in oro paragonabili per stile e ritrattistica a quelle degli antichi Cesari.Il suo amore per il mondo classico infatti lo portò ad ottenere i titoli di Re dei Romani (dal 1212) e poi di Imperatore del Sacro Romano Impero (incoronato dapprima ad Aquisgrana nel 1215 e, successivamente, a Roma dal Papa nel 1220) oltre ad essere Re di Sicilia, Duca di Svevia e Re di Gerusalemme.
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Lot # 841 - Entella. Muhammad Ibn 'Abbad (1220-1222). Mezzo denaro. D/ Legenda su tre righe in caratteri nashki (Muhammad ibn Abbad principe dei musulmani). R/ Legenda su tre righe in caratteri nashki (Non vi è divinità se non Dio e Maometto è il messaggero di Dio). Sp. -; MEC 14, -; D'Andrea 191. MI. 0.30 g. 12.00 mm. RRRR. Di estrema rarità. Bel BB. Nel 1220 l'autonomia araba nel Sud Italia aveva raggiunto il suo apice e a riprova di ciò possiamo trovarne testimonianza nelle monete del loro leader, Muhammad ibn 'Abbad (anche chiamato Benaverth o Mirabetto). Questo gesto non poteva però essere tollerato dall'imperatore, Federico II, che ben presto (1222) rivendicò i territori di dominazione araba. L'esercito Svevo assediò la fortezza araba sul monte Iato per mesi fino alla cattura di Muhammad ibn 'Abbad che fu messo a morte.

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