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Lot # 77 - MEDAGLIE ESTERE – GERMANIA TERZO REICH (1933-1945) – CROCE ONORE COMBATTENTI WW1. Croce d'onore per combattenti (con spade) della Prima Guerra Mondiale (WW1). La Croce d'onore della guerra mondiale (in tedesco Weltkriegs-Ehrenkreuz o Ehrenkreuz des Weltkrieges) è una medaglia della Germania nazista concessa ai superstiti della prima guerra mondiale che avessero militato nell'esercito tedesco. Nel luglio 1934, su proposta del presidente Paul von Hindenburg, il governo tedesco fondò l'onorificenza della croce d'onore della Guerra Mondiale. Essa venne concessa ai veterani di guerra ed ai superstiti della Prima Guerra Mondiale. Essa venne concessa in tre gradi: Croce d'Onore della Guerra Mondiale per combattenti al fronte (Weltkriegs-Ehrenkreuz für Frontkämpfer) Croce d'Onore della Guerra Mondiale per partecipanti alla guerra (Weltkriegs-Ehrenkreuz für Kriegsteilnehmer) Croce d'Onore della Guerra Mondiale per i superstiti, ovvero i parenti dei caduti (Weltkriegs-Ehrenkreuz für Hinterbliebene) La Croce d'onore venne concessa ai veterani in numero di 6.202.883 persone solo nel 1936. Le croci per parenti furono in totale circa 1.000.000. E’ modellata sulla forma della Croce di Ferro, con le braccia curve. La Croce per i combattenti ha al centro una corona di foglie di quercia entro la quale sono indicate le date, "1914" e "1918", di inizio e fine del primo conflitto mondiale. Il nastro è composto da una striscia rossa centrale, attorniata da una striscia nera per parte, quindi da una striscia bianca per parte e nuovamente da una striscia nera per parte a comporre la bandiera tedesca dell’epoca. Realizzata in bronzo (AE) (dimensioni 37x37mm, 15g.). Riferimenti Nimmergut 3803/1 Conservazione BB/SPL.
Lot # 78 - MEDAGLIE ESTERE – IMPERO FRANCESE – NAPOLEONE III – NAPOLEONE BONAPARTE IMPERATORE (1804-1814) – SANT’ELENA. Medaglia detta di Sant’Elena per i superstiti delle campagne di guerra di Napoleone Bonaparte. Datata 1821 ma coniata nel 1857. D/ Busto a destra. R/ Scritta. Opus: A. Barrè. Realizzata in bronzo (AE) (49x33mm, 32g.). Il nastro è originale ed è composto da sette strisce rosse alternate a sei strisce verdi. Riferimenti  Bramsen 2058. Conservazione BB. La médaille de Sainte-Hélène (Medaglia di Sant'Elena) fu una medaglia concessa dal Secondo impero francese per onorare quanti avessero combattuto negli eserciti napoleonici partecipando alle battaglie del Primo Impero Francese. ll 15 aprile 1821, durante il suo esilio all'isola di Sant'Elena, Napoleone I dettò il proprio testamento diviso in tre articoli. Il terzo articolo voleva essere un atto di gratitudine verso coloro che, tra il 1792 e il 1815, avessero combattuto "per la gloria e l'indipendenza della Francia". A tal fine, egli lasciò la metà del proprio patrimonio privato (cioè 200 milioni di franchi) da dividersi tra i suoi fedeli. Napoleone III, una volta salito al trono, cercò il più possibile di rievocare la mitica figura dello zio Napoleone, creando una decorazione speciale da conferire ai soldati che avevano combattuto sotto le bandiere del Primo Impero nella Grande Armée proprio dal 1792 al 1815. Egli chiamò questa nuova decorazione "medaglia di Sant'Elena" e la conferì a tutti i combattenti sopravvissuti. La medaglia venne creata con D.I. del 12 agosto 1857 e venne disegnata dallo scultore Albert-Désiré Barre, maestro incisore della zecca parigina. La decorazione venne concessa a circa 405.000 soldati della Grande Armée di diverse nazionalità (francesi, belgi, danesi, irlandesi, italiani, ecc.) e i dati risultano a oggi ancora molto approssimativi in quanto è impossibile attuare una verifica puntuale dopo l'incendio del 1871 nel palazzo della Legion d'Onore. L'unica condizione di concessione necessaria era di aver servito nell'esercito francese di terra o di mare tra il 1792 e il 1815, senza alcun periodo minimo di servizio richiesto, né alcun coinvolgimento in una campagna. La prima distribuzione della decorazione avvenne il 15 agosto 1857 e i primi beneficiari ne furono Girolamo Bonaparte, il maresciallo Vaillant (ministro della guerra), Bernard Pierre Magnan, Aimable Pélissier, Achille Baraguey d'Hilliers, Charles de Flahaut, Ferdinand-Alphonse Hamelin (ministro della Marina), Philippe Antoine d'Ornano, governatore degli Invalides, e molti generali di divisione e di brigata come Giovanni Rocca, ammiragli e vice ammiragli. La commissione d'assegnazione della medaglia scelse 5.000 tra i più meritevoli insigniti che ricevettero oltre alla decorazione anche una pensione annua di 400 franchi. Di questi 44 erano di nazionalità belga. La medaglia consisteva in un disco di bronzo sul cui diritto figurava il profilo dell'imperatore Napoleone I laureato e rivolto verso destra, attorniato dalla scritta "NAPOLEON I EMPEREUR", il tutto inscritto in una corona di rami d'alloro intrecciati. Sul retro si trovava un cartiglio col testo "CAMPAGNES DE 1792 A' 1815. A' SES COMPAGNONS DE GLOIRE, SA DERNIERE PENSEE. 5 MAY 1821" ("Campagne dal 1792 al 1815. Ai suoi compagni di gloria, il suo ultimo pensiero. 5 maggio 1821" e quest'ultima data fa riferimento alla morte dell'imperatore Napoleone I). La medaglia era sormontata dalla corona imperiale francese.   Si dice sia stata coniata nel “bronzo dei cannoni nemici”, pratica usata dal Bonaparte in segno di supremazia nei confronti dei vinti  nelle tante battaglie.  I militari Italiani che avevano ricevuto la medaglia  furono autorizzati  a fregiarsene. La Monnaie di Parigi oltre al modello d’ordinanza, produsse anche i modelli ridotti da 33, 20 e 16mm e probabilmente su ordinazione anche in alluminio, argento e oro massiccio. In Francia molti decorati provvidero poi a personalizzare l’insegna, dorandola al centro o completamente. Fu soprannominata “medaille en chocolat” a causa della particolare colorazione della sua patina.
Lot # 79 - MEDAGLIE ESTERE – IMPERO FRANCESE – NAPOLEONE III IMPERATORE (1852-1870) – MESSICO – VARIANTE MOLTO RARA (RR). Medaglia emessa per la Campagna di guerra francese in Messico. Al dritto NAPOLEON III - EMPEREUR. Testa laureata a sinistra, firmato BARRE. Al rovescio EXPEDITION DU MEXIQUE - 1862-1863 ; AU CENTRE EN CINQ LIGNES : CUMBRES / CERRO-BORREGO / SAN-LORENZO / PUEBLA / MEXICO (SPEDIZIONE IN MESSICO - 1862-1863 ; AL CENTRO IN CINQUE LINEE: CUMBRES / CERRO-BORREGO / SAN-LORENZO / PUEBLA / MESSICO) Legenda circolare e in 5 righe orizzontali, circondata da una corona di alloro. Punzone quadrato nella corona ad ore 6 simboleggiante una testa d’aquila. Opus: A. Barrè. Realizzata in argento (AG) (ø 30mm, 16g.). Il nastro è originale ma non è quello previsto per questo tipo di decorazione. Riferimenti  Bramsen 2058. Conservazione MB/BB. Sono note numerose varianti della medaglia. Questo esemplare è una specie di enigma in quanto reca un punzone dalla testa d'aquila che era usato in Francia per l'oro ma, poiché pesa 15,6 grammi compreso il nastro, leggermente più leggero della solita medaglia d'argento, è più probabile che sia argento. Un esemplare insolito. La medaglia commemorativa della campagna messicana del 1862 fu istituita con decreto del 29 agosto 1863. Questa decorazione fu concessa a tutti coloro che parteciparono all'operazione intrapresa da Napoleone III in Messico, promossa dalla Francia per installare un sovrano straniero sul neonato trono dell'Impero Messicano impedendo difatti agli Stati Uniti di acquisirne il territorio. L'intento ebbe successo e Massimiliano d'Asburgo, fratello di Francesco Giuseppe d'Austria, venne posto come imperatore sul trono del Messico, anche se il suo governo fu di breve durata perché represso dai rivoluzionari repubblicani. Massimiliano fu insediato come imperatore nel 1864 ma la fine della guerra civile americana e una crescente minaccia tedesca in Europa spostarono l'equilibrio verso i repubblicani messicani e il 22 gennaio 1866 Napoleone III annunciò il ritiro delle forze francesi. Massimiliano fu fatto prigioniero il 15 maggio 1867 e giustiziato un mese dopo. Città del Messico si arrese ai repubblicani il 19 giugno 1867. I francesi avevano perso 7.000 morti, di cui 5.000 per malattia . Questa medaglia è stata assegnata con un diploma ai 38.000 uomini del corpo di spedizione e alla marina. Proclamato imperatore con il nome di Napoleone III, Luigi Napoleone fece il suo ingresso solenne a Parigi il 2 dicembre 1852.. Sposò Eugénie Marie de Montijo, un'aristocratica spagnola, nel gennaio 1853. Il suo regno può essere suddiviso in tre periodi: l'impero autoritario fino al 1860; l'Impero liberale dal 1860 al 1870 poi l'Impero parlamentare nel 1870. Durante l'impero autoritario, Napoleone III esercitava il suo potere senza condivisione, controllava la stampa mentre i giornali praticavano l'autocensura per evitare la loro soppressione.. I prefetti esercitano poteri illimitati nei dipartimenti, i sindaci, i funzionari sono nominati dal governo. Come sotto il Primo Impero, l'Istruzione e l'Università sono monitorate. Mantenendo i principi fondamentali della rivoluzione,la sovranità del popolo viene mantenuta grazie alla consultazione tramite plebiscito. Sul piano economico il boom è importante, si sviluppa l'industrializzazione così come gli istituti di credito ei grandi magazzini. Il prestigio militare è accresciuto dalla guerra di Crimea che consente alla Francia di svolgere un ruolo internazionale. L'attacco dell'Orsini (gennaio 1858) non impedisce alla Francia di intervenire in Italia per far trionfare il principio delle nazionalità e consente l'annessione di Nizza e Savoia con il trattato di Torino (marzo 1860). Dal 1860 l'Impero si mosse verso maggiori libertà: trattato di libero scambio con l'Inghilterra, comparsa di una debole opposizione nel Corpo Legislativo, concessione del diritto di sciopero (1864), liberalizzazione della stampa (1868).A livello internazionale la Francia acquisisce la Nuova Caledonia, la Cocincina e incoraggia lo scavo del Canale di Suez di Ferdinand de Lesseps. In Messico, invece, il sostegno a Massimiliano e all'Austria fu un fallimento. Le elezioni del 1869 furono molto negative per il regime e l'opposizione ottenne il 45% dei voti. Il regime si è poi evoluto verso un impero parlamentare chiamando al potere Émile Ollivier, leader del partito orléanista e liberale. Dopo Sadowa nel 1866 quando la Prussia schiacciò l'Austria, la vicenda del trono di Spagna e l'invio da Ems portarono alla guerra che fu dichiarata il 19 luglio 1870. Accumulando battute d'arresto, l'esercito francese fu circondato a Metz poi Napoleone III, malato, capitolò a Sedan il 2 settembre. Appena seppe la notizia,fu annunciata da Gambetta la decadenza dell'Impero, poi il 4 settembre fu proclamata la Repubblica.. Napoleone III fu poi portato prigioniero in Assia e poi partì per il Kent dove morì nel 1873..
Lot # 85 - MEDAGLIE ESTERE – REGNO UNITO - CHARLES STRATTON – GENERALE TOM THUMB – CIRCO BARNUM – VIAGGIO IN EUROPA (1862). Medaglia, non portativa, emessa a ricordo del viaggio di Charles Stratton in Europa. Al dritto C.S. in frac, panciotto, pantaloni, camicia e cravatta, in piedi su un tavolo accanto a dei libri, appoggia la mano sinistra su un libro davanti a lui ci sono una bottiglia, un bicchiere, un portauovo e un cucchiaio; alla sua sinistra, una penna d'oca e un timbro a sigillo, e dietro di lui un leggio in alto scritta CHARLES STRATTON KNOWN GEN. L. TOM THUMB in esergo"Allen & Moore F: Birm. 1844 in caratteri minuscoli abbreviati. Al rovescio carrozza con due pariglie di cavalli andante verso s. sopra scritta General Tom Thumb's Equipage, the Equipment Cost Upwards of 400 Guineas. (Equipaggio del generale Tom Thumb, l'equipaggiamento costa più di 400 ghinee). In esergo scritta WHOLE HEIGHT 40, IN BODY 20 IN BY 11 IN / PONIES 28 IN, CREST, RISING SUN, / ARMS, BRITANNIA AND LIBERTY. / SUPPORTERS, LION & EAGLE. / MOTTO; "GO AHEAD" / PUB. BY P.T. BARNUM. (ALTEZZA INTERA 40, IN CORPO 20 POLLICI PER 11 POLLICI / PONY 28 POLLICI, CRESTA, SOLE LEVANTE, / BRACCIA, BRITANNIA E LIBERTA'. / SOSTENITORI, LEONE E AQUILA. / MOTTO; "GO AHEAD" / PUBBLICAZIONE DI PT BARNUM.). ll Generale Tom Thumb nacque Charles Sherwood Stratton a Bridgeport, Connecticut il 4 gennaio 1838, deceduto nel luglio del 1883. Sotto la promozione di PT Barnum alla fine divenne molto popolare e di grande successo. Stratton, che sapeva cantare, ballare e imitare personaggi famosi, aveva più talenti che solo le sue piccole dimensioni. Si è esibito per la regina Vittoria e il re Luigi Filippo di Francia, dove è diventato una sensazione internazionale. Successivamente si è esibito per Abraham Lincoln. Nel 1863 Barnum organizzò un matrimonio elaborato per Stratton quando sposò un'altra "piccola persona", Lavinia Warren. Quell'evento ha effettivamente spinto la guerra civile fuori dalle prime pagine dei giornali della nazione per un certo periodo. Barnum ha fatto fortuna con la sua promozione Tom Thumb, ma anche Charles Stratton ha fatto molti soldi. Diecimila persone parteciparono al suo ricevimento di nozze nel 1863 e ventimila parteciparono al suo funerale nel 1883. Questa medaglia a volte viene indicata come token commerciale - immagino che più specificamente sia simile a una pubblicità o a una carta del negozio in quanto Tom Thumb era una promozione di PT Barnum.  Riferimenti "Privately Struck Medals" della John Ford Collection n. 9, 10 maggio 2005. Opus Joseph Moore. Realizzata in Metallo bianco (MB) (ø 38mm, 16.7g). Conservazione BB/SPL.
Lot # 88 - MEDAGLIE ESTERE – UNIONE SOVIETICA (URSS) – VLADIMIR POLIEVKTOVICH KOSTENKO 1881-1956. Medaglia, non portativa, distribuita nel 1981 per ricordare i 100 anni dalla nascita di VLADIMIR POLIEVKTOVICH KOSTENKO. Al dritto  busto di ¾ verso d. del progettista navale con scritta autografa a s. e date 1881-1956 a s. Al rovescio veduta di un tratto del fiume Volga, scritte in cirillico e vedute di cantieristica navale. Realizzata in bronzo (AE) (ø 65mm, 144.2g). Conservazione BB/SPL. La biografia di quest'uomo straordinario, come un oceano in una goccia d'acqua, rifletteva l'intera epoca complessa, in cui c'erano sia l'amarezza delle sconfitte che le più grandi vittorie. Il suo intero viaggio dall'ingegnere navale sopravvissuto alla battaglia di Tsushima al vincitore del Premio di Stato dell'URSS attraverso la prigionia giapponese e quattro conclusioni: sotto il re, sotto i tedeschi e due volte sotto il potere sovietico: questo percorso include tutte le vicissitudini di quel tempo. Un brillante ingegnere, il cui talento tecnico e i cui servizi alla Patria superavano le convinzioni e gli errori politici scomodi. Costruttore navale, le cui opere hanno creato centri di costruzione navale a Severodvinsk e Komsomolsk-on-Amur. Lo scienziato che ha lasciato una grande eredità scientifica. È strano che non ci siano romanzi o film su Kostenko. Una vita così movimentata è degna di un'intera epopea. Vladimir Polievktovich Kostenko, la cui vita e attività erano quasi continuamente associate alla flotta, è nato lontano dal mare aperto - nel villaggio di Velikie Budishcha dell'allora provincia di Poltava nella famiglia di un medico e insegnante zemstvo. Da bambino, essendo con suo padre a Sebastopoli, fece un'escursione alla corazzata Chesma. Una grande nave da guerra, pistole, meccanismi: tutto questo colpì così tanto il ragazzo che determinò l'ulteriore direzione della sua vita. Vladimir fin dalla giovane età si dimostrò uno studente capace, si diplomò al ginnasio classico con una medaglia d'oro ed entrò nel primo anno del dipartimento di costruzione navale della Scuola di ingegneria navale dell'imperatore Nicola I (VVVMU dal nome di Dzerzhinsky), con sede a Kronstadt. E qui Kostenko era al suo posto: al momento del rilascio, il suo nome era scritto su una targa onoraria in marmo. Era il maggio 1904 e la guerra russo-giapponese era già in pieno svolgimento. Il 19 maggio, un giovane ingegnere riceve un appuntamento al porto militare di San Pietroburgo come assistente del costruttore della nuovissima corazzata Orel. Ciò è stato in gran parte dovuto al tema della tesi di Kostenko - il progetto di un nuovo incrociatore corazzato leggero - in cui la disposizione lineare-elevata delle torrette dei cannoni è stata fornita per la prima volta nella pratica cantieristica mondiale. In pratica, ciò fu effettuato dagli americani su corazzate come "Michigan" solo nel 1908. Ad agosto, il 1904 dell'anno, quando vengono forzati i lavori preparatori per la marcia verso l'Estremo Oriente, il neolaureato diventa l'ingegnere navale della corazzata Oryol. Tra gli altri sei ingegneri navali assegnati al Secondo Squadrone del Pacifico, il 2 ottobre di Kostenko, insieme a una nave frettolosamente completata, parte per l'Estremo Oriente. Essendo diventato un test di resistenza e coraggio, il viaggio eterogeneo dello squadrone nella sua composizione è durato 220 giorni. Durante questo periodo, le navi hanno percorso quasi 18mila miglia. Il 14 maggio 1905 iniziò la tragica battaglia per la nostra flotta Tsushima, dove le più recenti corazzate del tipo Borodino, a cui apparteneva l'Aquila, furono il peso della battaglia. Il giorno successivo, il 15 maggio, i resti dello squadrone al comando del contrammiraglio Nebogatov furono circondati dalle principali forze della flotta giapponese e si arresero. Tra quelle che ammainarono le bandiere c'era l'unica sopravvissuta delle quattro nuove corazzate dello stesso tipo, l'Aquila. Fortemente ferita alla vigilia del fuoco nemico, questa nave non si ribaltò e sopravvisse grazie in gran parte al sistema di livellamento rapido del rollio e dell'assetto introdotto da Kostenko durante la costruzione. Per questo, in seguito Vladimir Polievktovich fu insignito dell'Ordine di Sant'Anna con spade e arco. Le navi russe alla vigilia della battaglia presero una grande quantità di carbone e altri mezzi di rifornimento, quindi la loro stabilità fu ridotta. in seguito Vladimir Polievktovich fu insignito dell'Ordine di Sant'Anna con spade e arco. Le navi russe alla vigilia della battaglia presero una grande quantità di carbone e altri mezzi di rifornimento, quindi la loro stabilità fu ridotta. in seguito Vladimir Polievktovich fu insignito dell'Ordine di Sant'Anna con spade e arco. Le navi russe alla vigilia della battaglia presero una grande quantità di carbone e altri mezzi di rifornimento, quindi la loro stabilità fu ridotta. Kostenko rimase in cattività giapponese fino al 6 febbraio 1906. Fu l'unico dei sei ingegneri navali che andarono con lo squadrone da Kronstadt per sopravvivere alla battaglia di Tsushima. Sta tornando in Russia, travolto da eventi rivoluzionari che hanno oscurato persino l'amarezza della guerra perduta e dell'umiliante pace di Portsmouth. Era necessario ripristinare la flotta. Già nell'aprile 1906 Kostenko fu nominato assistente costruttore della corazzata Andrei Pervozvanny a San Pietroburgo. Il completamento della nave è teso: il progetto viene costantemente finalizzato ed elaborato sulla base dell'esperienza della recente guerra. 1 July 1907, Kostenko va in viaggio d'affari in Inghilterra alla fabbrica nella città di Barrow-in-Furness, dove viene costruito l'incrociatore corazzato Rurik per ordine del governo russo. Nell'autunno del 1908, Kostenko, che ha acquisito esperienza, viene assunto come costruttore presso il Comitato tecnico marittimo, guidato dall'allora famoso costruttore navale Alexei Nikolaevich Krylov. Nel 1909, come capo del gruppo di studenti della Marine Engineering Academy, Kostenko compie nuovamente un lungo viaggio in Inghilterra, dove visita alcuni dei più grandi cantieri navali, tra cui Harland e Wolfe, con sede a Belfast. La costruzione dei più grandi aerei di linea passeggeri, Olympic e Titanic, era già in pieno svolgimento su richiesta della compagnia White Star Line. Kostenko, a cui gli inglesi permisero di ispezionare i disegni dei transatlantici in costruzione, espresse seri dubbi sull'efficacia del loro sistema di inaffondabilità, definendolo altamente semplificato. Il direttore dello stabilimento Carlisle era scettico riguardo alle sue osservazioni. Non soddisfatto della risposta, Kostenko ha inviato i suoi calcoli e calcoli sul "Titanic" a Krylov, e lui, dopo aver effettuato i propri calcoli, è giunto a conclusioni simili. Ma anche in questo caso la gestione del cantiere navale è stata annullata da Kostenko, che non sacrificherà comfort e servizi aggiuntivi ai passeggeri per il bene delle conclusioni superficiali di vari teorici. Nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912, il Titanic affondò dopo una collisione con un iceberg: morirono 1400 persone. Krylov ne scrisse più tardi: "La più grande nave del mondo morì, come l'antica Babilonia, per il lusso eccessivo". che non sacrificherà il comfort e i servizi aggiuntivi per i passeggeri per il bene delle conclusioni superficiali di vari teorici. Nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912, il Titanic affondò dopo una collisione con un iceberg: morirono 1400 persone. Krylov ne scrisse più tardi: "La più grande nave del mondo morì, come l'antica Babilonia, per il lusso eccessivo". che non sacrificherà il comfort e i servizi aggiuntivi per i passeggeri per il bene delle conclusioni superficiali di vari teorici. Nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912, il Titanic affondò dopo una collisione con un iceberg: morirono 1400 persone. Krylov ne scrisse più tardi: "La più grande nave del mondo morì, come l'antica Babilonia, per il lusso eccessivo".Al suo ritorno in Russia, Kostenko continua a lavorare intensamente nel Comitato tecnico marittimo. Tra lui e Krylov si instaura un rapporto di fiducia. La vita misurata di un ingegnere (nel grado di capitano) durò fino al 23 marzo 1910, quando fu improvvisamente arrestato, imputando attività rivoluzionarie, e preso in custodia nel Bastione Trubetskoy della Fortezza di Pietro e Paolo. La prova principale che ha testimoniato contro Kostenko era un grosso fascio di volantini, che sarebbe stato depositato presso il prigioniero politico Stanislav Mikhailovitch fuggito da un esilio siberiano. Tuttavia, nel processo di ulteriori indagini e indagini si è scoperto che non tutto è così semplice. Il fatto è che Vladimir Polievktovich, essendo in cattività giapponese, divenne amico di alcuni rappresentanti dei social rivoluzionari di sinistra e si intrise delle loro idee. Questo fenomeno era diffuso tra i militari russi che sopravvissero alla tragedia di Port Arthur e Tsushima e persero la fiducia nell'attuale governo, che si dimostrò incompetente, arcaico e inerte. Nei ranghi dei socialisti rivoluzionari, Kostenko era prominente sotto molti aspetti grazie alle sue qualità personali. Entrò nell'ufficio rivoluzionario del partito, avendo un soprannome clandestino Cicerone. Nel 1908, i socialisti rivoluzionari stavano preparando un attentato alla vita di Nicola II durante la sua prevista visita a Glasgow sull'incrociatore corazzato in ritirata Rurik. A tale scopo, i militanti furono inviati all'equipaggio della nave: Avdeev e Koptilovich. Quando visitavano l'incrociatore dall'imperatore, dovevano sparargli. Anche Kostenko ha preso parte attiva all'organizzazione dell'attentato allo zar. A tal fine, ha persino incontrato in Inghilterra un leader di spicco del rivoluzionario terrorista clandestino Boris Savinkov. L'imperatore visitò effettivamente Rurik nell'estate del 1908. Per due volte, gli insorti che si erano infiltrati nella squadra ebbero quasi certamente l'opportunità di aprire il fuoco, ma non lo fecero. Come si è scoperto, gli artisti hanno cambiato idea per tentare un omicidio, poiché ciò potrebbe impedire la rivolta nella flotta baltica. Fino alla fine della sua vita Savinkov non poteva perdonare né se stesso né i suoi compagni di partito per questa occasione persa. I dettagli della partecipazione di Kostenko a questa azione sono diventati noti molto più tardi, altrimenti non avrebbe potuto evitare la forca. Nel luglio 1910 fu condannato a sei anni di lavori forzati per aver partecipato ad attività rivoluzionarie. Il suo immediato superiore, il generale A. Krylov, insistette e vigorosamente per lui. Lo scienziato, approfittando della sua lunga amicizia con il viceministro ammiraglio Grigorovich, ministro degli affari marittimi, descrisse Kostenko come un ingegnere di grande talento e capacità che aveva anche riconoscimenti militari, e riuscì a convincere Grigorovich a chiedere un'amnistia a Nicola II .Dopo aver ascoltato l'ammiraglio, che si è basato sui meriti di Kostenko in Russia, sulla sua partecipazione alla battaglia di Tsushima, l'imperatore ha parlato favorevolmente: "Abbiamo bisogno di persone di talento" e ha firmato la petizione. Tuttavia, l'ingegnere ha ricevuto la grazia a condizione del completo licenziamento dal servizio militare. Uno specialista come Kostenko, nelle condizioni dell'inizio del rilancio della flotta russa dopo una guerra persa, semplicemente non poteva fallire. Era una figura troppo preziosa. Nell'anno 1912, su raccomandazione di Krylov e Grigorovich, Kostenko assunse la carica di capo dell'ufficio tecnico di costruzione navale della Society of Nikolaev Plants and Naval Yards Naval, che a quel tempo era l'impianto tecnicamente più attrezzato della Russia meridionale.L'Impero sperimentò quindi un vero boom della costruzione navale: furono costruite le più recenti corazzate e incrociatori, cacciatorpediniere e sottomarini e navi di altre classi. Il fronte principale del lavoro sulla Marina, ovviamente, riguardava i due più grandi oggetti di costruzione: le corazzate dell'imperatrice Caterina la Grande e dell'imperatore Nicola I posate prima della prima guerra mondiale. Sapendo del costruttivo ricarico della nave principale della serie "Empress Maria", costruita sulla "Russud", che le ha causato un assetto del muso, Grigorovich ha permesso a Kostenko di apportare le modifiche necessarie allo stesso tipo di navi che venivano costruito sul “Navale”. Un'ampia nomenclatura di varie attrezzature nella fabbrica in cui lavorava Vladimir Polievktovich, le permetteva, a differenza del "Russud", di produrre autonomamente caldaie, torri del calibro principale e altri meccanismi. Inoltre, la Marina ha prodotto installazioni di torri per la corazzata dreadnought dell'imperatore Alessandro III in costruzione sul Russud. Kostenko non si è limitato a migliorare i progetti navali già esistenti, ma ha anche guardato al futuro. Nel 1916, al culmine della prima guerra mondiale, un gruppo di progettisti sotto la sua guida iniziò a progettare la successiva generazione di corazzate, che sarebbero state messe in funzione dopo la costruzione di una serie di navi del tipo "Empress Maria" venne terminato.Furono sviluppate diverse varianti di navi armate con cannoni di calibro principale da 16 pollici in torrette a due o tre cannoni. La struttura proposta da Kostenko di un sistema di protezione costruttiva anti-siluro dello scafo divenne classica per la maggior parte dei progetti di navi di artiglieria pesante sviluppate a cavallo degli 20-s, e l'intera larghezza dello strato protettivo a bordo del progetto della corazzata 1917 era il più grande tra tutti questi progetti. Ma il 1917 arrivò l'anno con tutti gli eventi difficili per la Russia, e il paese non era affatto all'altezza della costruzione navale. 1 settembre 1917 dell'anno Vladimir Polievktovich è stato eletto capo del governo della città di Nikolaev. A marzo, 1918, a seguito di un accordo tra la Rada centrale e il blocco delle potenze centrali, le truppe tedesche e austriache iniziarono ad avanzare nella Russia meridionale. Odessa si dichiarò "città libera", ma il 14 marzo fu occupata dalle truppe austriache. Il 16 marzo da Odessa al ponte divorziato attraverso l'insetto meridionale entrò a far parte del corpo dell'esercito tedesco 52 (reggimento di riserva 21 e reggimento di artiglieria bavarese 5). Il ponte galleggiante di un miglio e mezzo è stato divorziato. I tedeschi chiesero di ripristinare il valico e di far entrare liberamente parte di loro in città, altrimenti minacciarono di risolvere la questione con la forza. Kostenko, dopo essersi consultato con i suoi colleghi, rendendosi conto che i civili sarebbero stati i primi a soffrire, ordinò il ripristino della ricostruzione, Gli organi del governo locale precedentemente dispersi dai bolscevichi furono ripristinati, furono autorizzate le brigate di autodifesa. Tuttavia, il 22 marzo scoppiò una rivolta a Nikolaev, organizzata dalla resistenza bolscevica e dall'Unione dei soldati di prima linea. Per diversi giorni si sono svolti combattimenti per le strade in cui, secondo varie stime, sono morte da 1,5 a 2 migliaia di persone, per lo più civili. 25 March Kostenko è stato arrestato dai tedeschi per cattiva organizzazione dell'ordine in città, sebbene non avesse alcun rapporto diretto con quanto stava accadendo. Il comando tedesco lo avrebbe sottoposto al tribunale, ma la persistente petizione del pubblico e dei cittadini costrinse il comandante della guarnigione a rilasciare Kostenko. Successivamente, il sud del paese e Nikolaev in particolare hanno sperimentato un intero caleidoscopio di potere: 14 April 1920 dell'anno Kostenko è nominato membro del consiglio di amministrazione tecnica del Cantiere navale statale di Nikolaev. Ingegnere esperto, fa molto per ripulire la desolazione dei cantieri navali con numerose navi incompiute. Il paese iniziò a ripristinare la flotta e l'industria. Nel 1922, il periodo della vita di Nikolaev di Kostenko terminò e si trasferì nella capitale Kharkov, dove divenne il capo dell'industria del Consiglio economico supremo dell'Ucraina. Nel 1924 era già a Leningrado, a un nuovo livello: membro del consiglio di amministrazione per la parte tecnica di Sudotrest. Era una corporazione statale, per dirla in linguaggio moderno, che comprendeva un certo numero di fabbriche e imprese di grandi e medie dimensioni a Leningrado, Mosca e Kharkov.Alla fine degli anni '20 in URSS si svolsero diversi importanti processi per identificare il furto e il sabotaggio diretto (ad esempio, il caso Shakhty). Nella maggior parte dei casi, i leader locali, cercando di nascondere la loro incompetenza, hanno gettato tutta la colpa sugli specialisti tecnici pre-rivoluzionari, esponendoli a "parassiti e sabotatori". Non è sfuggito a un destino simile e Kostenko. 27 dicembre 1928, viene arrestato con l'accusa di aver speso troppo il costo stimato delle navi da trasporto. Il caso è stato inventato per nascondere le mancanze della leadership. 9 Nel luglio 1929 Kostenko fu condannato a morte, che fu sostituita da 10 anni di reclusione a Solovki. Tuttavia, la necessità di specialisti tecnici è aumentata solo a causa dell'inizio dell'industrializzazione - e Kostenko è stato trasferito a Kharkov per scontare la pena detentiva presso gli uffici speciali dell'OGPU, in seguito tali istituzioni sarebbero state chiamate "sharashka". L'ingegnere prigioniero sta lavorando a un progetto per la ricostruzione e l'ammodernamento degli impianti di costruzione navale Nikolaev. Alcune delle soluzioni da lui sviluppate per il rapido assemblaggio di navi civili anticipavano misure simili adottate dagli americani durante la produzione in serie di trasporti di tipo Liberty durante la seconda guerra mondiale. Poco dopo, nel 1930, Kostenko fu trasferito a Leningrado, dove sviluppò anche una serie di progetti per la modernizzazione delle fabbriche di Leningrado. Alcune delle soluzioni da lui sviluppate per il rapido assemblaggio di navi civili anticipavano misure simili adottate dagli americani durante la produzione in serie di trasporti di tipo Liberty durante la seconda guerra mondiale. Poco dopo, nel 1930, Kostenko fu trasferito a Leningrado, dove sviluppò anche una serie di progetti per la modernizzazione delle fabbriche di Leningrado. Alcune delle soluzioni da lui sviluppate per il rapido assemblaggio di navi civili anticipavano misure simili adottate dagli americani durante la produzione in serie di trasporti di tipo Liberty durante la seconda guerra mondiale. Poco dopo, nel 1930, Kostenko fu trasferito a Leningrado, dove sviluppò anche una serie di progetti per la modernizzazione delle fabbriche di Leningrado.Nel 1931 viene rilasciato in anticipo. L'ingegnere, rilasciato dalla conclusione, va a lavorare presso Proektverf, un'organizzazione di progettazione impegnata nella ricostruzione e costruzione di impianti, ribattezzata GSPI-1936 dal 2. Vladimir Polievktovich è nominato ingegnere capo di questo istituto. Anche l'origine e il recente "articolo" non hanno potuto incidere su questo appuntamento: grande era la richiesta di specialisti qualificati della vecchia scuola. Nel 1931, il Giappone sta espandendo la sua espansione militare in Cina: la situazione in Estremo Oriente si sta deteriorando. Il governo sovietico sta adottando una serie di misure per rafforzare i suoi confini nel Pacifico. Uno di questi è stata la decisione di costruire un nuovo cantiere navale sul fiume Amur nella regione di Khabarovsk. Questa decisione fu finalmente approvata nell'agosto 1931. Il commissario del popolo per l'industria pesante GK Ordzhonikidze ordinò a una commissione speciale di volare in Estremo Oriente, che avrebbe dovuto guardarsi intorno e infine scegliere l'ubicazione del futuro impianto. Kostenko, come parte di un gruppo di specialisti di Proektverfi, volò a Khabarovsk nel febbraio 1932. Nel sito si è scoperto che il sito iniziale per la costruzione dell'impianto non era stato scelto molto bene. L'Amur è un fiume idrografico difficile. A causa della grande differenza tra flusso e riflusso, era impossibile utilizzare il canale per la costruzione di navi, era necessario dotare un'incursione protetta. Kostenko ha proposto di localizzare l'impianto nei laghi Bolshoy e Maly Silinsky, utilizzando un lago come piscina coperta interna, e un altro da utilizzare per completare la costruzione al di fuori del canale navigabile principale del fiume, che ha eliminato gli enormi lavori di sterro e la necessità di creare un artificiale piscina con strutture protettive. Inoltre, Vladimir Polievktovich ebbe l'idea di abbandonare i tradizionali scali di alaggio e di costruire bacini alla rinfusa con tetti a padiglione - scali di alaggio. Dovrebbero essere la costruzione di navi con il loro ulteriore ritiro nelle acque dell'impianto. Tale soluzione consentirebbe l'utilizzo di aree di produzione minime e fornirebbe protezione contro le gocce d'acqua nell'Amur. Il 20 agosto 1932, l'attività di progettazione è stata completata. Prevedeva la costruzione di navi su ceppi orizzontali in bacini di carenaggio, dopodiché il molo doveva essere allagato con acqua e l'oggetto doveva essere scaricato nel bacino alla rinfusa. Quindi, attraverso l'elica, la nave doveva essere trasferita sull'argine annesso al lago Big Silinskoe. I costruttori sono contrari a questo approccio innovativo. Si è giunti ad un'audizione diretta e discussione della questione al Workshop (Consiglio del Lavoro e della Difesa). Durante il dibattito emergente, Kostenko è stato sostenuto da I. Stalin e la questione della costruzione di un impianto sull'Amur, secondo il piano proposto da Vladimir Polievktovich, è stato risolto positivamente. La società avrebbe dovuto costruire navi quasi completamente finite su scorte orizzontali in bacini di carenaggio riscaldati sotto soffitti a tenda. Questa idea è stata realizzata per la prima volta nella pratica della costruzione navale mondiale. Dopo un po ', l'istituto in cui lavorava Kostenko ha dovuto risolvere un compito ancora più difficile. Nella seconda metà di 30, l'URSS pianificò di espandere la costruzione della flotta oceanica, il cui nucleo doveva essere progettato per navi da guerra di tipo sovietico, incrociatori pesanti di tipo Kronstadt e Chapaev leggeri. Né nell'impero russo, né in URSS, hanno costruito navi di tale cilindrata come promettenti corazzate (dislocamento standard 60mila tonnellate). Per la loro costruzione e manutenzione è stato necessario realizzare in breve tempo un'intera infrastruttura. Secondo il progetto di Kostenko, l'impianto n. XXUMX (l'attuale cantiere navale del Mar Nero) sta costruendo il più grande scalo di alaggio inclinato d'Europa. Fu su di lui negli anni 198-70-e effettuato la costruzione di portaerei. Fu eretto un enorme negozio di assemblaggio di torrette per l'assemblaggio di unità di artiglieria da 80 mm delle corazzate del progetto 406 ("Unione Sovietica"). L'area di questa struttura ha successivamente permesso di stabilire la produzione in linea di pescherecci da traino.La necessità di proteggere le frontiere settentrionali dell'URSS ha richiesto la creazione di una propria base di costruzione navale lì - solo il trasferimento di navi già pronte dal Baltico non ha risolto il problema. Kostenko, in qualità di specialista nella costruzione di cantieri navali nei luoghi più inappropriati per questo, è stato incaricato di sviluppare un progetto per l'ubicazione di un nuovo impianto a Molotovsk (Severodvinsk). Nel processo di creazione e costruzione di questa importante struttura, è diventato nuovamente necessario che qualcuno ricordasse improvvisamente sia l'origine che i giovani anni rivoluzionari socialisti di un ingegnere di 50 anni. Il 21 febbraio 1941 viene nuovamente arrestato. Questa volta, Kostenko è accusato di selezione deliberata di un sito per la costruzione di un impianto di Severodvinsk in un'area paludosa, che avrebbe comportato una spesa eccessiva per l'esecuzione di lavori idrologici. Naturalmente, l'indagine non è riuscita a trovare alcuna prova significativa contro Kostenko, e ovviamente il caso inventato inizia a svanire. Tuttavia, solo 10 di giugno 1942 dell'anno viene rilasciato a Chelyabinsk a causa dell'assenza di corpus delicti. Già il 18 giugno viene nominato vicedirettore del GSPI-2 (ora chiamato “Proektverf”), evacuato a Omsk. Nel 1944 Kostenko guidò la rievacuazione dell'istituto a Leningrado. 10 April 1945 è stato insignito dell'Ordine della bandiera rossa del lavoro per la sua partecipazione attiva alla costruzione dello stabilimento di Komsomol di Vladimir Polievktovich. Nell'anno 1950 IV Stalin aggiunge personalmente il nome di Kostenko all'elenco del Premio stalinista (Stato) per la creazione dei cantieri navali sovietici di prima generazione, in particolare per lo sviluppo di un piano per la ricostruzione dei cantieri navali di Leningrado. Il 3 marzo dello stesso anno gli è stato conferito il titolo di vincitore del Premio di Stato. In Unione Sovietica era difficile trovare un cantiere navale, alla cui ricostruzione e modernizzazione Vladimir Polievktovich non avrebbe preso parte.1 ottobre 1953 a causa dell'età avanzata Kostenko passa a un orario di lavoro ridotto nella posizione di capo tecnologo della costruzione navale presso GSPI-2. Ha lavorato lì fino al 1956. 14 gennaio 1956, Vladimir Polievktovich Kostenko morì a Leningrado e fu sepolto nel cimitero di Serafimov.
Lot # 89 - MEDAGLIE ESTERE – UNIONE SOVIETICA (URSS) (1922-1991) – ORDINE DELLA GUERRA PATRIOTTICA – II GRADO – III TIPO. Decorazione dell’Ordine della Guerra Patriottica di 2° grado. L’Ordine della Guerra Patriottica è un ordine militare dell'URSS, istituito dal Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell'URSS "Sull'istituzione dell'Ordine della Guerra Patriottica di Primo e Secondo Grado" del 20 maggio 1942.L'Ordine della Guerra Patriottica è la prima decorazione sovietica ad apparire durante la Grande Guerra Patriottica. I.V. Stalin incaricò il capo della direzione principale della logistica dell'Armata Rossa, il generale A.V. Khrulev per preparare una bozza di un nuovo ordine per premiare coloro che si sono distinti nelle battaglie contro i nazisti. Due artisti sono stati incaricati di preparare bozzetti premio: S.I. Dmitriev e A.I. Kuznetsov.  L'Ordine della Guerra Patriottica viene assegnato agli ufficiali di grado dell'Armata Rossa, della Marina, delle truppe NKVD e delle unità partigiane che hanno mostrato coraggio, fermezza e coraggio nelle battaglie per la Patria sovietica, nonché ai militari le cui azioni hanno contribuito al successo delle operazioni di combattimento delle truppe. Lo smalto è in ottime condizioni. Realizzata in Argento 925% (46x46mm, 33g.). Coniata dalla zecca di Mosca (timbro sul verso). Trattasi del terzo tipo di ordine emesso, negli anni ‘80, per volere del Presidium del Soviet Supremo dell'URSS, secondo il quale, in onore del 40° anniversario della Grande Vittoria sul fascismo, tutti i veterani di guerra vissuti a quel tempo, dovevano essere insigniti dell'Ordine della Guerra Patriottica. Il terzo tipo dell'ordine è realizzato interamente in argento 925%, a forma di struttura solida, senza parti sovrastanti, con stella interna, falce e martello placcate in oro. Il retro della stella è piatto, con rugosità, una vite filettata e un dado con un diametro di 33 mm. Il timbro "MINET" si trova nella parte superiore dell'ordine ed è realizzato in rilievo. Il numero d'ordine è inciso con una macchina da scrivere o un incisore, è sottolineato e si trova sotto la vite filettata. Conservazione FDC.
Lot # 93 - MEDAGLIE ITALIANE – REGNO D’ITALIA – VITTORIO EMANUELE II (1861-1878) – GIUSEPPE GARIBALDI - FASCIO DELLA DEMOCRAZIA - RARA. Medaglia, portativa con appiccagnolo (divelto), emessa nel 1884. Al dritto GIUSEPPE GARIBALDI in basso 1884, busto a s.. Al rovescio Fascio littorio di tipo repubblicano, intorno scritte FASCIO DELLA DEMOCRAZIA VIRIBUS UNITIS. Non censita nei repertori da noi consultati. Realizzata in peltro (ø 30mm, 6.2g). Conservazione MB. Il partito dell'Estrema sinistra storica, anche noto come Partito della Democrazia, Partito dell'Estrema radicale e Partito radicale storico, è stato un partito politico italiano che ha cominciato a essere concepito dopo la sconfitta di Mentana (1867) e lo scioglimento del Partito d'Azione mazziniano, ma che fu fondato ufficialmente dall'esponente radicale repubblicano Agostino Bertani il 26 maggio 1877. In alcuni contesti - in analogia con i termini destra storica e sinistra storica, riferiti ai partiti dell'epoca - il partito dell'estrema sinistra viene indicato come Estrema sinistra storica o Partito radicale storico, in modo da scongiurare possibili confusioni con omonimi partiti d'ispirazione affine, ma appartenenti alla storia della seconda metà del XX secolo. L'estrema sinistra storica affondava le sue radici ideali nel filone più laico e repubblicano del Risorgimento italiano, quello mazziniano e garibaldino, ma con riferimenti propri al pensiero e all'azione di Carlo Cattaneo e di Carlo Pisacane. Il 26 maggio 1877, Agostino Bertani costituisce il separato gruppo parlamentare del Partito dell'estrema sinistra, dichiarando la sua opposizione al primo governo Depretis che, nel dicembre 1877, cade. A Depretis succede Benedetto Cairoli che, al contrario, ottiene la fiducia da parte dell'estrema sinistra, quasi al completo. Nel dicembre 1878, Depretis succede nuovamente a Cairoli, ma con il voto contrario e compatto dell'estrema sinistra. Il 14 luglio 1879, cade anche il terzo governo Depretis sull'impopolare legge sul macinato (nella quale il governo aveva proposto soltanto una lieve riduzione dell'imposta). Il 14 maggio 1880 si tengono le elezioni politiche anticipate e l’estrema consegue una ventina di deputati. Due anni dopo, l'estrema sinistra riesce ad imporre l'approvazione di una legge elettorale che aumenta il numero degli elettori da circa mezzo milione ad oltre due milioni; grazie a tale riforma, nelle successive elezioni del 1882, riesce ad ottenere una quarantina di deputati. Entrano per la prima volta in Parlamento l'avvocato Ettore Sacchi e il socialista Andrea Costa, anch'egli eletto nelle liste dell’estrema. Come diretta risposta al trasformismo, in un congresso tenuto a Bologna nell'agosto 1883, l'estrema sinistra tenta di costituirsi in una forma più moderna di partito: il Fascio della democrazia, presieduto da un comitato centrale di tre membri, in rappresentanza delle sue principali componenti politiche: Giovanni Bovio per i repubblicani, Andrea Costa per i socialisti e Felice Cavallotti per i radicali. Quest'ultimo aveva ormai preso il posto dell'anziano Bertani, alla testa del gruppo radicale. Tra essi, si segnala la presenza di Ernesto Nathan, mazziniano di origine inglese e futuro sindaco di Roma. Il Fascio della Democrazia sorse anche in conseguenza della chiusura della principale testata dei radicali, vale a dire la Lega della Democrazia, fondato per volere di Garibaldi nel gennaio 1880 e diretto da Alberto Mario fino alla sua morte il 2 giugno 1883. Il giornale, già coi conti in rosso, chiuse definitivamente i battenti dopo la morte anche di Alessandro Castellani il 10 dello stesso mese. Tuttavia, a causa di contrasti e divisioni tra le correnti, il “Fascio della democrazia” non riesce a diventare un partito nel senso moderno della parola e l'alleanza tra le tre componenti non va oltre la costituzione del gruppo parlamentare unico, almeno sino al 1892, e - poi - di un semplice cartello elettorale. Gli ultimi governi Depretis sono contrassegnati dall'irrigidimento dei radicali di fronte al trasformismo. Declama Cavallotti nel 1886: "Avremo veduto in due o tre anni tanti convincimenti mutarsi, tanti programmi impegnati la fede data lacerati, eretto a teoria di governo quello che sarebbe ascritto a biasimo sanguinoso dell'ultimo dei gentiluomini, il diritto di mancare alle più formali, solenni, sacrosanti promesse...; il parlamentarismo ridotto alla senile abilità nel comporre, giorno per giorno, comporre e ricomporre le maggioranze, non secondo i principi che definiscono i partiti, ma secondo le debolezze che trascinano i convincimenti degli uomini". Ma l'azione radicale è rivolta anche alla questione scolastica, con la richiesta di laicità dell'istruzione; alla questione agraria, oggetto delle iniziative dell'anziano ma instancabile Bertani; alla legislazione sociale, in concorrenza con i primi socialisti e gli anarchici; alla condanna del "triplicismo" e dell'impresa africana. Il 30 aprile 1886 muore Agostino Bertani; l'anno successivo scompare anche il Presidente del Consiglio in carica, Agostino Depretis. Sale al governo Francesco Crispi.
Lot # 95 - MEDAGLIE ITALIANE – REGNO D’ITALIA – VITTORIO EMANUELE III (1900-1945) – FELICE CAVALLOTTI – RARA. Medaglia, portativa con appiccagnolo, emessa a ricordo probabilmente dell’inaugurazione del monumento a Felice Cavallotti a Meina (Novara) nel 1901. Al dritto, anepigrafo, il busto frontale di Felice Cavallotti con linea di esergo. Al rovescio scritta FELICE CAVALLOTTI SOLDATO POETA ORATORE COMBATTE’ COLLA SPADA E COLLA PAROLA PER LA MORALE E PER LA VERITA’ INTERPRETE MAGNANIMO DELL’ANIMA DEL POPOLO 1842-1898. Non censita nei repertori da noi consultati. Realizzata in bronzo (AE) (ø 23.8mm, 6.3g). Conservazione BB. Felice Carlo Emanuele Cavallotti (Milano, 6 ottobre 1842 – Roma, 6 marzo 1898) è stato un politico, poeta, drammaturgo, giornalista e patriota italiano, fondatore, insieme ad Agostino Bertani, dell'Estrema sinistra storica, movimento attivo tra il 1877 e l'avvento del Partito Radicale Italiano (1904). Fu soprannominato "il bardo della democrazia". Volontario garibaldino in gioventù, benché la sua fama sia oggi molto inferiore a quella di Mazzini e Garibaldi presso il grande pubblico, all'epoca era considerato tra i primi eredi politici dei due protagonisti del Risorgimento. Politico idealista e appassionato, combatté molte battaglie per la giustizia sociale e una società autenticamente libera, oltre che contro la corruzione e il colonialismo della classe dirigente crispina. Cavallotti fu considerato il capo incontrastato dell'"Estrema sinistra" nel parlamento dell'Italia liberale pre-giolittiana. Morì tragicamente a 56 anni, dopo essere stato ferito gravemente in duello dal giornalista conservatore Ferruccio Macola. Oratore efficace, l'opera poetica di Cavallotti è invece considerata più significativa per l'aspetto politico che per la qualità letteraria, ed è principalmente di ispirazione civile e sociale, e in parte anche lirica, simile alla poesia carducciana per quanto riguarda la forma metrica tradizionale. La maggioranza delle sue opere poetiche sono scritte secondo la metrica classica. Estremamente anticlericale, Cavallotti prese anche parte al tentativo di gettare nel Tevere la salma di Papa Pio IX, durante il funerale di quest'ultimo.
Lot # 97 - MEDAGLIE ITALIANE – REGNO D’ITALIA - VITTORIO EMANUELE III (1900-1945) – GABRIELE D’ANNUNZIO – MONTE SABOTINO - GORIZIA – FRIULI VENEZIA GIULIA – WW1. Medaglia emessa dallo stabilimento Stefano Johnson per ricordare l’impresa della 45° Divisione sul Monte Sabotino il 6 agosto 1916, al verso è riportato un brano di Gabriele D’Annunzio. Al dritto busto di figura femminile in volo verso d. sul Monte Sabotino regge una spada e ramo di quercia sotto SABOTINO 45° DIVISIONE VI AGOSTO MCMXVI in basso a d. G. ROMAGNOLI. Al rovescio entro festone di quercia avvolto da nastro ITALIA FV COME L’ALA CHE NON LASCIA IMPRONTE IL PRIMO GRIDO AVEA GIA’ PRESO IL MONTE. Opus Giuseppe Romagnoli. Realizzata in bronzo (AE) (Ø 30.6mm, 11.3g.). Riferimenti Pialorsi-Faverzani nr. 135f. Conservazione BB. Il rovescio della medaglia fu consigliato da Gabriele D’Annunzio a Giuseppe Romagnoli. Dopo la vittoria del Sabotino, la 45a Divisione si distinse sull’orlo settentrionale dell’altipiano carsico nel corso della 9a battaglia dell’Isonzo. Il 1 novembre 1916 truppe appartenenti alla divisione conquistarono i monti Veliki e Pecinka, mentre il giorno successivo s’impadronirono anche del dosso Faiti. G. D’Annunzio partecipò a quest’ultimo attacco assieme al capitano Giovanni Randaccio cui aveva consegnato la bandiera tricolore che aveva portato con sé e che glie era particolarmente cara, bandiera che il Randaccio dispiegò quando andarono all’attacco delle linee nemiche. Entrambi, causa lo scoppio di una granata, vennero colpiti e feriti dalle schegge delle pietre. Nella successiva battaglia dell’Isonzo, la 45a divisione avanzò da Monfalcone al Timavo e raggiunse, il 26 maggio 1917, San Giovanni di Duino. In questo combattimento caddé eroicamente il maggiore Giovanni Randaccio che spirò tra le braccia di D’Annunzio.
Lot # 100 - MEDAGLIE ITALIANE – REGNO D’ITALIA – VITTORIO EMANUELE III (1900-1945) – PRIMA GUERRA MONDIALE (WW1) – MEDAGLIERE – ARDITI – MOLTO RARO. Medagliere per bavero di giacca per abiti civili appartenenti ad un combattente della Prima Guerra Mondiale (WW1) appartenente al corpo degli Arditi. Il “medaglierino” è composto dal classico distintivo degli Arditi con 8 nastrini di decorazioni (distintivo di appartenenza al Corpo degli Arditi in uso durante la Prima Guerra Mondiale, Croce al Valore Militare, Croce al Merito di Guerra, Medaglia combattenti della Prima Guerra Mondiale con 4 stelle (simboleggiano gli anni di guerra 1915-1916-1917-1918), Croce Arditi d’Italia, Medaglia Unità d’Italia, Medaglia Interalleata, Distintivo da Capo Manipolo della Milizia (MVSN) (?). Realizzata in bronzo (AE) e smalti policromi (51x20mm, 14.8g). Conservazione MB/BB (mancanze e incrinature negli smalti). Molto raro da reperire in questa combinazione.. Elemento Caratteristico degli Arditi è il gladio romano, simbolo di onore e coraggio, con pomolo a testa di leone, simbolo di forza, o a testa d’aquila, simbolo del potere, iscritto tra un serto d’alloro a sinistra, simbolo di vittoria e una fronda di quercia a destra, simbolo di lealtà e forza. Il nodo Savoia lega i rami all’arma sulla cui guardia campeggia il motto sabaudo FERT. Di tale motto – comparso per la prima volta sul collare dell’Ordine del Collare, fondato nel 1364 da Amedeo VI di Savoia – sono incerti sia il significato sia l’origine. Nel corso del tempo si sono sviluppate varie interpretazioni: Per alcuni è l’acronimo latino di “Fortitudo Eius Rhodum Tenuit” ovvero “la sua forza preservò Rodi”, in riferimento a un episodio leggendario – ma privo di qualsivoglia base storica – riguardante Amedeo di Savoia. Per altri è la terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo latino fero. Nel significato esteso di “sopportare” in associazione al nodo Savoia che allude alla indissolubilità del legame del cavaliere alla sua dama, farebbe riferimento a una caratteristica dell’ordine cavalleresco e della monarchia sabauda. Altra spiegazione è che si tratti dell’accorciamento dell’antica parola “Fertè”, che significa “Fortezza”.
Lot # 107 - MEDAGLIE ITALIANE – REGNO D’ITALIA – VITTORIO EMANUELE III (1900-1945) – VENTENNIO FASCISTA – LIBIA – REGIA GUARDIA DI FINANZA – ZANZUR – ESTREMAMENTE RARA. Medaglia, portativa con appiccagnolo ed anello, realizzata nel 1937 per ricordare i 25 anni della battaglia di Zanzur in Libia. Al dritto una compagnia di finanzieri all’attacco dell’Oasi di Zanzur, in basso il motto del Corpo “NEC RECISA RECEDIT” (Motto araldico del Corpo sin dal 1933, l'antica frase latina "Nec Recisa Recedit" che in italiano potrebbe essere tradotta in "Neanche Spezzata Retrocede", fu riscoperta per le Fiamme Gialle da Gabriele D'Annunzio, il Poeta Soldato) sotto S.J. (Stefano Johnson) intorno flora locale. Al rovescio fregio delle Fiamme Gialle, Gladio con manico su cui è scritto FERT (simbolo tipico degli arditi) rami di quercia, intorno scritta NEL XXV DELLA BATTAGLIA DI ZANZUR. Realizzata in bronzo (AE) (ø 28mm, 10.5g). Non censita nei repertori da noi consultati. Estremamente Rara (RRRR). Conservazione BB. A poco più di una decina di chilometri da Tripoli, l’Oasi di Zanzur fu teatro di aspri combattimenti nel corso della Guerra Italo-Turca. Zanzur era un comodo e sicuro asilo per le mehalle arabe assoldate dai turchi per contrastare l’invasione italiana. Queste bande erano ben protette dalla natura del terreno e da lì si potevano muovere all’assalto inaspettato delle nostre postazioni. Il generale Carlo Caneva, comandante supremo del corpo di spedizione, ritenendo pericoloso estendere la linea fortificata sino a quell’oasi, ma pur consapevole di dover frenare quelle bande, decise di occupare un’altura isolata lungo la costa su cui sorgeva il marabutto di Sidi Abd el-Gelil. Da lì poteva controllare buona parte dell’oasi e la zona stepposa che la separava da Gargaresch. L’8 giugno del 1912, dunque, la divisione Camerana usciva dalle trincee di Gargaresh mentre la brigata Rainaldi si muoveva sul lato opposto attaccando le forze nemiche, seguito dalla brigata Giardina che puntò alla conquista del marabutto, dove il nemico si era fortemente trincerato. Con un aspro combattimento questo obbiettivo fu ottenuto, ma rinforzi turco arabi provenienti da Fondugh Ben Gascir imposero alla brigata di riserva Montuori di intervenire in un combattimento durato parecchie ore, lasciando sul terreno un ufficiale e quarantadue soldati italiani più tredici ufficiali e duecentosessantotto soldati feriti. I particolari del combattimento furono forniti telegraficamente dal generale Caneva: “Alle ore 3,30 la divisione Camerana usciva dalle trincee di Gargaresch su due colonne: la prima, costituita dalla brigata Giardina (6º e 40º regg. Fant.), da una compagnia di guardie di finanza (ed è proprio a loro che è dedicata questa medaglia) e da due batterie da montagna, procedeva verso il mare; la seconda, costituita dalla brigata Rainaldi (82º e 84º reggimento fanteria) e da tre batterie da campagna, procedeva a sinistra della carovaniera Tripoli-Zanzur. Alle ore cinque la colonna Giardina veniva a contatto con il nemico appostato lungo trincee profonde delle quali alcune ancora coperte. Mercè la cooperazione validissima dell’artiglieria, la fanteria in colonna con slancio magnifico conquistava con la baionetta le linee successive dei trinceramenti che vennero trovati pieni di cadaveri nemici, ed alle 7,30 si impadroniva con furioso assalto della posizione di Sidi-Abd-el-Gilii. La brigata Rainaldi frattanto avanzava contro una lunga e dominante trincea avversaria battuta senza tregua dall’artiglieria, e con un fiero assalto alla baionetta, cui presero parte anche nuclei del 6º reggimento fanteria appartenenti alla brigata Giardina, si impadroniva di questa linea principale di difesa nemica. Accanito fu il combattimento, e nella trincea furono trovati moltissimi cadaveri turco-arabi. Alle 7,30 altre forze avversarie accorrenti da sud e che andavano man mano aumentando sino a raggiungere un complessivo di varie migliaia di uomini, tentarono un violento attacco contro Gargaresch e contro l’ala sinistra della divisione Camerana. All’azione, sostenuta in principio dalla brigata di cavalleria e dal battaglione di ascari eritrei, concorsero tosto un battaglione del 37º reggimento fanteria e la batteria da montagna della riserva e, con tiro molto preciso ed efficace, la batteria da 149 e da 75 del campo di Gargaresch, mentre da Bu-Meliana veniva lanciata sul fianco e sul rovescio dell’avversario la brigata Montuori. Alle ore 12 il nemico ripiegava su tutta la linea, meno che sul margine est dell’oasi di Zanzur dove si teneva fermo con numerose forze costituite in prevalenza da reparti di regolari turchi. La brigata Rainaldi allora con le batterie riprendeva decisamente l’offensiva e scacciava il nemico dalle sue posizioni e lo inseguiva per più chilometri. Alle 12,45 l’avversario era dappertutto in piena e completa rotta. Verso le 16 però cominciarono ad apparire altri grossi nuclei provenienti forse da Fonduk- Ben-Cascir: ma furono fermati, attaccati e dispersi dalla brigata Montuori con il valido concorso della brigata di cavalleria. Alle ore 17 l’azione terminava definitivamente su tutti i punti. La brigata Giardina, rafforzatasi rapidamente nella posizione valorosamente conquistata, vi rimase di presidio per mantenere l’assoluto dominio dell’oasi di Zanzur. La brigata Rainaldi invece e le altre truppe sono rientrate nei rispettivi alloggiamenti. Le perdite nemiche sono state calcolate, in base ai cadaveri ritrovati dalle nostre truppe, ad oltre mille morti. Il numero dei feriti non è conosciuto, ma, tenuto conto della grande quantità di cadaveri abbandonati sul terreno, si deve certamente ritenere ingente. Le perdite nostre sono morti: un ufficiale, 19 uomini di truppa e 10 ascari; feriti: otto ufficiali, 182 uomini di truppa e 70 ascari”. Nuovi scontri si ebbero quando il generale Ottavio Ragni, subentrato a Caneva, ordinò di cacciare definitivamente il nemico da Zanzur per garantire comunicazioni via terra con Tripoli. Il 20 settembre aveva luogo un azione che portava all’occupazione dell’altura di Sidi Suleiman da parte della brigata Salazar per poi avanzare su Sidi Bilal, punto strategico sulla cosa occidentale dell’oasi di Zanzur. Nel frattempo la brigata Tomasoni e la brigata Maggiotto tenevano impegnati gli arabi in duri scontri tra le dune. Negli scontri fu necessario l’intervento della cavalleria della brigata mobile del generale Carpeneto. la battaglia durò un’intera giornata. I nostri artiglieri furono costretti a respingere all’arma bianca gli assalti dei ribelli e sul finire del giorno, dopo ben dieci ore di lotta, il campo di battaglia era disseminato di oltre duemila morti, tra cui 11 ufficiali e cinquecento soldati italiani morti. Fu così assicurato il possesso di Zanzur. Sfortunatamente, le tribù arabe, abbandonate dai turchi dopo la Pace d’Ouchy, non si rassegnarono. Il tenente Citarella dovette organizzare degli eccellenti presidi per fronteggiare la minaccia dei ribelli. Cittarella organizzò pure un piccolo corpo di guardie indigene, poi insediò la caserma per il distaccamento di truppa, l’alloggio dei carabinieri e degli uffici pubblici. Allo stesso modo diede una scuola ai bambini dell’oasi e istituì un piccolo ambulatorio per la cura delle malattie che infestavano quel luogo. Si occupò dello spurgò dei pozzi rimasti inquinati o interrati, dell’illuminazione pubblica, e dell’acqua potabile e persino di un orto sperimentale. Nel frattempo la linea ferroviaria costruita per le necessità di guerra, che prima giungeva solo presso Sidi Abd el-Gelil, venne prolungata sino a rasentare tutta la parte settentrionale dell’oasi.