Dea Moneta
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Denaro inedito di Corrado II
Lot # 604 - Messina. Corrado II ( Corradino) (1254-1258). Denaro. D/ Monogramma di Corradino (?). R/ Croce intersecante la legenda accantonata da quattro globetti. MI. 0.78 g. 15.00 mm. RRRR. Apparentemente inedito. BB. Durante il breve e difficile regno di Corrado II molte furono le azioni di sangue avvenute per via della grande rivalità tra la casata Sveva, quella Angiona e il Papa. Alla morte di Papa Innocenzo IV, Corrado capitanò diverse spedizioni militari atte a domare i ribelli fino a conquistare Brindisi nel 1256. In questo periodo varie furono le emissioni a suo nome attribuite dalla maggior parte degli studiosi alla sola zecca di Messina. Tutte queste emissioni recano come caratteristica la presenza (in forma sciolta o legata ) dell'aggettivo secondo, necessario per differenziarsi dal suo predecessore Corrado I. La fattezza e la legenda di questa moneta ci portano ad attribuirla necessariamente a tale ambito. Dopo un attento studio siamo dunque a proporre un'attribuzione che possa giustificare questa emissione. La presenza della dicitura ET SICIL. conferma dunque lo stile e la sua datazione al periodo Federiciano o di poco successivo. Come nella maggior parte dei denari di quest'epoca troviamo il nome del sovrano in anagramma al dritto e, secondo il suo scioglimento, l'esemplare offerto in vendita è riconducibile a Corrado (CONRX). La presenza nel giro della legenda dell'aggettivo secondo, posto immediatamente dopo la croce di interpunzione ad ore dodici, ci ha permesso di identificare l'autorità emittente in Corrado II. Nonostante si ritenga che l'unica zecca attiva in quell'epoca fosse quella di Messina non si esclude che Brindisi possa avere ugualmente coniato moneta. Inoltre, data la particolarità del conio, poco curato e di scarsa impronta, non si esclude la possibilità che la moneta possa essere un'emissione avvenuta in un contesto che vada al di fuori dell'ufficiale o dell'ordinario. Non a caso anche Spahr ricorda come, durante il breve periodo di autonomia, vi siano dei rarissimi denari battuti ad Amalfi e Bari in questo difficilissimo periodo che segnerà a breve la fine della dinastia Sveva.
Lot # 612 - Modena. Alfonso II d'Este (1559-1597). Gettone. D/ Stemma Medici coronato. R/ Aquila estense. Cf. CNI tav. XVIII, 22/23 (Modena) per il diritto; Cf. CNI tav. XVIII, 19/20 (Modena) per il rovescio. AE. 0.79 g. 17.00 mm. RR. Molto raro e di grande interesse. BB. Con ogni probabilità trattasi di gettone di matrimonio recante gli stemmi delle due famiglie Medici-Este. Dopo un'attenta analisi stilistica del lotto proposto è stato escluso il suo intento come quello di valuta o prova monetale virando così su un'attribuzione che vede il suo significato nel valore celebrativo che esso evoca. Un analogo esemplare è stato assegnato dai compilatori del CNI alla zecca di Ferrara per la presenza delle lettere FER al di sotto dell'aquila (tav. XLVIII, 32; attribuito ad Alfonso II). L'analogia con l'aquila estense del sesino di Francesco d'Este (1516-1578) per Massa Lombarda ci ha fatto propendere per una datazione che non andasse oltre la seconda metà del 1500. Per quanto lo stemma mediceo sia simile a quello presente sulle monete di Virginia de' Medici per Modena, esso risulta più tondeggiante e di natura meno allungata rispetto a quest'ultimo. Inoltre l'aquila estense raffigurata sui sesini del marito, Cesare d'Este, appare differente nel pennaggio e nel portamento. Si vorrebbe quindi ricondurre questo gettone al matrimonio tra Alfonso II d'Este e Lucrezia de' Medici, avvenuto nel 1559 lasciando però aperta la possibilità che esso sia stato invece coniato per il matrimonio del successore di Alfonso, Cesare d'Este con la moglie Virginia de' Medici nel 1570.